venerdì 30 novembre 2007

SOS Ricetta: Ravioloni con Ripieno di Zucca e Amaretti

Questo è stato il mio primo esperimento con la pasta fatta in casa, so che non è venuto perfetto, in particolare la ricetta che ho usato per la sfoglia non mi ha convinto ed i funghi che mi ha venduto il fruttivendolo si sono rivelati non proprio freschissimi...inoltre, il ripieno era un po' troppo dolce. Insomma, se dovessi dare un voto direi un 6 meno meno, ma poichè non ho mai preteso di essere perfetta voglio condividere questo mezzo pasticcio con voi, anche per capire con il vostro aiuto cosa potrei migliorare (a parte lamentarmi con il fruttivendolo, è ovvio!).
Tra l'altro, mi sono divertita un sacco a prepararli, perchè alla fine ho avuto difficoltà a fare tutto da sola e mio marito mi è venuto in soccorso, io stendevo la sfoglia con la macchinetta, quella a manovella, e lui chiudeva i ravioli (con il mio bellissimo stampo, per maxi ravioli, da circa 10 cm di diametro), mentre un nostro amico, piombato a pranzo da noi senza preavviso, tagliava i funghi...insomma, un po' di caos ma alla fine una mattinata proprio piacevole!

ravioli zucca

Per la ricetta della pasta non metto le dosi, che proprio non vanno bene secondo me; invece mi piacerebbe che mi suggeriste le dosi che ritenete più adatte per la pasta ripiena, considerando che il mio stampo è proprio molto grande (10 cm circa). La prossima volta vorrei fare questi ravioloni con uno dei miei ripieni preferiti: o ricotta e spinaci o ricotta e radicchio.
Diciamo che più che una ricetta è una richiesta di suggerimenti!


Il ripieno, invece, ve lo descrivo, perchè era buono; solo, un tantino troppo dolce, ma credo sia dipeso dal fatto che ho drasticamente ridotto il parmigiano, che avrebbe contrastato la dolcezza degli amaretti. La ricetta (del ripieno, non della sfoglia purtroppo!!) l'ho presa dal libro "Pasta Italia".

Ingredienti per il ripieno:

Le dosi della ricetta sarebbero per 4 persone, ma si trattava di tortelli. Essendo questi ravioli molto grandi alla fine ho dovuto lesinare sul ripieno per ottenerne circa 16.

1 kg di zucca gialla
30 g di amaretti
150 g di parmigiano grattugiato
100 g di burro

Preparazione:

Pulite la zucca, tagliatela a tocchetti e fatela cuocere in forno a 180° per 20 minuti. Schiacciatela poi con una forchetta e amalgamatela con gli amaretti sbriciolati il parmigiano e il burro morbido in fiocchi.
Io ho fatto tutto con il mixer. Riempite i ravioli e lasciateli riposare almeno un'ora prima di cuocerli.

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mercoledì 28 novembre 2007

Strudel Di Mele con Gelato al Pistacchio in Coupelle

Devo premettere che mio marito è un appassionato di strudel...ed è anche molto severo nei giudizi. Uno degli ospiti di quella sera, quando ho servito questo dolce e mio marito lo assaggiava con aria critica ha detto: "Guardatelo, abbiamo qui il Professor Strudel che esprime il suo giudizio"!!
Insomma, questo per dire che i miei strudel in passato non gli piacevano mai; ma questo finalmente ha riscosso la sua approvazione.
La ricetta della pasta è frutto di lunghe ricerche, ed è un mix di quella tipica dell'Alto Adige, che ho trovato grazie al forum di Cavoletto di Bruxelles, e di una che compare nello speciale dolci di "Cucina Italiana".
Per il ripieno ho usato gli ingredienti trovati in un sito di ricette tradizionali alto-atesine (che prevedeva sia il ripieno base, sia le varianti esistenti, tra cui l'uso dei pinoli), con le dosi prese dallo speciale dolci di "Cucina Italiana" (che erano assai più precise). Di mio ho aggiunto le noci, che ci stanno benissimo.
Le coupelle sono tratte dal suddetto speciale dolci, mentre il gelato...lo confesso, l'ho comprato in pasticceria, dato che non ho la gelatiera (che insieme all'impastatrice figura tra i miei prossimi acquisti per la cucina...)! Comunque, qui da noi i gelati artigianali, specie in certi posti, sono eccellenti!
Devo ammettere che fare lo strudel mi è piaciuto moltissimo (ed, infatti, l'ho rifatto poco tempo dopo per un tè pomeridiano), la pasta è meravigliosa da lavorare, io trovo rilassante impastarla a lungo (il segreto è proprio questo), torcerla e sbatterla, ed è così morbida ed elastica che è un piacere impastarla. E anche stenderla è piacevole, non è troppo dura e man mano che la vedi ingrandirsi ti senti molto soddisfatta!
AGGIORNAMENTO DEL 4.12.2007: dato che nell'ultimo numero di Cucina Italiana viene proposto uno strudel come dessert per i menù delle feste, e che questo mio strudel è stato apprezzato, ho deciso di partecipare con questa ricetta all'iniziativa di Francescav "Aspettando Natale", di cui vedete il logo qui a destra.

strudel

La ricetta tradizionale diceva che i perfezionisti stendono la sfoglia fino a renderla quasi trasparente, tanto da permettere di leggere un foglio di giornale che sia messo sotto! Ebbene, sotto la mia c'era uno strofinaccio disegnato, non un giornale, ma vi garantisco che i disegni si vedevano perfettamente! E, infatti, è venuto un maxi strudel!


Ingredienti:

per la pasta:
250 g di farina
70 g di burro fuso
un uovo
5 cucchiai di acqua tiepida
un pizzico di sale

per il ripieno:
1 kg di mele golden
100 g di zucchero
30 g di pinoli
40 g di noci
50 g di uvetta
3 fette di pane a cassetta (io uso il PanBauletto)
rum
cannella

un tuorlo d'uovo per spennellare (conservate l'albume)

per le coupelle:
Io ho usato l'albume avanzato (me ne servivano solo 4), ma comunque tutti gli ingredienti vanno messi in egual peso tranne il burro che deve essere un decimo del peso degli altri (in altre ricette invece è uguale agli altri ingredienti, ma queste son venute bene e sono più leggere). Quindi per 4 coupelle io ho usato:
35 g di albume
35 g di farina
35 g di zucchero a velo
3,5 g di burro

Preparazione:

In una ciotola mettete la farina a fontana con un pizzico di sale, ponete al centro gli altri ingredienti: l'uovo, il burro fuso e l'acqua, quindi lavorateli con una forchetta, girando in modo da incorporare gradualmente sempre più farina dai bordi. Quando sarà quasi assorbita lavorate brevemente con le mani in modo da amalgamare tutti gli ingredienti in un impasto uniforme. A questo punto trasferite la pasta sul piano di lavoro infarinato e lavoratela MOLTO A LUNGO (almeno 15 minuti) e con energia, torcendola, tirandola e battendola, ossia lanciandola con forza sul piano di lavoro. Alla fine, deve essere così elastica da poterla tirare molto senza romperla.
Datele la forma di una palla, spennellatela con olio o burro fuso, in modo che non si screpoli, quindi ponetela a riposare sotto un recipiente caldo per un'ora.

Frattanto, preparate il ripieno. Mettete l'uvetta a bagno nel rum; triturate grossolanamente le noci; tritate il pane a cassetta con il mixer, riducendolo in briciole. Pesate e tenete pronti lo zucchero e i pinoli.
In un padellino antiaderente fate sciogliere una piccola noce di burro e tostate il pangrattato ottenuto dal pane a cassetta con due cucchiai di zucchero (prelevati dai 100 g), mescolando continuamente affinchè non si bruci; dopo 5 minuti unite i pinoli, le noci e l'uvetta scolata e strizzata e tostate per altri 5 minuti o finchè non sarà leggermente dorato (ma non brustolito). Sbucciate le mele e tagliatele a fettine sottili (questo in ultimo, per non farle annerire) e mettetele in una ciotola in cui unirete tutti gli ingredienti: il pangrattato tostato, il restante zucchero e la cannella abbondante.
Accendete il forno a 180°.
Prendete la pasta e stendetela, sopra un canovaccio infarinato, con il matterello al minore spessore possibile. A questo punto, sollevatela leggermente da una parte e, partendo dal centro, passate le mani sotto la sfoglia con il dorso rivolto verso l'alto, e curvandole leggermente tirate delicatamente in modo da allargare ulteriormente la sfoglia (la ricetta tradizionale suggerisce di farsi aiutare da un'altra persona!), finchè diventerà quasi trasparente. Ripetete l'operazione da tutti i lati. Se la pasta è giustamente elastica, non dovrebbe bucarsi e comunque qualche piccolo buco non crea troppi problemi.
Ricoprite la sfoglia con il ripieno lasciando una striscia libera lungo i margini. Piegate verso l'interno prima due lati opposti (io piego quelli più corti) e poi arrotolate lo strudel con l'aiuto dello strofinaccio. Sigillate le aperture e trasferitelo sempre con l'aiuto del canovaccio sulla placca del forno ricoperta di carta forno. Piegate le estremità dando la forma di un ferro di cavallo al dolce. Spennellatelo con l'uovo sbattuto con un goccio di latte ed infornate per 40 minuti a 180°.
Servite tiepido.

Per le coupelle:
Mescolate la farina e lo zucchero in una ciotola, quindi unite il burro morbido e l'albume non montato. Mescolate il composto con la frusta a mano fino ad ottenere una crema soffice e piuttosto fluida. Disponetela a cucchiaiate sulla placca del forno coperta di carta forno allargandola con il dorso del cucchiaio in modo da ottenere dei dischi ben distanti uno dall'altro. Cuocete in forno caldo a 200° per una decina di minuti, anche meno, fino a doratura. Sfornateli ed appoggiateli ancora caldi su un bicchiere dal fondo tondeggiante e sovrapponete una ciotolina per dare la forma desiderata. Lasciate raffreddare.
Per servirle spolverizzatele di zucchero a velo e cannella e ponetevi al centro una pallina di gelato al pistacchio.

Componete il piatto con una fetta di strudel (che avrete spolverizzato con abbondante zucchero a velo e cannnella), una coupelle con dentro il gelato.
Potete servire lo strudel, se preferite, anche con una crema inglese leggera.

strudel dall'alto

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martedì 27 novembre 2007

Lonza Di Maiale In Crosta Alle Erbe

Eccomi con la ricetta della lonza in crosta. Come al solito mi tocca fare tutto di corsa, ma il tempo è tiranno e io ho cucinato fino ad un minuto fa (spaghetti con ragù di capone e filetto di capone in crosta veloce di pistacchi...prima o poi vedrete le ricette...sempre che le foto siano venute bene...in questa casa la luce non è proprio adatta per le foto purtroppo...). Ecco, già sto divagando...torniamo alla lonza.
Come vi ho anticipato è stato il secondo di una delle scorse "cene del giovedì" ed è tratta dal libro "Arrosto" di Sonia Stevenson, che, oltre a contenere moltissime ricette interessanti, è molto preciso ed accurato nelle spiegazioni.
La ricetta prevedeva un carrè di lonza pulito (cioè senza cotenna) ma con l'osso, mentre io ho utilizzato della lonza senza osso.
L'ho accompagnata con del semplice purè di patate fatto più denso in modo da poterne ricavare delle quenelle, che mi sembravano più decorative! Non credo sia necessario postare la ricetta del purè...anche perchè sono andata molto ad occhio (e me ne è avanzato una tonnellata...); se però vi interessa vedrò di ricordare le dosi.

Ho appena deciso di partecipare con questa ricetta all'iniziativa di FRANCESCAV "Aspettando Natale", che si propone di raccogliere un gran numero di ricette da proporre per le feste natalizie. Se cliccate sul link troverete tutte le informazioni. L'aspetto più interessante è che possono partecipare proprio tutti, anche chi non ha un blog: non è fantastico? Io conosco un sacco di gente che non ha un blog ma i cui piatti meriterebbero di essere condivisi, perciò....fatevi avanti!

lonza in crosta


Ingredienti (per 4 persone):

1,5 kg di carrè di lonza di maiale pulito*
6-7 fette di pancetta tesa non affumicata (facoltativo nella ricetta ed infatti io non le ho usate)
2 spicchi d'aglio
150 ml di buon vino rosso
2 cucchiai di olio d'oliva
60 g di pancarrè triturato con il mixer
1 cucchiaio di prezzemolo fresco tritato
un rametto di rosmarino fresco
qualche foglia di salvia
2 fogli di gelatina (facoltativo anche questo)
sale e pepe nero
circa 200 ml di brodo di carne
* il mio era senza osso e non so quanto pesasse, inoltre era legato per mantenere la forma durante la cottura

Preparazione:

Il bello di questo libro è che ti fornisce i tempi esatti e nella maggior parte delle ricette ti suggerisce anche la tabella di marcia da seguire, perciò vi riporto quasi pedissequamente la ricetta, con le piccole variazioni che ho fatto, anche in considerazione della mancanza d'osso nella mia carne e del fatto che non ho usato la pancetta.
Calcolate un paio d'ore di marinatura della carne e circa un'ora e trenta di cottura per un pezzo di....non ho idea, saranno stati 800 g, forse meno.
Se usate la pancetta, stendetela sul fondo di una casseruola (quelle allungate, tipiche per gli arrosti e gli stufati) o in una teglia da forno d'acciaio (mi manca, sigh!).
Fate piccole incisioni nella carne ed infilateci delle fettine di aglio (uno spicchio lasciatelo intero). Salate e pepate.
Versate il vino in un sacchetto di plastica (quelli per congelare), aggiungete un cucchiaio di olio, le spezie e gli aromi e poi mettete dentro la carne. Chiudete il sacchetto togliendo l'aria, poggiatelo su un piatto e fate marinare in frigo per almeno 2 ore. Qui ho un appunto da fare: usando il vino rosso la carne diventa scura, se volete mantenerne il colore originale usate del bianco, anche se darà meno sapore.
Togliete la carne dal frigo e accendete il forno a 250°. Mettete la carne nella teglia o casseruola (sopra l'eventuale pancetta) e bagnate con la marinata. Appena il forno sarà caldo, abbassate la temperatura a 180° ed infornate la carne. Giratela una volta dopo una quarantina di minuti.
Nel frattempo, scaldate un altro cucchiaio di olio in una padella, aggiungete l'altro spicchio d'aglio leggermente schiacciato, fatelo dorare, poi toglietelo e aggiungete il pangrattato ricavato mixando il pane a cassetta, il prezzemolo e un rametto di rosmarino fresco. Fatelo dorare mescolando continuamente, per una decina di minuti.
Dopo un'ora di cottura, togliete la carne dal forno e, se come la mia era legata, togliete lo spago (attenti a non scottarvi!), copritela con il pangrattato aromatizzato. Non preoccupatevi se cadrà in parte nella teglia, lo utilizzerete dopo, per la salsa.
Bagnate bene la carne con il fondo di cottura e rimettetela in forno per altri 30 minuti o fino a quando il termometro (che io ancora non ho!) segnerà 80°.
Togliete l'arrosto dalla teglia e ponetelo a riposare coperto su un piatto da portata.
Versate il brodo caldo nella casseruola, portate ad ebollizione sul fuoco e se non usate la pancetta aggiungete la gelatina ammollata in acqua fredda e strizzata; amalgamatela bene. Aggiustate di sale e pepe e lasciate addensare per 10 minuti (andate ad occhio, quando sarà sufficientemente densa toglietela dal fuoco; i tempi variano a seconda se usate la gelatina o meno).
Se avete usato la pancetta, dovrete frullare la salsa con un frullatore ad immersione.
Tagliate la carne a fette non troppo sottili e servitela coperta con la salsa ed accompagnata dal purè di patate, cui avrete dato la forma di quenelle con l'aiuto di due cucchiai.
Se avete la fortuna di disporre di un po' di tartufo, ho sentito dire che sarebbe perfetto aromatizzare il purè!

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domenica 25 novembre 2007

Blinis (di CoCo) con salmone e blinis con crudo e stracchino

I blinis di CoCo -di "Sale e pepe quanto basta"- naturalmente!!! Infatti è lei l'artefice di questa ricetta, che ha pubblicato sul suo bellissimo blog e precisamente QUI qualche mese fa.
Appena l'ho letta mi è piaciuta subito, per la semplicità e la versatilità di queste frittelle (vagamente somiglianti ai pan cakes ma salate), che possono essere accompagnate con moltissime cose e sono perfette da servire come antipasto nelle cene importanti (o come piatto più o meno unico per soddisfare la propria personale golosità!!!).
Io ne ho servito uno con il salmone, proprio come ha fatto CoCo, ed uno, seguendo il suo suggerimento di abbinarli con salumi e formaggi morbidi, con crudo di Parma e stracchino.
Riporto FEDELMENTE la sua ricetta alla quale non ho cambiato proprio nulla! Questa volta, infatti, ho frenato i miei impulsi "creativi" - che a volte mi fanno combinare disastri!- ed ho fatto bene perchè sono venuti perfetti!!!

blinis


Ingredienti (per circa 11 blinis):

100 g di farina 00
200 ml di latte
12,5 g di lievito di birra
1 uovo
1 cucchiaino di sale

Preparazione:

Scaldate leggermente il latte e scioglieteci dentro il lievito di birra; io per fare questa operazione ed essere sicura che il lievito si sciolga completamente, lo faccio sciogliere aiutandomi con la punta delle dita; dapprima diventerà appiccicoso, poi, quando il ievito sarà sciolto, cesserà di esserlo.
Mescolate il latte con il lievito alla farina, aggiungendolo "a filo" e mescolando con una frusta a mano, per evitare la formazione di grumi. Aggiungete il sale ed il tuorlo d'uovo (conservate l'albume) e mescolate sempre con la frusta per qualche minuto fino ad ottenere una pastella liscia.
Lasciatela lievitare per circa un'ora. Trascorso questo tempo, montate (con una frusta elettrica) l'albume a neve con un pizzico di sale ed unitelo alla pastella precedentemente preparata, mescolando fino ad ottenere un composto liscio ed uniforme.
Spennellate un padellino antiaderente con poco burro (non importa che sia più grande di quanto voi desiderate fare i blinis, perchè il composto è molto denso e non si spande sulla padella, perciò per ottenere la dimensione voluta basterà porre la pastella al centro del padellino con un cucchiaio o mestolo) e versatevi mezzo mestolo di pastella per volta. Fate cuocere la frittellina da un lato finchè sarà asciutta e dorata, poi giratela delicatamente (magari con l'aiuto di una spatola) e cuocetela dall'altra parte. Proseguite fino ad esaurimento del composto. Io li ho fatti di circa 10 cm di diametro e ne ho ottenuti 11.
Servite i blinis ancora caldi.

Come potete vedere dalla foto, questa volta ne ho servito uno aperto con del salmone affumicato precedentemente condito con limone e pepe, ed uno piegato a metà e farcito con una fettina di prosciutto crudo di Parma e una fetta di stracchino. Ma si possono abbinare davvero con mille ingredienti...scatenate la fantasia!
E, infatti, credo proprio che li riutilizzerò, soprattutto durante le feste di Natale, mi ispirano come antipasto per la cena della Vigilia ad esempio!

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Le Cene del Giovedì. Capitolo 4 - Menù

Ecco un altro menù completo, cui faranno seguito le singole ricette spiegate nel dettaglio. Questa cena risale addirittura agli inizi di novembre...all'8 novembre per la precisione (questo interessa a me, più che a voi...mi serve per ricordare esattamente quando e con chi ho cucinato determinate cose! :-P)
Ah, forse vi accorgerete che alcuni post relativi a precedenti cene, sui quali avevate lasciato dei commenti, non sono più "al loro posto"! In realtà, nel trasferirli dall'altro blog avevo sbagliato la data di pubblicazione, che ora ho corretto. Inoltre, ho deciso di dividere tutti i menù delle mie "Cene del Giovedì" in capitoli, giusto per fare un po' d'ordine!

Ma adesso torniamo al menù:

Antipasto:
Blinis (di CoCo) con salmone e con crudo e stracchino

Secondo:
Lonza di maiale in crosta alle erbe

Contorno:
Quenelle di purè di patate

Dessert:
Strudel di mele con gelato al pistacchio di Bronte in coupelle

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venerdì 23 novembre 2007

Pasta con gli "sparacelli" (broccoletti)

Giuro, da noi si chiamano proprio così! Non so se davvero li chiamino broccoletti in altre parti d'Italia, ma credo di si. Cerco di spiegarvi meglio com'è questa verdura, così forse riusciremo a capirci! Allora, da noi si vende a "mazzi", di due tipi diversi: un tipo ha un solo fiore piuttosto grande (ma non quanto un broccolo, molto più piccolo, almeno un terzo) e delle foglie che si puliscono sfilandole, cioè tirando la foglia in modo da eliminare la venatura centrale, che resta attaccata al "ramo"; un altro tipo, invece, ha diversi fiori ancora più piccoli, sempre accompagnati dalle foglie. I fiori (ma anche le foglie) sono di colore verde scuro, e ricordano i fiori dei broccoli, forse più di quelli romani. Che altro? Si dice che la parte più saporita siano proprio le foglie.
Ho cercato su Google e ho trovato un'immagine che si capisce abbastanza, benché si vedano poco le foglie, comunque è nel forum di Gennarino, precisamente qui; la ricetta invece è diversa da questa, è come la mia pasta con i broccoli in tegame, ma fatta con gli sparacelli.
Sperando di essere riuscita a spiegarvi di che verdura si tratti, adesso vi descrivo la pasta, che è davvero buona. Io ho usato delle orecchiette, ma spesso si fa con i bucatini o anche spaghetti o linguine. Insomma, come spesso accade con la pasta, dipende dai gusti!

pasta con sparacelli2


Ingredienti:

200 g di orecchiette
un mazzo di "sparacelli" (a peso non saprei, qui si vendono a mazzi)
uno spicchio di aglio
3 pomodori tondi o circa 10 pomodorini
un filetto di acciuga (facoltativo)
olio e.v.o.
sale, peperoncino

Preparazione:

Pulite gli sparacelli, tagliando i fiori (o cime) in pezzi piccoli e sfilando le foglie più tenere; io di foglie ne prendo poche, perchè sono un tantino troppo fibrose per me. Riducete anche le foglie a striscioline. Lavate MOLTO accuratamente il tutto, tenedo anche in ammollo e cambiando spesso l'acqua.
Ponete sul fuoco una pentola capiente piena d'acqua, appena arriva a bollore salate e cuocete gli sparacelli per 10 minuti. Scolateli con un mestolo forato e usate l'acqua di cottura per cuocere la pasta.
Nel frattempo, fate soffriggere l'aglio in una padella con due cucchiai di olio e un filetto di acciuga (che deve essere sciolto nell'olio caldo) per un minuto, poi unite i pomodori pelati, privati dei semi e ridotti a cubetti (o i pomodorini tagliati a metà) salate e fateli soffriggere per 4 o 5 minuti, poi, quando si sarà asciugato il loro liquido, mettete a soffriggere anche gli sparacelli lessati, aggiungete un po' di peperoncino e bagnate con un mestolino di acqua della pasta. Dovrete saltare il tutto per altri 3-4 minuti; gli sparacelli saranno diventati una specie di crema. Appena la pasta sarà cotta, versatela nella padella e saltatela con il condimento.

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giovedì 22 novembre 2007

Vinci una cena esclusiva per due. Chissà magari...

contest2

Eh si, avevo letto il post relaitvo a questo concorso in due diversi blog, uno è quello di Coco, l'altro non lo ricordo più. Alla fine, cominciando a curiosare nel sito di Elation e leggendo il regolamento del gioco, promosso da "Turismo in Italia" - "IlComuneInforma", mi son detta: "Beh,non solo tentar non nuoce, ma non tentare in questo caso sarebbe davvero sciocco"! E così eccomi qui, che vi rendo partecipi di questa bella iniziativa, di cui troverete tutti i dettagli qui. Ci sono ristoranti sparsi un po' in tutta Italia tra cui è possibile scegliere. Io ovviamente ho pensato subito a quello in Sicilia ma...non voglio porre limiti alla mia immaginazione, magari potrebbe essere l'occasione per un weekend fuori!!!
E poi con mio marito abbiamo deciso che, se non dovessimo vincere, potremmo sempre auto-regalarci la cena! Infatti, l'avevamo già adocchiata su www.elation.it tra le proposte presenti nella nostra regione che non avevano un costo proibitivo. Che altro dire? Vedremo....

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Vellutata Verde con Quenelle di Semolino

Eccomi con la prima ricetta nuova dopo il trasloco.
Da quando ho scoperto le vellutate con questa, "velluterei" qualsiasi verdura! E infatti, questo è il secondo esperimento, molto riuscito direi. In pratica, mi sono ritrovata senza sapere cosa mangiare e molto infreddolita, così ho aperto il frigo in cerca dell'occorrente per una zuppa: mi sono arrangiata con delle zucchine e delle verdure surgelate "di emergenza", che tengo sempre nel congelatore!

L'idea di partenza era abbinarla con degli gnocchi di semolino, ma...ho avuto troppa fretta ed il semolino non ha avuto tempo di rapprendere, così ho dovuto trasformare gli gnocchi in quenelle!

Vellutata verde


Ingredienti (per due persone):

per la vellutata:
350 g di zucchine
250 g di piselli (surgelati)
100 g di spinaci (sempre surgelati, se sono freschi dovrete aumentare la quantità)
2 cipollotti
100 ml di latte
400 ml di acqua
sale, pepe
olio e.v.o.

per le quenelle:
100 g di semolino
mezzo litro d'acqua
sale, pepe
15 g di burro
1 tuorlo
1 cucchiaio di parmigiano

Preparazione:

Per la vellutata:
Tritate finemente i cipollotti e fateli soffriggere in una pentola con 2 cucchiai di olio e uno di acqua; quando saranno diventati trasparenti unite le zucchine tagliate a dadini, fatele rosolare per 1 minuto, poi unite i piselli, rosolate anche questi per un minuto, quindi aggiungete il latte e l'acqua tiepidi. Salate e coprite per far prendere il bollore. Quando bollirà, unite anche gli spinaci (se surgelati, oerchè, come sapete, devono cuocersi nell'acqua già bollente). Cuocete per 20 minuti a fuoco moderato, o fino a che le verdure saranno tenere. Appena saranno pronte, frullate il tutto con un frullatore ad immersione. Naturalmente, se durante la cottura il liquido dovesse esaurirsi, aggiungete altra acqua; vice versa, se al termine dovesse sembrarvi tutto troppo acquoso, eliminate un po' di brodo prelevandolo con un mestolo prima di frullare, al fine di non pregiudicare la densità della vellutata.

Per le quenelle (o gnocchi se preferite):
Fate bollire l'acqua, salatela e stemperatevi il semolino, facendo attenzione a non far formare grumi. Cuocete a fiamma media per 4 o 5 minuti, mescolando continuamente, poi spegnete, aggiungete il tuorlo ed il parmigiano. Usando due cucchiai, formate con il semolino le quenelle (ne verranno circa 8), che adagerete nei piatti sopra la vellutata.
Se, invece, volete fare gli gnocchi, stendete la "polentina" di semolino su un tagliere o su un vassoio coperto di carta forno e fatela raffreddare. Poi con un tagliapasta rotondo (o con la forma che più vi piace) ricavate gli gnocchi e poneteli sulla placca del forno rivestita di carta forno. Spolverizzateli di parmigiano e gratinateli in forno a 200° per 5 minuti, dopo di che adagiateli sulla vellutata.

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Trasloco completato!

Finalmente ieri sera ho completato il trasferimento di TUTTI i post dall'altro blog. Una faticaccia!! Nonostante avessi aperto il blog solo a settembre, avevo già postato un bel po' di ricette!
Sono anche riuscita a trasferirle con la data di pubblicazione originale, perciò nell'archivio adesso troverete molte ricette "nuove"....se vi va di andare a dare un'occhiata!
Comunque, adesso è ufficiale: il mio blog è tutto qui!Ci vediamo più tardi con una nuova ricetta...nuova per davvero stavolta!

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martedì 20 novembre 2007

Zuppa di lenticchie e scarola

Con il freddo che c'è stato nelle scorse settimane mi sono data alle zuppe! So che molti miei amici storceranno il naso, perchè non amano(per non dire detestano!) i legumi, ma a me piacciono un sacco!
Io ho preparato questa zuppa con delle lenticchie biologiche che avevo comprato, ma l'ideale sarebbe farla con le lenticchie di Castelluccio, che però qui non si trovano facilmente!

zuppa lenticchie scarola


Ingredienti:

250 g di lenticchie
2 cipollotti
una carota
4 foglie di alloro
1 mazzetto di scarola (qui si pone un altro problema, a Palermo ce ne sono almeno 4 tipi di scarola...io ho usato quella liscia)
olio, sale, pepe nero di mulinello

Preparazione:

Mettete a bagno in acqua fredda le lenticchie per 8 ore (non se sono quelle di Castelluccio). Trascorso questo tempo, preparate un soffritto con i cipollotti, la carota tritata finissima, l'alloro e 2 cucchiai di olio extravergine di oliva. Lasciate soffriggere per 2 minuti, aggiungete le lenticchie e rosolate anche queste per circa un minuto. Coprite con un litro di acqua tiepida, unite un pizzico di bicarbonato, salate poco, pepate e fate cuocere a fuoco lento per un'ora. Nel frattempo, lavate la scarola e tagliatela a striscioline. Trascorsa un'ora di cottura delle lenticchie, unite la scarola e fate cuocere ancora per una mezz'ora.
Servite con crostini di pane ed un filo di olio a crudo. Magari in una bella zuppiera di "coccio" come questa, che fa tanto zuppa campagnola!!

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Tort(in)a di mele di Nonna Papera

Quando ho cucinato queste tortine ero stata assalita da un'irrefrenabile voglia di torta di mele ma erano le dieci di sera e io avevo in casa UNA sola mela, così ho deciso di ridurre un po' le dosi della mia torta preferita e farne delle tortine, che, avendo minor superficie disponibile, avrebbero richiesto meno fettine di mela. L'esperimento non è riuscito benissimo, perchè cuocendola negli stampini da muffin la consisitenza della pasta è venuta diversa dal solito, meno soffice; quindi vi consiglio caldamente di fare una sola torta grande e, infatti, vi riporto le dosi della mia storica ricetta.

Questa ricetta risale alla mia infanzia, fa parte di un ricettario a puntate (ricettario di Nonna Papera appunto) pubblicato dal Topolino quando ero bambina, che ho gelosamente custodito ed usato tante volte nel corso degli anni. Contiene un sacco di ricette buone e semplici, fra cui una delle migliori torte di mele che abbia mai provato, soffice ma un pochino rustica, non troppo dolce e profumata di cannella!

tortina di mele


Ingredienti (per una torta di 24 cm di diametro):

200 g di farina
100 g di zucchero
2 uova
70 g di burro
un bicchiere di latte
un limone
mezza bustina di lievito
3 mele
burro e pangrattato per lo stampo
zucchero e cannella per le mele

Preparazione:

Imburrate lo stampo e cospargetelo di pangrattato (lo so, sembra strano, ma da un certo non so che davvero speciale alla torta). Potete tagliare le mele adesso, irrorandole con il succo di limone, oppure alla fine, a patto che in quest'ultimo caso lo facciate rapidamente.

Accendete il forno a 180°. Lavorate con le fruste elettriche (o a mano se preferite) il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema morbida, unite le uova (in alternativa, potete mettere solo i tuorli, montare a parte gli albumi ed incorporarli alla fine, prima del lievito), uno alla volta, mescolando fino al completo assorbimento prima di aggiungere il secondo. Poi unite gradualmente la farina setacciandola, alternando con il latte a temperatura ambiente. Infine, aggiungete il lievito. Versate l'impasto, che non sarà proprio liquido, ma piuttosto denso e consistente, nello stampo.

Sbucciate le mele e tagliatele a spicchi e poi a fettine sottili (se lo avete fatto prima scolatele dal succo di limone), quindi disponetele a raggera sopra la torta, inclinandole leggermente in modo che affondino parzialmente nell'impasto, e mettetele molto molto fitte. Grattugiatevi sopra la scorza di un limone, poi cospargete con 3 o 4 cucchiai di zucchero e una generosa spolverata di cannella. Infornate per 40 minuti. Io ve la consiglio ancora tiepida...è una meraviglia!.

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Crostata "cioccomandorle"

Questa è la crostata che avevo preparato per il pranzo di cui vi ho parlato nel precendente post e che alla fine non ho portato, perchè non mi convinceva. L'avevo preparata già una volta, tempo fa ed era buonissima, ma questa volta ho voluto provare una crema diversa, più cioccolatosa, che alla fine si è rivelata meno buona di quella originale. Inoltre, andrebbe cosparsa con mandorle a lamelle, non a pezzetti, ma io non ne avevo e mi sono dovuta arrangiare con quello che c'era in casa (neanche a dirlo, era domenica!). Naturalmente vi consiglio di usare le mandorle a lamelle e come crema vi posto quella fatta la prima volta, che era ottima!

Dimenticavo: anche questa ricetta è tratta dal "libro d'oro del cioccolato", con qualche modifica nelle dosi (come la drastica riduzione del burro, che in quel libro è messo sempre in quantità industriale)!

crostatacioccomandorle


Ingredienti:

Per la base:
200 g di farina
100 g di mandorle
100 g di zucchero
1 uovo e 2 tuorli
100 g di burro
100 g di cioccolato fondente

Per la crema:
150 g di cioccolato fondente al 70%
4 tuorli
100 g di zucchero
30 g di farina
5 dl di latte

Per decorare:
2,5 dl di panna
50 g di mandorle in scaglie

Preparazione:

Mescolate la farina con le mandorle tritate finemente nel mixer, lo zucchero e un pizzico di sale, formate una fontana, aggiungete al centro il burro e le uova ed impastate con le mani fredde (raffreddatele sotto l'acqua prima di iniziare) fino ad ottenere un composto omogeneo. Incorporatevi il cioccolato spezzettato grossolanamente, lavorando MOLTO velocemente (se no il cioccolato inizia a squagliarsi) fino a formare una palla liscia di pasta, che avvolgerete nella pellicola e metterete a riposare per un'ora in frigorifero.

Accendete il forno a 180°. Stendete la pasta su un foglio di carta forno e mettetela nella tortiera (da 24 cm) con tutta la carta forno o, altrimenti, nella tortiera ben imburrata ed infarinata. Fate cuocere 45-50 minuti o di più, finchè sarà consistente. Lasciate raffreddare completamente.

Preparate la crema pasticcera: in una casseruola, sbattete i tuorli con lo zucchero, unite la farina e poi il latte tiepido, mescolando con una frusta a mano. Mettete sul fuoco e mescolate fino a quando la crema raggiungerà il bollore. Togliete dal fuoco ed unite il cioccolato grattugiato o finemente triturato, mescolate bene e rimettete sul fuoco finché il composto risulterà omogeneo. Fate raffreddare leggermente, mescolando continuamente con la frusta.

A questo punto, versatela sulla crostata, livellando la superficie con una spatola. Quando sarà ben fredda e solida (mettetela 20 minuti in frigo, è meglio) montate la panna e stendetela sopra la crema al cioccolato. Guarnite con le mandorle a scaglie.

P.S.: cavoli, come sono indietro con le ricette da postare, ho ben due "cene del giovedì" da farvi vedere!!! Per fortuna adesso c'è il fine settimana...

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Torta devil

Devil, o almeno qualcosa di simile. Spesso nelle pasticcerie chiamano "torta devil" un dolce al cioccolato farcito con la panna; in realtà, nel mio "libro d'oro del cioccolato" la torta "del diavolo" è molto più complessa, prevedendo l'utilizzo di un colorante rosso per rendere la pasta appunto rossiccia, e una farcitura a base di crema di burro.

Comunque, la mia è una torta al cioccolato, farcita con la panna ed uno strato di crema pasticcera al cioccolato. Solitamente non faccio torte farcite (davvero troppo pesanti, considerando che non faccio altro che cucinare...) ma in questo caso avevo promesso di preparare un dolce per un pranzo; avevo preparato la crostata che vi posterò più tardi, ma non mi convinceva, avevo il dubbio che non fosse venuta bene, così ho fatto un'altro dolce in tutta fretta e, volendo renderlo più goloso e presentabile, l'ho farcito e decorato con la panna (che avevo già utilizzato per l'altra torta!).

torta al cioccolato e panna

La torta-base è ottima, molto soffice e abbastanza facile da fare e va bene sia da mangiare "al naturale", sia da farcire.


Ingredienti:

100 g di cioccolato fondente al 70% o più
100 g di burro
100 g di farina
100 g di zucchero
4 uova
mezza bustina di lievito

Per farcire e decorare:

250 ml di panna liquida
cacao in polvere

Preparazione:

Accendete il forno a 180°; imburrate ed infarinate uno stampo da 22 cm di diametro (va bene anche 24, ma è meglio 22 se volete una torta alta).

Fate fondere a bagnomaria il cioccolato spezzettato con il burro, mescolando continuamente e senza far mai bollire l'acqua.

Separate i tuorli dagli albumi. Sbattete con le fruste elettriche o a mano i tuorli con lo zucchero fino a che diventino chiari e soffici. Incorporatevi il cioccolato fuso, poi la farina setacciandola per evitare la formazione di grumi.

Pulite le fruste e poi montate gli albumi con un pizzico di sale a neve ferma. Aggiungeteli poco a poco al composto, mescolando delicatamente. Infine, unite il lievito, facendolo cadere attraverso un setaccio.

Versate nella tortiera e cuocete per 40 minuti circa. Fate sempre la prova dello stuzzicadenti.

Montate la panna freddissima con poco zucchero a velo. Quando la torta sarà fredda, tagliatela a metà. Spruzzate le due metà con abbondante rum, poi stendete sopra lo strato inferiore parte della panna montata (tenendone circa un terzo per decorare), ricomponete il dolce e spolverizzatelo di cacao. Decorate con la panna rimasta aiutandovi con una tasca da pasticcere o, semplicemente, stendendola lungo tutto il bordo della torta.

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Pollo al curry e semi di papavero con riso pilaf

Questa ricetta è di alcuni giorni fa e fa parte di un mio nuovo tormentone culinario, ossia quello delle spezie. Infatti, ho comprato delle spezie "nuove" (cioè che non avevo mai usato) e, precisamente, curry, paprika e zenzero secco, e da allora le metto praticamente ovunque.

Uno dei posti è stato questo pollo, davvero gustoso, e cremoso anche. Fra le tante ricette del pollo al curry, questa mi è piaciuta più delle altre, anche se avrei voluto provare una variante che mi era parsa interessante, che prevedeva l'aggiunta di una mela. Nel caso vi interessi, va aggiunta dopo una decina di minuti di cottura...magari voi la provate e mi dite com'è.

Io, sempre a proposito di ossessione per le spezie, ho aggiunto anche dei semi di papavero.

pollo al curry


Ingredienti (per due persone):

400 g di petto di pollo a cubetti
una carota
3 scalogni o una cipolla
mezzo limone
100 g di yogurt bianco
farina
3 cucchiai di curry
semi di papavero
80 g di riso basmati

Preparazione:

Preparate il riso pilaf: soffriggete uno scalogno (o un po' di cipolla) in mezzo cucchiaio di olio, unite il riso e tostatelo brevemente, aggiungete una quantità doppia rispetto al riso di acqua (io mi regolo con il bicchiere graduato) o brodo, coprite e mettete in forno a 180°. Controllate di tanto in tanto, considerando che deve cuocere fino al completo assorbimento del liquido (saranno 15 minunti circa, non ho controllato). Regolate di sale e pepe e mettetelo in due stampini monoporzione fino al momento di servirlo (questo serve solo per la coreografia, il riso è pronto anche prima!).

Infarinate leggermente il pollo; riducete gli scalogni e le carote in un trito finissimo (meglio usare un mixer). Scaldate un cucchiaio abbondante di olio in una padella capiente, indi rosolatevi il pollo finchè inizia a diventare dorato; aggiungete un cucchiaio (o due, dipende da quanto si è asciugato il tutto) di acqua calda, quindi unite il trito di carote e scalogni; lasciate rosolare per 2 minuti, poi aggiungete due cucchiai di curry (la ricetta ne prevedeva 2, io non ho voluto rischiare e ne ho messo solo uno, ma in effetti è risultato troppo poco), una manciata di semi di papavero e fate cuocere a fiamma bassa per 15-20 minuti, aggiungendo di tanto in tanto acqua calda, per evitare che si asciugni troppo. Verso la fine, unendo l'ultimo po' d'acqua, mettete ancora mezzo cucchiaio di curry. Spegnete il fuoco, poi aggiungete il succo di mezzo limone e lo yogurt. Mescolate bene, se occorre regolate di sale e servite immediatamente, con il riso che avrete provveduto a sformare sul piatto, e che avrete condito con il sughetto del pollo.

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Mousse al cioccolato...in tazza

Questa mousse l'ho preparata qualche settimana fa per delle amiche; in realtà la ricetta che ho usato non mi ha del tutto convinta, troppo scura e densa, così in seguito ho provato un'altra versione trovata sullo speciale dolci de "La Cucina Italiana", che si è rivelata di gran lunga migliore, così ho deciso di postare quest'ultima.

E' un dolce piuttosto semplice da fare, purchè si faccia attenzione con il bagnomaria. In realtà le mousse non sono tra i miei dolci favoriti, ma morivo dalla voglia di servire (e fotografare) qualcosa in queste tazze! ;-P

mousse in tazza


Ingredienti (per 4, ma dovrebbero bastare per 6):

170 g di cioccolato fondente al 70%
100 g di panna liquida
60 g di latte
3 uova
30 g di zucchero a velo

Preparazione:

Fondete a bagnomaria il cioccolato con il latte, mescolando continuamente; fate attenzione a non far bollire l'acqua. Togliete dal fuoco e lasciate intiepidire, quindi aggiungete i tre tuorli d'uovo, che avrete montato il precedenza con le fruste elettriche, versandoli "a filo". Unite anche lo zucchero a velo. Rimettete sul fuoco e fate cuocere per qualche minuto, quindi togliete dal fuoco e dal bagnomaria. Lasciate raffreddare, mescolando spesso in modo che il composto resti fluido e cremoso. Montate la panna ben soda. Lavate accuratamente le fruste e montate anche gli albumi -con un pizzico di sale- a neve ferma. Unite alla mousse 2 cucchiaiate di albume a neve, poi la panna, a cucchiaiate, mescolando delicatamente, dal basso verso l'alto, poi unite anche i restanti albumi, sempre mescolando con delicatezza, finchè sarà uniforme. Distribuitela nelle tazze o coppette individuali e lasciate riposare in frigo per almeno due ore. Se si dovesse addensare troppo tiratela fuori dal frigo un po' prima di servirla. Decorate con un ciuffetto di panna.

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sabato 17 novembre 2007

Muffin con gocce di cioccolato di Tulip

Questo sarà uno dei miei post più brevi, perchè non metterò la ricetta, che è di Tulip e rispetto alla quale non ho cambiato nulla, ma mi limiterò a farvi vedere la foto del risultato, perchè la trovo molto bella.

I muffins erano buonissimi, ma purtroppo si sono induriti subito. Leggendo in giro ho scoperto che è un problema comune per i muffins, a me fino ad ora non era capitato perchè li lavoravo come una torta normale, cioè mescolando a lungo. Non saprei dire cosa sia meglio, certo lavorandoli poco come consiglia Tulip vengono completamente diversi dai miei, ma occorre consumarli in fretta, diciamo che hanno una vita media di 24 ore!

Questi sono i miei muffins, e la ricetta la trovate qui.

muffin Tulip

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giovedì 15 novembre 2007

Dadolata di verdure allo zenzero con crema di zucca e patate

Questa ricetta l'ho provata durante lo scorso lungo week end e trae ispirazione dalla vellutata di zucca e quenelle di formaggio postata da Tulip, di "Conservare in frigo", alla quale vi rimando per ammirare la sua bellissima decorazione. Dunque, appena ho visto questa ricetta mi è venuta l'irrefrenabile voglia di provarla, ma mi sono trovata di fronte ad una certa carenza di materie prime, così mi sono detta: dovrò inventarmi qualcosa per farmi bastare i 150 g di polpa si zucca che ho!

E così è nata questa ricetta, che incrocia la crema di zucca di Tulip, le due patate già bollite che avevo in casa, le quenelle di formaggio in versione mini (avevo solo 50 g di Philadelphia Yo) e la zuppetta di verdure allo zenzero che preparo spessissimo in questo periodo; il tutto, servito nelle mie nuove e delziose zuppierine monoporzione, che fanno parte di un servizio con annessa legumiera che vi mostrerò non appena posterò la "Pasta e fagioli alla veneta" cucinata ormai quasi un mese fa!

Il piatto è un pochino laborioso, ma ne viene fuori qualcosa di delizioso!


zuppa zucca e patate con verdure e quenelle1



Ingredienti (per 2 persone):
per la crema di zucca e patate:
150 g di polpa di zucca a cubetti
2 patate piccole
un cipollotto
250 ml di brodo vegetale (o acqua)
olio, sale, alloro
Per la dadolata di verdure:
mezza cipolla rossa
1 zucchina piccola
2 carote
2 patate piccole
olio, sale, zenzero secco
Per le quenelle:
50 g di Philadelphia Yo
qualche goccia di latte
un cucchiaio di paprika dolce

Preparazione (questa volta so i tempi: 1 h):

Partite dal misto di verdure, che richiede una cottura più lunga. Anzi, partite dal brodo vegetale, Tulip ha usato qui una ricetta per ottenere un brodo vegetale di rapida preparazione; io vi rimando alla sua ricetta che sembra davvero rapida, ma vi confesso che io ho usato dell'acqua calda con un pizzico di dado (in tutto ne ho utilizzato circa un quarto)!

Tornando alle verdure, lavatele, tagliatele e riducetele a piccoli cubetti. Scaldate in un pentolino un cucchiaio di olio, fate rosolare la cipolla per qualche istante, quindi unite le altre verdure, rosolate anche queste per un minuto, poi bagnate con 250 ml di brodo, salate leggermente e fate cuocere a fiamma moderata, per circa 20 minuti o fino a che le verdure saranno morbide ed il liquido si sarà ritirato quasi completamente. Se dovessero asciugarsi troppo, aggiungete altro brodo caldo, ma tenete conto che non dovranno venire troppo "brodose", altrimenti altererebbero la consistenza della crema. Circa 5 minuti prima della fine, regolate se occorre di sale e aggiungete un cucchiaino abbondante di zenzero secco in polvere.

Mentre le verdure cuociono, procedete con la crema di zucca e patate. Allora, io le patate le avevo già bollite e le ho unite solo a cottura ultimata della zucca, ma voi tagliatele a cubetti e mettetele a cuocere insieme ad essa.

Scaldate un cucchiaino di olio in un pentolino, rosolate lo scalogno tagliato sottilmente, poi unite la zucca e le patate a cubetti, soffriggetele per qualche minuto (potete anche saltare il soffritto e mettere tutto insieme, bagnando subito con il brodo caldo), poi bagnate con il brodo (circa 250 ml), salate e fate cuocere finché non sarà tenera. Quando sarà cotta, togliete dal fuoco e frullate con un frullatore ad immersione, ottenendo una crema.

Prendete un padellino piccolo antiaderente, scaldate un cucchiaio di brodo vegetale (o dell'olio, ma così otterrete una salsa più leggera), in cui sciglierete un bel cucchiaio abbondante di paprika dolce, quindi unite un cucchaio di crema di zucca, per rendere omogenea la consistenza dei due composti (questa salsa alla paprika l'ho fatta seguendo le indicazioni date da Tulip nella sua vellutata di zucca).

Anche le quenelle di philadelphia seguono fedelmente le indicazioni di Tulip, tranne per la materia prima, dato che io avevo il Philadelphia yo. Mescolate il formaggio con qualche goccia di latte e/o di olio, per renderlo più morbido e cremoso, aggiungete delle erbe aromatiche a piacere (io non ho messo nulla).

Componete il piatto versando la crema di zucca e patate sul fondo di una zuppierina (o in un piatto fondo, ciotola, quel che vi pare purché monoporzione), mettete sopra le verdure allo zenzero, quindi adagiatevi le quenelle di formaggio, che farete con l'aiuto di due cucchiaini. Completate con un filo di crema di paprika ed un crostino di pancarrè tostato.

zuppa zucca e patate con verdure e quenelle

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Pasta con ricotta e basilico

Oggi una ricetta superveloce, di quelle che fanno sempre comodo quando non si ha troppo tempo da dedicare alla cucina. E' tratta dal libro "Pasta Italia 300 ricette da gustare", che la proponeva usando le farfalle; io, non avendo farfalle, ho usato le versatili casarecce, ma insomma potete usare il formato che preferite.

pasta ricotta e basilico



Ingredienti per due persone:

200 g di casarecce
150 g di ricotta fresca
20 foglie di basilico (circa eh, non facciamo i fiscali....)
15 mandorle tostate (circa...)
un cucchiaio di parmigiano grattugiato (io non ne ho messo)
mezzo spicchio di aglio
20 g di panna liquida (facoltativa, io non ne ho usata)
olio, sale, pepe nero

Preparazione:

Mettete su la pentola per la pasta e quando bolle.....va beh, ci siamo capiti, in breve: cuocete la pasta mentre preparate il condimento!
Setacciate la ricotta in una ciotola o lavoratela energicamente con una forchetta, in modo da ottenere una crema morbida e omogenea, poi lavoratela ancora aggiungendo un filo d'olio e della noce moscata. Lavate ed asciugate il basilico, poi raccoglietelo nel bicchiere del frullatore con le mandorle, il parmigiano, l'aglio, la panna (facoltativa), il sale ed il pepe. Azionando il frullatore otterrete una crema un po' più consistente di un normale pesto, che dovrete unire alla ricotta lavorata. Quando la pasta sarà cotta, fatela saltare velocemente in una padella con il condimento.

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mercoledì 14 novembre 2007

Brownies classici alle noci

Un paio di domeniche fa dovevo preparare un dolce per un tè e così, finalmente, ho colto l'occasione per fare i miei primi brownies. Io non ho la minima idea di quale debba essere la consistenza dei brownies ma questi erano strepitosi! Indovinate dove ho preso la ricetta? Braaavi, "Il libro d'oro del cioccolato", con i soliti ritocchi alle dosi...

brownie



Ingredienti (per uno stampo rettangolare 20x25 circa):

150 g di farina
100 g di noci
1 cucchiaino di lievito
150 g di cioccolato fondente
120 g di burro
100 g di zucchero bianco
50 g zucchero di canna
1 bustina di vanillina
3 uova
sale

Preparazione:

Preriscaldate il forno a 180°. Rivestite con carta forno una teglia quadrata o rettangolare (la mia è 20x25). Fate fondere il cioccolato spezzettato ed il burro a bagnomaria, con l'acqua che sobbolle appena, mescolando continuamente. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare leggermente. Setacciate in una ciotola la farina, il lievito e un pizzico di sale. Incorporate i due tipi di zucchero al cioccolato fuso, poi unite anche la vaniglia. Sbattete leggermente le uova con un cucchiaio di acqua tiepida e poi incorporate anche queste, a cucchiaiate, al composto di cioccolato fuso. Unite anche gli ingredienti secchi e terminate, infine, con le noci tritate grossolanamente. Versate il composto nella teglia e fate cuocere 25-30 minuti. Verificate la cottura con lo stuzzicadenti, che dovrà risultare asciutto.

Fate raffreddare il dolce nella teglia per almeno un'ora (altrimenti si romperebbe nel tagliarlo), quindi sformatelo su un piatto e tagliatelo in quadratini regolari. Sono ottimi per accompagnare un tè o una cioccolata calda.

brownies

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domenica 11 novembre 2007

Spiedini di polpette con fagottini di verdure (e l'aperitivo)

Eccovi il secondo della cena del giovedì di cui ho preannunciato il menù in un precedente post.

Già che ci sono vi descrivo anche la super-facile preparazione dell'aperitivo, che ho fatto utilizzando gli avanzi della sfoglia. Purtroppo non ho foto, ma è una cosa talmente banale che non mi è parso necessario fotografarla!

Le polpette, sono le stesse che ho postato qui e che ho servito in una precedente cena; lo so, mi ripeto, ma...mica si può aver sempre tempo per trovare nuove idee!! Questa volta, però, non ho messo lo speck nelle polpettine e poi, dopo averle cotte, le ho infilzate negli spiedini. Perchè non prima, vi chiedete? Perchè l'idea mi è venuta dopo!

I fagottini di verdure, invece, li ho visti su un vecchio numero di Cucina Italiana, ma ho modificato il contenuto.

polpette e fagottino verdure


Ingredienti:

Per i fagottini (per 4 persone):

2 rotoli di pasta sfoglia
500 g di funghi champignon
2 zucchine
2 cipollotti
30di pancetta a dadini
50 g di mandorle a lamelle
mezzo bicchiere di vino bianco
un uovo
olio, sale e pepe

Per i bastoncini di sfoglia vi occorreranno i ritagli della sfoglia, dell'uovo per spennellare e abbondanti semi di papavero

Preparazione:

Lavate le verdure e talgiatele, tenendole separate, a cubetti molto piccoli. Rosolate i cipollotti affettati e la pancetta in due cucchiai d'olio e.v.o., unite le zucchine e fatele rosolare per 5 minuti, poi unite i funghi, rosolate per un minuto, bagnate con mezzo bicchiere di vino bianco, lasciatelo evaporare, salate, pepate e poi coprite e proseguite la cottura per 10 minuti circa. Nel frattempo, preparate la sfoglia: prendete un rotolo, stendetelo, cospargetelo con le mandorle, poi mettete sopra l'altro rotolo e stendeteli leggermente con il matterello, in modo da ridurre lo spessore. Tagliate quattro quadrati 10X10 cm, ponete al centro di ciascuno una cucchiaiata di verdure (ve ne avanzeranno un po', usatele come letto per la carne, come vedete nella foto), chiudete i fagottini incrociando gli angoli di pasta. Spennellateli con l'uovo sbattuto e infornateli a 200° (in forno già caldo) per circa 15 minuti; devono essere gonfi e dorati.

Tagliate i ritagli in strisce il più possibile regolari, spennellate anche queste con l'uovo e rotolatele nei semi di papavero, attorcigliandole leggermente. Poggiatele su una teglia coperta di carta forno e cuocetele sempre a 200° per 15 minuti circa.

Facile no?

Componete il piatto mettendo un fagottino, con accanto un cucchiaio di verdure su cui adagerete lo spiedino di polpette.

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Risotto zucca e salsiccia, con zucca in agrodolce

Questo risotto potrebbe definirsi il mio cavallo di battaglia per le cene invernali, anche improvvisate. E' sempre molto apprerzzato dagli amici. Questa volta, ho deciso di arricchirlo e, nello stesso tempo, decorarlo, con della zucca in agrodolce all'aceto balsamico. La zucca in agrodolce è un piatto tipico locale, anche se andrebbe soffritta con aglio e menta, mentre io non li ho messi; diciamo che l'ho rivisitata e semplificata. L'idea di metterla accanto al risotto, e di usare l'aceto balsamico (peraltro il solo che avessi in casa) l'ho presa da questa ricetta di Chef Blog. Il risultato estetico non mi ha convinto, troppo scura la zucca, ma il gusto era ottimo.

risotto zucca e salsiccia


Ingredienti (per 4 persone):

400 g di riso Carnaroli (o arborio)
350 g di polpa di zucca a cubetti
3 tocchetti di salsiccia (non l'ho pesata)
un bicchiere di vino bianco
una cipolla
brodo vegetale
olio, sale, pepe
parmigiano per mantecare
per la zucca in agrodolce:
16 fettine di zucca (purtroppo non le ho pesate!)
olio, sale
un cucchiaio raso di zucchero
un bicchierino di aceto balsamico

Preparazione:

Io ho preparato prima la zucca in agrodolce. Fate scaldare 3 cucchiai di olio extravergine in un padellino, quindi rosolatevi la zucca, girandola spesso, fin quando sarà tenera, salatela, quindi alzate la fiamma, versate lo zucchero e l'aceto balsamico e fate restringere questa riduzione per qualche minuto. Assaggiatela per controllare l'agrodolce. Tenete conto che dovrà restarvi abbastanza salsina al balsamico da metterla in ogni piatto attorno al riso. La mia, ad esempio, si era ristretta troppo ed ho potuto metterne solo alcune gocce. Ricordate di non versarla sul riso, ma attorno, in modo da tenere separati i sapori e da non obbligare chi non ne gradisse il gusto a mangiarla!

Nel frattempo, potete mandare avanti il risotto.

Tritate finemente la cipolla, private la salsiccia del budello e riducete la polpa in piccoli pezzi. Se è una salsiccia senza semi di finocchio, aggiungetene una manciata. In una grande casseruola (calcolate che il riso aumenta molto di volume e non deve mai ammassarsi troppo), con i bordi bassi, rosolate la cipolla in due cucchiai di olio extravergine di oliva e due di acqua, fin quando diventa trasparente, quindi aggiungete la zucca e la salsiccia, soffriggetele a fiamma vivace per un minuto, mescolando, poi abbassate un po' la fiamma e fatele cuocere per circa 8 minuti. Badate che non ci sia troppa acqua, perchè il riso non si tosterebbe a dovere. Trascorso questo tempo, appena il liquido si sarà asciugato, unite un altro cucchiaio di olio, attendete che si scaldi, poi mettete il riso, fatelo tostare per un minuto, poi sfumate con il vino bianco, attendete che evapori in buona parte, quindi bagnate con due mestoli di brodo (bollente, ovviamente!). Proseguite la cottura bagnando con il brodo e mescolando spessissimo. Quando sarà pronto (ci vorranno circa 17 minuti per un riso carnaroli, 15 per l'arborio), spegnete il fuoco e mantecate con una spolveratina di parmigiano e, a piacere, una noce di burro. Aggiungete anche una bella grattata di noce moscata, mescolate ancora e servite. Io ho diviso il riso in quattro coppette unte di olio, che ho usato come stampini e poi li ho rovesciati nei piatti, mettendo accanto qualche fettina di zucca in agrodolce. Completate il piatto con un filo di riduzione (cioè la salsina) all'aceto balsamico intorno al risotto.

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sabato 10 novembre 2007

Le cene del giovedì. Capitolo 3 - menù

Come ho già scritto nel "capitolo 1" delle "Cene del Giovedì", ormai è diventata una consuetudine avere amici a cena il giovedì, e sulla scorta di un telefilm che mi piaceva tanto in cui si parlava delle "cene del venerdì", ho battezzato le nostre cene le "cene del giovedì"!

Ne ho già altre due in arretrato da postare, perciò comincio con il menù di questa, che si è svolta il giorno di Ognissanti.

Aperitivo:
bastoncini di sfoglia ai semi di papavero;
Primo:
Risotto con zucca e salsiccia, con zucca in agrodolce
Secondo-contorno:
Spiedini di polpette con fagottini di verdure
Dessert:
Tortini caldi al cioccolato (questi già li conoscete...)

Presto posterò ricette e contributi fotografici...diventa sempre più difficile predisporli, la sera è buio, le foto sono difficili da scattare e gli ospiti attendono impazienti...!

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domenica 4 novembre 2007

Sfoglia con ricotta, speck e semi di papavero

Anche questa ricetta appartiene al tormentone delle spezie, ma può essere realizzata benissimo anche senza i semi di papavero (anche se stanno davvero bene con lo speck)!

Dato che anche questa l'ho preparata tempo fa, e che ho perso il foglietto sul quale avevo appuntato le dosi, mi toccherà essere approssimativa, mi dispiace! Ero partita dall'idea di preparare una classica quiche con le uova sbattute e magari anche la panna, ma poi ho deciso di mantenermi un pochino più leggera e ho usato la ricotta. Io l'ho preparata per due, ma è molto ricca e quindi ne è bastato uno spicchio a testa, perciò va bene sicuramente per 3 persone, forse anche per quattro se la accompagnate con un'insalata mista.

sfoglia speck ricotta


Ingredienti:

un rotolo di sfoglia
30 g di ricotta
100 g di speck
100 g di scamorza affumicata
latte
1 uovo
sale, pepe, noce moscata
un filo di olio extravergine d'oliva
una manciata generosa di semi di papavero

Preparazione:

Come tutte le sfoglie, la preparazione è velocissima. Accendete il forno a 180-200°. Stendete la pasta sfoglia in una teglia rotonda, bucherellate il fondo con una forchetta.- Lavorate a lungo la ricotta con un cucchiaio o una forchetta, per renderla morbida, allungatela se necessario con un filo d'olio e qualche cucchiaio di latte, fino ad ottenere una crema molto morbida. Salate leggermente e aggiungete un pizzico di noce moscata. Tagliate lo speck a strisce sottili, quindi unitelo alla ricotta, mescolando bene. Stendete il composto sulla sfoglia, disponete sopra delle fettine di scamorza affumicata, facendo in modo da lasciare libero il centro della torta; distribuite sopra i semi di papavero. Ripiegate i lembi di sfoglia in eccesso (come nella foto), quindi spennellate con l'uovo sbattuto. Infornate per circa 20 minuti o fino a doratura.

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sabato 3 novembre 2007

Lonza di maiale alla paprika

Questa è un'altra ricettina di quelle super facili, e magari non particolarmente originali, ma gustose. E anche questa si inserisce nel filone delle ricette nate dalla mia nuova fissazione per le spezie recentemente acquistate! Purtroppo, dato che è stata una preparazione improvvisata e che risale a qualche settimana fa, ho dimenticato le dosi, che quindi non saranno molto precise...cercherò di fare del mio meglio!

maiale alla paprika


Ingredienti (per due persone):

2 fette di lonza di maiale tagliata spessa
un limone
un bicchiere di vino bianco
paprika dolce
sale, pepe
rosmarino fresco (se possibile)
alloro
(spero di non aver dimenticato nulla! Beh, comunque potete aggiungere tutte le erbe aromatiche che vi piacciono, con il maiale si sposano benissimo!)

Preparazione

Questa ricetta richiede un po' di tempo, non per cucinarla, ma per marinare la carne, al fine di insaporirla ben bene con le spezie e gli aromi.

Mettete a marinare in una ciotola le fette di carne con un cucchiaio di olio, il vino, il succo di limone (credo di mezzo limone), il rosmarino, l'alloro, il pepe e un cucchiaio abbondante di paprika. Tenela in frigo o in un luogo fresco e lasciatele a marinare almeno un'ora, girandole ogni tanto.

Trascorso questo tempo, prendete la carne, ma conservate la marinata. Prendete una padella e scaldatevi un velo d'olio, rosolatevi le fette di lonza per circa 2 o 3 minuti per parte, salatele, poi irroratele con la marinata (o marinatura??? non saprei...), aggiungete un altro cucchiaio di paprika (io come al solito con le spezie sono troppo prudente e ne metto troppo poche!) e lasciate cuocere qualche altro minuto, in modo da far stringere un po' il liquido, girando più volte le fette. Servite ben calde. Io le ho accompagnate con delle patate e cipolle tagliate a fette sottili e cotte per circa 15 minuti in una padella antiaderente coperta, con un cucchiaio d'olio, sale, pepe ed erbe aromatiche.

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