giovedì 25 ottobre 2007

Pasta con i broccoli in tegame

Questa è una ricetta che fa parte della tradizione siciliana, anche se, come al solito, si trovano diverse varianti a seconda della zona o semplicemente delle abitudini familiari. Gli ingredienti sono sempre più o meno gli stessi, cambia qualcosa nel procedimento. Comunque, questa è la mia versione. Credevo fosse una pasta laboriosa, ma tutto sommato è abbastanza veloce, sarà pronta in meno di mezz'ora.

Nota per i non siciliani: se non erro (provvederò ad approfondire) quello che noi chiamiamo broccolo viene chiamato cavolfiore in altre parti d'Italia.

E' una pasta che mi piace moltissimo, la mangiavo persino quando odiavo i broccoli, perchè del sapore del broccolo resta davvero poco, alla fine!

Le dosi non sono precise, perchè vado a occhio e poi perchè dipende dalla dimensione del broccolo.

pasta con i broccoli


Ingredienti (per due persone):

mezzo broccolo (o uno se molto piccolo)
200 g di bucatini
4 filetti di acciuga sott'olio
una manciata di "passolina" e pinoli
una cipolla
una bustina di zafferano

Preparazione:

Lavate il broccolo (cavolfiore) e riducetelo in piccoli pezzi. Cuocetelo in abbondante acqua bollente salata per circa 10 minuti (deve essere tenero). Nel frattempo preparate l'occorrente per il soffritto: tritate finemente la cipolla e sciogliete i filetti d'acciuga in un padellino con poco olio. Scolate il broccolo utilizzando una schiumarola (mestolo forato) e conservate l'acqua.

Cuocete la pasta nell'acqua di cottura del broccolo. Mentre cuoce la pasta, fate soffriggere la cipolla in una grande padella per 5 minuti con...non saprei...saranno 3 cucchiai di olio (io non lo specifico, ma intendo sempre extravergine di oliva!), quindi unite la passolina ed i pinoli ed il broccolo, che ridurrete quasi in crema schiacciandolo con un cucchiaio di legno. Dopo qualche minuto, unite le acciughe sciolte nell'olio, aggiungete un mestolo di acqua della pasta (per evitare che asciughi troppo) e mettete lo zafferano. Mescolate brevemente. A questo punto, la pasta dovrebbe essere pronta. Scolatela al dente e versatela nella padella, fatela saltare per 3 o 4 minuti in modo da insaporirla bene.

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venerdì 19 ottobre 2007

Tortini caldi al cioccolato (con pere caramellate alla cannella)

Devo dire che questa è la ricetta più attesa e più richiesta da quando ho pubblicato il menù della cena, me l'hanno domandata in tanti!

Purtroppo la foto non ritrae la parte migliore di questi tortini, ossia l'interno: dentro hanno un cuore di cioccolato fuso che cola lentamente quando si affonda il cucchiaio....sono una cosa spettacolare!! Ma mi propongo di postarli nuovamente la prossima volta che li preparerò, facendo vedere anche l'interno.

Altra nota positiva di questi tortini è che si conservano in freezer, così potete avere un dolce speciale sempre pronto per ogni occasione!

Ho fatto un giro in rete e ho scoperto che ci sono moltissime ricette di tortini simili a questi, io uso questa ormai da anni e non ha mai fallito una volta, a patto che si osservino alcune piccole regole nella preparazione e che si azzecchi la cottura. Le regole ve le indicherò, per la cottura...ci vuole un po' di esperienza e di fortuna! Io ho un metodo per regolarmi che funziona piuttosto bene, ma non è infallibile...ma, in ogni caso, consolatevi: qualche volta li ho cotti troppo e sono diventati dei semplici tortini senza cuore morbido, ma sono piaciuti lo stesso!!

Potete servirli in tanti modi, io prediligo un cucchiaio di panna montata con poco zucchero e, quando è la stagione giusta, un fondo di salsa di fragole, oppure una fragola tagliata a ventaglio come decorazione. Questa volta li ho serviti con delle semplici pere caramellate alla cannella.

tortino caldo al cioccolato


Con queste dosi, vengono esattamente quattro tortini belli pieni; per la cena io le ho raddoppiate. Tuttavia, per le prime esperienze, io vi suggerisco di partire con quattro tortini, perchè aumentando le quantità si incontra qualche difficoltà in più sia con la fusione del cioccolato a bagnomaria (è difficile non far salire troppo la temperatura), che al momento di incorporare lo zucchero.

Ingredienti (per 4 tortini):

100 g di cioccolato fondente al 70% o più
80 g di burro
80 g di zucchero a velo
20 g di farina
2 uova
un pizzico di sale
un pizzico di bicarbonato
4 stampini monoporzione USA E GETTA in alluminio (meglio se quelli "caldo-gelo")
burro e farina per gli stampini

per la decorazione: due pere
un cucchiaio di zucchero di canna
cannella (circa un cucchiaino)
rum
panna montata

Preparazione:

Sciogliete un po' di burro e spennellate gli stampini, quindi infarinateli bene, eliminando successivamente la farina in eccesso.

Sciogliete a bagnomaria, su fiamma bassa, il cioccolato spezzettato ed il burro a cubetti, mescolando con un cucchiaio di legno.

Consentitemi di suggerirvi alcune regole d'oro per questa operazione:

1) l'acqua del bagnomaria deve "fremere" appena appena, NON DEVE MAI ARRIVARE A BOLLORE. Questo perchè quando la temperatura del cioccolato sale troppo, questo si "brucia", diventando granuloso ed opaco, e quasi impossibile da recuperare. La cosa migliore, soprattutto se fate una doppia dose, è spegnere la fiamma appena l'acqua freme, lasciando le pentole sul fornello, continuare a mescolare, quindi riaccendere la fiamma per uno o due minuti (ricordate che, se il composto dovesse ancora sembrarvi troppo duro, l'acqua sottostante avrà già assorbito calore a sufficienza e lo rilascerà gradualmente).
2) è bene scegliere due pentole che si incastrino bene una sull'altra, poichè il cioccolato non deve MAI entrare in contatto con l'acqua e nemmeno con la condensa, che si forma con la fuoriuscita del vapore.

Adesso torniamo ai tortini. Appena il burro ed il cioccolato saranno fusi, aggiungete lo zucchero a velo facendolo cadere da un setaccio e continuate a mescoalre. Anche per questa operazione, vi consiglio di tenere la fiamma spenta e le pentole ancora sul fornello, riaccendendo solo di tanto in tanto, per evitare che si indurisca troppo il composto. Infatti, come vi ho detto prima, tenendo così tanto tempo il cioccolato sul fuoco, per quanto a bagnomaria, è difficile non far salire troppo la temperatura.

Spegnete (definitivamente, almeno se tutto va come dovrebbe) il fuoco, ma tenete il composto sulla pentola con l'acqua. Sbattete con le fruste elettriche le uova insieme al pizzico di sale e a quello di bicarbonato, finchè non saranno chiare e soffici.

Aggiungetele gradualmente al composto di cioccolato, mescolando fino a far amalgamare il tutto.

Altro consiglio: se (specie facendo la dose per 8 tortini) durante questa operazione il composto dovesse indurirsi troppo, diciamo al punto da opporre resistenza quando mescolate con il cucchiaio di legno, riaccendete brevemente la fiamma.

Infine, incorporate la farina facendola scendere da un setaccio.

Mettete la crema negli stampini, riempendoli fino a...diciamo un dito al di sotto del bordo. Lasciateli raffreddare, poi copriteli e metteteli nel freezer almeno due ore (o fino al momento di utilizzarli). Se usate gli stampini caldo-gelo (si trovano nei supermercati, sono della domopack) hanno già un coperchio, altrimenti potete usare della pellicola trasparente.

Uscite gli stampini dal freezer ed infornateli in forno già caldo a 220°. Il tempo di cottura è estremamente variabile, dipende dal vostro forno, la ricetta consigliava 10 minuti, nel mio forno cuociono circa per 20 minuti. L'importante è che non cuociano troppo, devono essere cotti in superficie e devono gonfiarsi, restando liquidi all'interno.

Piccolo trucco: se osservate i tortini nel forno vedrete ad un certo punto che diventeranno lucidi e si formerà un piccolo avvallamento al centro. Appena questa piccola conca sparirà, i tortini dovrebbero essere pronti. Verificate con uno stecchino, deve uscire bagnato ma non grondante (altrimenti vi si "spappolerebbero" nei piatti!). Insomma, non vi resta che fissarli minuto per minuto.

Sformateli subito, tagliando gli stampini con l'aiuto di un paio di forbici (capito perchè devono essere usa e getta?) e facendo scivolare delicatamente i tortini nei piatti. Spolverateli con zucchero a velo e serviteli subito (che se no si raffreddano!), accompagnandoli come preferite.

Le pere alla cannella le ho preparate così: ho tagliato le pere, le ho irrorate di succo di limone per non farle annerire, ho messo un cucchiaio di zucchero di canna e un po' d'acqua in un padellino antiaderente, appena ha iniziato a sciogliersi ho unito le pere, un cucchiaino di rum e della cannella e le ho spadellate finchè lo zucchero ha iniziato a caramellare. Infine, ne ho disposto alcune fettine a ventaglio in ciascun piatto.

tortino caldo al cioccolato2

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Polpette in cestino ai semi di papavero (con marmellata di cipolle di tropea e composta di mele e scalogni)

Rieccomi finalmente; già mi accusavano di non voler svelare le ricette, non è vero, è solo che non ho avuto tempo di postarle!

Questo è un piatto composto...e complesso (infatti credo che questo sarà in assoluto il mio post più LUNGO!!!), che trae ispirazione da varie fonti. L'elemento fondamentale, ossia le polpette nel cestino, come già vi ho accennato, compaiono nel numero de "la Cucina Italiana" di ottobre, dove sono accompagnate da una composta di mele e mirtilli. Appena le ho viste ho subito deciso di provarle, modificando però l'abbinamento. Infatti, avevo da poco letto sul blog di Cavolettodibruxelles la ricetta della marmellata di cipolle, che mi piace molto, e avevo voglia di provarla, così ho sostituito la composta di mele e mirtilli con questa marmellata e poi, volendo mantenere il contrasto agro-dolce, ho aggiunto la composta di mele e scalogni, che deriva in parte dalla ricetta della rivista (privata dei mirtilli) ed in parte dalla mia fantasia. Infine, come contorno, ho scelto del radicchio grigliato, il cui sapore amarostico secondo me contrastava piacevolmente con la dolcezza delle marmellate.

cestini di polpette con marmellate



Cominciamo dalle polpette. L'unica dose imprecisa è la pasta sfoglia, perchè io compro quella già stesa, del banco frigo e non ricordo quanto pesi ogni rotolo; io comunque ne ho usati due, ma ho dovuto impastare e ristendere i ritagli per ottenere 10 cestini (ne ho fatti 2 in più, che non si sa mai...) da circa 10 cm di diametro.

Ingredienti (per otto persone):

2 rotoli di pasta sfoglia (circa 500 g)
semi di papavero
3 uova
400 g polpa macinata di vitello
400 g di polpa macinata di maiale (io ho aggiunto 2 tocchetti di salsiccia)
150 g di speck
80 g di pancarrè
latte q.b.
un mazzetto di prezzemolo
vino bianco 160 g
alloro
olio,sale,pepe

Preparazione (vi riporto fedelmente l'ordine seguito dalla ricetta, ma io ho iniziato dai cestini):

Ammollate il pancarrè nel latte. In una ciotola mescolate la carne con due uova, quindi unite lo speck e il prezzemolo finemente tritati, il pancarrè strizzato, sale e pepe ed amalgamate il tutto.

Bagnate con acqua 8 stampi da 12 cm di diametro (i miei erano da 10 cm sopra e addirittura 8 alla base - sono quelli da crostatina) e foderateli con la pasta sfoglia, riutilizzando i ritagli. Spennellate la sfoglia con l'altro uovo sbattuto, spolverate con abbondanti semi di papavero e bucherellate con i rebbi di una forchetta. Disponete su ciascun cestino un foglietto di carta forno, copritelo con legumi secchi, affinchè la pasta non gonfi in cottura, ed infornate a 180° (in forno già caldo) per 15 minuti circa. Togliete i legumi e la carta e cuocete altri 5 minuti. Sformate i cestini nei piatti.

Preparate circa 64 polpettine (da circa 16 g ciascuna....eh si! io ho usato la bilancia per regolarmi, altrimenti sarebbero state tutte diverse!!).

Io ho cotto le polpette in due tempi, perchè non avevo una padella abbastanza capiente da contenerle tutte, ma se voi le cuocerete tutte in una volta raddoppiate le dosi. Rosolate bene, girandole più volte, metà delle polpette in 30 g di burro e 20 g di olio (Cucina Italiana è una rivista molto precisa in fatto di dosi! io comunque ho usato solo olio) con due foglie di alloro, sfumate con 80 g vino bianco, e cuocete finchè il liquido non si sarà ritirato (circa 15 minuti, io le ho coperte con un coperchio per i primi 10 minuti). Eventualmente, tenetele in caldo fino al momento di servirle.

Appena prima di servire, disponete 8 polpette su ogni cestino (nei miei ne sono entrate solo 7).

Cucina Italiana metteva la composta di frutta sopra le polpette; io, non sapendo se le mie marmellate avrebbero incontrato i gusti di tutti i commensali, le ho servite a parte.

cestino di polpette primo piano

Marmellata di cipolle di Tropea.

Vi consiglio di preparare la marmellata (così come la composta di mele) il giorno prima; risparmierete tempo ed, inoltre, riposando, il gusto verrà esaltato.

La ricetta è quella del "Cavoletto", che ho linkato sopra, con tre piccole varianti: 1) non ho messo l'uvetta; 2) ho sostituito coriandolo ed herbes de provence (che non avevo a disposizione) con l'alloro; 3) ho aggiunto mezzo bicchierino circa di aceto balsamico.

Questa marmellata si accompagna molto bene ai formaggi ed alle carni molto saporite. Se dovessi riutilizzarla con la carne, la preparerei un tantino meno dolce, riducendo lo zucchero ed aumentando la dose di aceto balsamico.

Ingredienti:

500 g di cipolle rosse di Tropea (al netto, cioè di cipolle già pulite)
150 g di zucchero di canna
120 ml di vino bianco
mezzo bicchierino di aceto balsamico
6-8 foglie di alloro
sale, pepe nero macinato fresco (abbondante)
3 cucchiai di olio d'oliva

Preparazione:

Sbucciate le cipolle (prima di pesarle, mi raccomando) e affettatele a striscioline sottili (anche se le cipolle di Tropea sono più delicate delle altre, vi farete comunque un bel pianto...ma ne vale la pena!).

In una casseruola dal fondo spesso scaldate l'olio e rosolate le cipolle e l'alloro. Quando le cipolle si saranno ammosciate, unite lo zucchero, l'aceto, il vino, salate e pepate. Fate cuocere a fiamma moderata per un'ora circa, mescolando di tanto in tanto, finchè il liquido si sarà assorbito e la marmellata addensata.

Composta di mele e scalogni.

Ingredienti:

3 (circa 400 g) mele golden
4 scalogni
2 cucchaini di aceto balsamico
un cucchiaio raso di zucchero di canna
3 foglie di alloro
150 ml di vino bianco
mezzo limone
olio extravergine d'oliva
sale, pepe

Preparazione:

Il procedimento è analogo a quello della marmellata di cipolle, solo che la cottura è più breve, ma non so con precisione quanto, perchè mi sono dimenticata di cronometrare. Se avete a disposizione dell'aceto bianco,potete sostituirlo a quello balsamico e, in tal caso, potete metterne di più; aumenterà l'acidità della composta senza alterarne il colore (io avevo solo quello balsamico e mi sono dovuta arrangiare!).

Sbucciate le mele e tagliatele a cubetti piuttosto piccoli. Mondate e tritate gli scalogni. Scaldate due o tre cucchiai d'olio in una casseruola dal fondo spesso, rosolate le mele e gli scalogni, insieme all'alloro, quindi salate e pepate, unite lo zucchero, il succo del limone, il vino e l'aceto balsamico. Cuocete a fiamma bassa per circa 20 minuti, finchè il liquido si sarà assorbito e le mele saranno tenere, tanto da poterle agevolmente schiacciare con una forchetta. Cosa che, per l'appunto, dovrete fare, appena spento il fuoco; in alternativa, potete frullarle molto rapidamente con un frullatore ad immersione.

A questo punto non vi resta che comporre il piatto, mettendo un cestino di polpette con accanto un cucchiaio di ciascuna delle due "salse" di accompagnamento ed il radicchio semplicemente arrostito e condito con olio sale e pepe.

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Girelle alla ricotta e speck su crema di zucca e funghi porcini

Come accennavo nel precedente post, questa ricetta proviene dal numero di ottobre di "Cucina Italiana"; io ho modificato la salsa ed aggiunto lo speck nel ripieno. La versione originale prevedeva una salsa al porro con dei funghi champignon trifolati; io volevo usare la zucca, che preferisco rispetto al porro e, dato che nessuno dei fruttivendoli della mia zona negli ultimi giorni aveva funghi champignon freschi, ho usato dei porcini secchi. Inoltre, per mancanza di ingredienti, ho fatto delle crespelle tradizionali, mentre quelle della ricetta erano fatte con farina normale più farina di ceci e di farro. Ecco...credo di essere stata abbastanza precisa nell'elencare le modifiche che ho apportato.

Le mie dosi sono per otto persone, calcolando circa sei girelle a testa più un piccolo bis, mentre quelle originali erano per sei.

La foto non è delle migliori, perchè avevo dimenticato di scattare prima di servire e sono stata costretta ad immortalare i (pochi) resti!! Comunque le girelle della rivista erano molto più belle, perchè messe su piatti individuali, retangolari stretti e lunghi ed infornate già così. Io non avevo piatti che andassero in forno e così le ho messe tutte in una pirofila, ma l'estetica che ha risentito moltissimo!

girelle di crepes 2



Ingredienti (per otto persone):

Per le crespelle:
3 uova
200 g di farina
mezzo litro di latte
15 g di burro fuso
un pizzico di sale
Per il ripieno:
600 g di ricotta di pecora
100 g di speck
sale, pepe alla creola (misto, bianco, nero verde e rosa)
un filo d'olio
2-3 cucchiai di latte se occorre
Per la salsa:
500 g di zucca gialla
3 scalogni (cipollotti lunghi e sottili, in alternativa mezza cipolla)
mezzo bicchiere di vino bianco
20 g di funghi porcini secchi
noce moscata
olio, sale

Preparazione:

1) Preparate la pastella per le crepes. In una ciotola capiente sbattete leggermente con una frusta a mano le uova ed il sale, unite la farina setacciata mescolando energicamente, quindi aggiungete molto lentamente il latte a filo, per evitare che si formino grumi. Unite il burro fuso freddo e sbattete vigorosamente il composto per alcuni minuti. Dovrà risultare una pastella liscia e quasi liquida. Mettete in frigo a riposare per almeno mezz'ora.

2) La salsa. Per prima cosa, mettete i funghi a rinvenire in acqua calda per mezz'ora, poi strizzateli leggermente. Pulite la zucca, privatela dei semi e dei filamenti, lavatela e tagliatela a striscioline. Mondate gli scalogni e tagliateli a rondelle sottili (ho preso solo la parte bianca). In una padella mettete due cucchiai di olio, rosolatevi gli scalogni, quando diventano trasparenti aggiungete la zucca, rosolate anche questa un paio di minuti, sfumate con il vino bianco, salate e coprite; fate cuocere a fiamma moderata per 15-20 minuti, aggiungendo se occorre dell'acqua tiepida (volendo va bene anche l'acqua di vegetazione dei funghi filtrata). Dopo i primi dieci minuti, unite i porcini. A fine cottura, unite la panna e grattugiate sopra abbondante noce moscata e, a piacere, del parmigiano.

A questo punto, io ho raccolto con un cucchiaio e messo da parte qualche pezzetto di zucca e la maggior parte dei funghi. Quindi ho frullato la restante parte della zucca con un frullatore ad immersione e, poi, ho unito la zucca ed i funghi tenuti da parte. Ho disposto la salsa sul fondo di una pirofila, ma, se potete, suddividetela nei piatti (che vadano in forno).

3) In una ciotola mettete la ricotta, un pizzico di sale, del pepe ed un filo d'olio; aggiungete lo speck tagliato finemente. Lavorate la ricotta con una forchetta o un cucchiaio fino a renderla cremosa; se dovesse apparirvi troppo soda, aggiungete un paio di cucchiai di latte. Non deve diventare liquida, solo omogenea, tanto da stenderla con facilità.

4) Togliete la pastella dal frigo, mescolatela nuovamente per qualche secondo per renderla omogenea. Fate scaldare una padella antiaderente (meglio se quelle apposite per le crepes, con i bordi bassi) con un velo di burro, che distribuirete su tutta la superficie con un pennello o un po' di carta assorbente, quindi versate un mestolino di pastella nel centro e ruotate la padella in modo da distribuire la pastella su tutta la superficie. La crespella deve essere sottile, benché non proprio trasparente. Fate cuocere per circa 40 secondi o finchè i bordi cominceranno ad arricciarsi e si coloreranno, quindi giratela con l'aiuto di una spatola. Ripetete l'operazione con la restante pastella, senza imburrare di nuovo la padella. Infatti, l'aggiunta del burro all'impasto evita che si attacchi. Se per caso però minaccia di attaccare, ri-imburrate il fondo!! Dovreste ricavare circa 14-15 crespelle; purtroppo il ripieno a me è bastato per 11, ma le altre potete utilizzarle in altro modo.

5) Stendete uno strato di ricotta con l'aiuto di una spatola, su ciascuna crespella, quindi piegate leggermente verso l'interno 2 lati, in modo che il ripieno non fuoriesca, ed arrotolatela. Ricavate 5 o 6 girelle da ciascuna (dipende dalla misura delle vostre crepes).

Disponete le girelle sui piatti, mettendone 6 per ciascuno, (o tutte nella pirofila) sul cui fondo avevate messo la salsa di zucca. Spolverate con 3 cucchiai di parmigiano e infornate a 250° per 7-8 minuti.

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Le Cene del Giovedì. Capitolo 2 - Menù

Per una cena speciale...

Ecco un altro menù delle "Cene del Giovedì", questa volta ho fatto qualcosa di speciale per sorprendere i miei ospiti!
L'antipasto lo salto, perchè erano dei semplici assaggini di formaggi e salumi, insomma nulla che avessi preparato io, mi sono limitata a rivolgermi ad una buona salumeria!

Primo:
Girelle alla ricotta e speck, su crema di zucca e funghi porcini

Secondo:
Polpette in cestino ai semi di papavero, con marmellata di cipolle di tropea e composta di mele e scalogni

Contorno:
Radicchio al forno (qui non ho inventato proprio niente! lo cito per completezza e poi perchè il contrasto tra l'amaro del radicchio e l'agrodolce delle marmellate mi è piaciuto molto!)

Frutta:
Palline di melone bianco con zucchero, rum e cannella

Dessert:
Tortini caldi al cioccolato con pere caramellate alla cannella

Le girelle e le polpette sono proposte nel numero di ottobre di "Cucina Italiana", anche se io ho modificato le ricette in base a quello che avevo in casa ed anche alle mie preferenze personali; nel descrivere le ricette vi segnalerò le modifiche che ho introdotto e quello che prevedeva invece la versione originale.

La marmellata di cipolle, invece, l'ho fatta seguendo "pari pari" la ricetta del Cavoletto di Bruxelles (un altro food-blog), che trovate esattamente QUI, con un paio di trascurabili modifiche relative alle spezie usate, che come al solito vi segnalerò.

Ora, dato che sono costretta a casa dalla febbre e muoio di noia, vado a preparate i posts delle ricette! A presto!

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mercoledì 17 ottobre 2007

Scaloppine di maiale alle mandorle

Questa ricetta l'ho preparata qualche giorno fa e l'idea l'ho avuta da un piatto assaggiato al ristorante Al Desco (di cui mi ripropongo di parlarvi, prima o poi, e che comunque vi consiglio di provare). In realtà le scaloppine del ristorante erano cucinate in modo diverso, io ho preso l'idea di abbinarle alle mandorle e le ho cucinate con una salsa agrodolce, a base di miele ed aceto balsamico. Per accompagnarle ho usato del riso basmati bollito, che ho condito con la salsa delle scaloppine, appositamente preparata in abbondanza. Le dosi purtroppo non sono precise, perchè è stato un piatto improvvisato e solo dopo essermi resa conto che era molto buono ho deciso di fotografarlo e proporvelo!!

scaloppe maiale e mandorle


Ingredienti (per 2 persone):

2 fettine (le mie erano 220 g) di lonza di maiale
una noce di burro
farina q.b. per infarinare le scaloppine
50 g (circa) di mandorle già sgusciate
un bicchierino e mezzo (circa) di aceto balsamico
3 cucchiaini di miele
sale e pepe
100 g riso basmati (è venuto abbondante,quindi se volete mettetene meno)

Preparazione:

Lessate il riso in acqua bollente salata. Dividete a metà le fettine di lonza di maiale, in modo da ricavare 4 scaloppine (ovviamente potete aumentare la quantità di carne a vostro piacimento), ed infarinatele. Fate scioglierre in padella la noce di burro e cuocete le scaloppine circa 2 minuti per parte, salate e pepate, quindi toglietele dalla padella e mettetele da parte. Nella padella mettete le mandorle spezzettate grossolanamente, versate l'aceto balsamico ed il miele, assaggiate per verificare l'equilibrio dei sapori e, se del caso, aggiungete altro miele o altro aceto se desiderate avere più salsa. Lasciate addensare una trentina di secondi o di più, secondo il vostro gusto, quindi rimettete le scaloppine nella padella per qualche istante, girandole una volta. Servitele cospargendole con la salsa agrodolce (ma tenetene un po' da parte) e le mandorle. Nella padella,, in cui avrete lasciato un po' di salsina, saltate velocemente il riso in modo da condirlo. Servite immediatamente.

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lunedì 15 ottobre 2007

Le girelle!

Quando ho preparato il cheese cake, mi è avanzata almeno metà della salsa al cioccolato che ho usato come copertura; l'ho tenuta da parte in attesa che mi venisse un'idea per usarla, che non richiedesse troppo impegno. Poi ho comprato lo speciale dedicato ai dolci de La Cucina Italiana, dove ho trovato l'idea giusta: le girelle! Nella rivista, per la verità, erano farcite con marmellata di albicocca e soltanto decorate con il ciocolato fuso, ma io ho pensato di farle più simili all'omonima merendina, mettendo la salsa al cioccolato dentro e non sopra.

Peraltro, è una ricetta facilissima, fate andare il frullatore ed è fatta; voglio dire, a patto che abbiate la crema già pronta! Con queste dosi a me sono venute circa 12 girelle spesse un paio di centimetri, ma diciamo che una volta fatto il rotolo potete tagliarle come preferite. Le dosi della crema non sono precise (lo so, scusate, sto diventando approssimativa...), ma ve l'ho detto, era un avanzo.

girelle


Ingredienti:

70 g di zucchero
70 g di farina
2 uova
un pizzico di sale
una bustina di vanillina
un cucchiaio colmo di zucchero a velo
un pugnetto di nocciole tostate (saranno 30, 50 g al massimo)
rum a piacere

per la crema:

125 ml di latte
100 g di cioccolato fondente al 70%
25 g di zucchero
mezzo cucchiaino di amido

Preparazione:

Preparate la salsa: mettete in ua casseruolina metà del latte ed il cioccolato spezettato, portate a bollore mescolando continuamente, quindi aggiungete lo zucchero ed il restante latte in cui avrete sciolto l'amido. Fate addensare, quindi togliete dal fuoco e sbattete con una frusta a mano fino ad ottenere un composto omogeneo e ripetete l'operazione di tanto in tanto mentre raffredda. Se, invece, come me utilizzate della crema preparata in precedenza, fatela sciogliere a fuoco bassissimo, mescolando appena comincia ad ammorbidirsi con la frusta a mano.

Preriscaldate il forno a 180°. Con lo sbattitore elettrico montate per almeno 15 minuti le uova con lo zucchero ed il pizzico di sale. incorporate poi la farina setacciata, mescolando delicatamente. Stendete l'impasto sulla placca coperta di carta forno e livellatelo con la spatola. Fate cuocere 10-15 minuti, facendo attenzione ai bordi, che non devono cuocere troppo diventando croccanti; se così fosse, tagliateli prima di farcire ed arrotolare la pasta, altrimenti si romperà.

Cospargete di zucchero a velo un altro foglio di carta forno e rovesciatevi la pasta appena sfornata; quindi, staccate il primo foglio di carta forno, se dovesse opporre resistenza spennelatelo con acqua fredda. Fate raffreddare 5 minuti, bagnate con del rum e poi stendetevi la crema di cioccolato in uno strato uniforme con l'aiuto della spatola. Tritate grossolanamente le nocciole e spargetele sulla crema. Ora arrotolate la pasta (io sono partita dal lato corto, per avere un rotolo più spesso) formando un cilindro ed avvolgetelo nella pellicola. Lasciate riposare almeno un'ora, poi tagliate a fette regolari.

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venerdì 12 ottobre 2007

Cheese Cake

Anche la ricetta di base di questo cheese cake proviene dalla stessa amica e dallo stesso corso di cucina da cui viene la ricetta degli choux; poi ho fatto quakche modifica ed aggiunta sulla base delle ricette che ho trovato su internet (non avete idea di quante ce ne siano!), in particolare quella di Giallozafferano.

Premessa fondamentale: deve essere preparato il giorno prima perchè deve riposare 24 ore in frigo per essere perfetto. Inoltre, la preparazione è un po' lunga, perchè la lavorazione è in 3 fasi e ci sono tempi di cottura e di raffreddamento lunghi. Io l'ho fatto dopo cena, ma ho iniziato tardi e...quando finalmente l'ho messo in frigo era l'una di notte!!!!

Ah, altra premessa: il mio esteticamente lasciava a desiderare, perchè ho foderato lo stampo con la carta forno che ha fatto un sacco di pieghe e lo ha ammaccato in vari punti. Avrei dovuto usare la pellicola, come per la bavarese, o limitarmi ad imburrare bene la teglia.

Infine una nota sugli ingredienti: il secondo strato di crema, prima della salsa di copertura, dovrebbe essere fatto con la panna acida, che qui a Palermo è praticamente impossibile trovare. Allora ho cercato su internet e dopo aver letto anche in questo caso almeno 10 ricette diverse (alcune terrificanti, che suggerivano di lasciare la panna con il succo di limone fuori dal frigo per 2-3 giorni!! o di metterla su un termosifone..) ho optato per una che prevedeva una pana acidificata con l'aggiuta di yogurt naturale. Come copertura, poichè non è tempo di fragole, ho scelto una salsa al cioccolato (giusto per dare il colpo di grazia ai trigliceridi!!).

cheese cake

Bruttino ma buono (anche se a Pier non è piaciuto e si è lamentato tutto il tempo!!).

Ingredienti:

per la base:

200 g di biscotti Digestive (mi hanno suggerito anche i Gran Cereale)
2 cucchiai di zucchero di canna
80 g di burro fuso
un cucchiaino di cannella

per la prima crema:

500 g di philadelphia
15 g di farina
1 bustina di vanillina
3 uova
150 g di zucchero
2 cucchai di succo di limone

per il secondo strato di crema:

100 ml di panna liquida
100 ml di yogurt naturale
2 cucchiai di zucchero
una bustina di vanillina

per la salsa al cioccolato (me ne è avanzata un sacco, dividetele a metà):

250 ml di latte
200 g di cioccolato fondente al 70%
50 g di zucchero
un cucchiaino di amido

Preparazione:

Per la base: mettete nel mixer i biscotti, lo zucchero di canna e la cannella e riducete i biscotti in briciole; quindi aggiungete il burro fuso e mescolate tutto. Mettete il composto in una teglia apribile di 24 cm di diametro rivestita di...pellicola? o carta forno se la sapete stendere bene, e schiacciatelo sul fondo (non sui bordi) con il dorso di un cucchiaio (o con le mani). Mettetelo in frigo a raffreddare oer almeno mezz'ora.

Per la prima crema: preriscaldate il forno a 180°. Lavorate con un frullatore elettrico i tuorli con 100 g di zucchero e la vanillina. Unite il formaggio, il limone, un pizzico di sale e montate ancora un po'. Incorporate la farina e in ultimo gli albumi montati a neve con i restanti 50 g di zucchero. Versate la crema sulla base di biscotti ed infornate a 180° per 30 minuti, poi abbassate il forno a 160° e cuocete ancora 20 minuti. Spegnete il forno, aprite leggermente lo sportello e lasciatelo riposare per 30 minuti (cominciate a capire perchè si è fatta l'una??). Poi uscitelo dal forno e lasciatelo raffreddare completamente. Nel frattempo preparate il secondo strato di crema.

Per la seconda crema: Preriscaldate il forno a 180°. Mescolate in una ciotola 100 ml di panna e 100 di yogurt bianco, aggiungete la vanillina e lo zucchero e mescolate vigorosamente per amalgamare panna e yogurt. Lasciate riposare fuori dal frigo 10 minuti. Quando il dolce sarà freddo, stendetevi sopra la seconda crema, lisciate la superficie con una spatola ed infornate per 10 minuti. Fatelo raffreddare fuori dal forno e poi mettete in frigo per tutta la notte.

Finalmente avete finito per il momento e potete andare a dormire...

Per la salsa: l'indomani o comunque trascorse 12 ore, preparate la salsa, mettendo sul fuoco metà del latte ed il cioccolato spezzettato; portate a bollore mescolando continuamente, quindi aggiungete lo zucchero ed il restante latte in cui avrete sciolto l'amido. Fate addensare sul fuoco, sempre mescolando, quindi togliete dal fuoco e mescolate di tanto in tanto con una frusta per creare un composto omogeneo (evitando che si formi la pellicina scura sopra).

In alternativa coprite il dolce con una salsa di fragole, ottenuta frullando fragole e zucchero a velo (non so le quantità, io assaggio per capire se va bene).

Versate la salsa sul dolce ancora nello stampo e rimettetelo in frigo ameno 2 ore.

Finalmente toglietelo dallo stampo aprendo la cerniera ed adagiatelo sul piatto da portata.

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Patate di Hasselback

Il nome di queste patate è legato alla loro storia, che Sonia Stevenson nel suo libro (di cui vi ho detto nel post sul rotolo di tacchino) racconta: "Si tratta dii una ricetta spettacolare che proviene dalla Svezia, è uno dei modi migliori per ottenere le patate arrosto più croccanti. Fu inventata in un ristorante di Stoccolma, Hasselbacken, aperto ancor oggi. E' deliziosa, si dividono le patate in molti strati che diventano poi croccanti". Beh, provare per credere è vero!

patate Hasselback

Io ho fatto la versione con le foglie di alloro infilate tra le fessure, non in tutte, diciamo 3 foglie a patata, e le ho tolte prima di portarle in tavola.


Ingredienti per 5 persone:

10 patate medio piccole (le mie erano lunghe circa 7 cm e ne ho fatte 2 a testa)
4 cucchiai di burro fuso
3 cucchiai di pangrattato
2 cucchiai di parmigiano reggiano
sale e pepe
alloro (facoltativo)

Preparazione:

Vi riporto quella suggerita dal libro, ma vi dico anche che io non sono riuscita ad infilare lo stecchino e ne ho fatto a meno; le prime patate hanno perso le punte ma poi mi sono regolata.

Pelate le patate e tagliate una fettina sottile alla base, in modo che possano restare ferme. Infiltate uno stecchino in ogni patata parallelamente al piano di lavoro a circa 1 cm di distanza dalla base -per impedire al coltello di tagliare le fette fino in fondo. Affettate le patate facendo arrivare il coltello fino allo stecchino, poi sfilatelo. Mettete le patate a bagno in acqua fredda e risciacquate più volte per eliminare l'amido che farebbe attaccare le fette l'una all'altra. Salate e pepate, sistematele in una teglia e inserite l'alloro fresco tra le fessure. Mettetele in forno già caldo a 200°. Dopo 10 minuti aggiungete il burro fuso e rimettetele in forno, "mescolando" costantemente durante la cottura, cioè spostandole spesso per evitare che si attacchino al fondo. Almeno mezz'ora prima di terminare la cottura spolverate con il pangrattato ed il parmigiano. Cuocete finchè diventano dorate e croccanti, per circa un'ora.

Io le ho cotte contemporaneamente al tacchino usando il forno ventilato, che per me era una novità assoluta, non lo avevo mai provato; è andata benissimo, si è cotto tutto alla perfezione e senza seccare.

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Rotolo di tacchino

Questa ricetta, così come quella delle patate di Hasselback, proviene da uno dei miei nuovi e meravigliosi libri di cucina: "Arrosto" di Sonia Stevenson, della Luxury Books. In realtà il rotolo di tacchino lo facevo spesso anche senza il libro, ma adesso ho imparato dei nuovi trucchi, come al solito prendendo un po' dalla ricetta del tacchino e un po' da altre ricette e facendo un mix.

Gli ingredienti stavolta sono per 5 persone.

Arrosto


Ingredienti:

1 kg di fesa di tacchino in una sola fetta
450 g di spinaci surgelati (con quelli freschi credo che le quantità cambino)
90 g di speck (ne ho comprati 100 e me ne sono avanzate due fette)
300 g scamorza affumicata
150 g (circa, deve rivestire il rotolo) di pancetta non affumicata
spago da cucina
brandy
olio, una noce di burro
sale, pepe e noce moscata
rosmarino ed alloro freschi

Preparazione:

Lessate gli spinaci e strizzateli bene, poi conditeli con abbondante noce moscata grattugiata al momento.

Stendete la fesa di tacchino sul piano di lavoro e salatela. Quindi ricopritela con lo speck, coprite tutto con gli spinaci e fate il terzo strato con la scamorza tagliata a fette sottili. Arrotolatela bene e poi rivestite il rotolo con la pancetta e legatelo stretto con lo spago da cucina. Potete preparare il rotolo la mattina e cuocerlo la sera.

La pancetta, rilasciando gradualmente il suo grasso in cottura, manterrà la carne morbida. La Stevenson usa questo metodo per un diverso tipo di arrosto mentre per il rotolo suggeriva di usare il brodo in cottura e poi di irrorarlo una volta cotto con una salsina al burro ed erbe. Io ho preferito la pancetta.

Uscite il rotolo dal frigo mezz'ora prima di cuocerlo e riscaldate il forno a 200°. Spennellatelo con l'olio, mettetelo in una teglia di metallo o in una casseruola (dai bordi non troppo alti), aggiungete la noce di burro e un cucchiaio di olio e rosolatelo a fuoco vivace da tutti i lati, girandolo spesso; sfumate con il brandy, aggiungete il rosmarino e l'alloro e poi mettete in forno già caldo a 200°. Cuocete per un'ora circa o fin quando sarà bello dorato, girandolo dopo la prima mezz'ora e bagnandolo almeno un paio di volte con il sugo che si depositerà sul fondo della teglia.

Toglietelo dal forno e lasciatelo riposare coprendolo con la stagnola per 20 minuti. Questo è un altro trucco di Sonia Stevenson; bisogna sempre lasciar riposare la carne o i volatili cotti al forno per 10-20 min, prima di tagliarli. Durante la cottura, infatti, i liquidi affiorano in superficie; mentre la carne riposa, i liquidi si ridistribuiscono all'interno, così la carne rimarrà più tenera.

Togliete lo spago, tagliatelo a fette e bagnatelo con il sughetto che avrà prodotto nella teglia e nel piatto da portata durante il "riposo".

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Choux con crema di certosa e rucola

Ieri sera c'erano degli amici a cena ed io ho deciso di fare qualcosa di speciale; certo non proprio semplice, ma ne è valsa la pena. Comunque devo dire che sono riuscita ad organizzarmi bene con i tempi e per ora di pranzo avevo già tutto pronto. Gli unici problemi li ho avuti con il dolce, il cheese cake...ci ho messo molto più del previsto a farlo! Ma ve ne parlerò nel prossimo post...ho deciso di seguire l'ordine delle portate.

E allora iniziamo con questi choux, che io ho riempito con una crema di certosa e rucola, perchè volevo un ripieno super veloce, ma ci si può mettere di tutto: mousse di tonno, gorgonzola, mascarpone e noci, oppure si possono tagliare a metà e farcire con una fettina di prosciutto e un pezzetto di formaggio....

La ricetta me l'ha data un'amica, che l'aveva avuta da uno chef in occasione di un corso di cucina (purtroppo non so dirvi chi fosse), quindi vi garantisco che si tratta di una ricetta ottima!

Con queste dosi a me sono venuti 16 choux medio-piccoli.

bignè rucola certosa


Ingredienti:

125 ml d'acqua
75 g di farina
2 uova
50 g di burro
1 pizzico di sale

Per la farcitura:
300 g di crescenza
1 mazzetto di rucola
1 filo d'olio

Preparazione:

Accendete il forno a 190°.

Ponete in una casseruola l'acqua, il burro e il sale e mettetela sul fuoco. Quando il composto bolle E il burro è sciolto (è importante che ricorrano entrambe le condizioni) ritiratelo dal fuoco e aggiungete TUTTA la farina in una volta, mescolando con un cucchiaio di legno finchè risulta consistente e la farina è incorporata. Rimettete sul fuoco la casseruola facendo asciugare il composto, che si deve staccare dal fondo e dalle pareti, sempre mescolando con il cucchiaio di legno. Togliere di nuovo dal fuoco e mettere in una ciotola; incorporate le uova, uno alla volta, mescolando vigorosamente o usando un frullatore elettrico; non aggiungete l'altro uovo se il primo non è perfettamente amalgamato. L'impasto deve essere morbido ma non liquido; un piccolo trucco per capire se la consistenza è giusta: immergendo un dito nell'impasto, la pasta che resterà attaccata sulla punta del vostro dito deve formare un beccuccio verso il basso. Mettete il composto in una tasca da pasticcere con la bocchetta liscia e non troppo piccola (io non l'avevo ed ho usato quella a stella) e formate delle palline di impasto sulla placca del forno rivestita di carta forno, lasciando almeno due centimetri tra una e l'altra. Per la dimensione tenete conto che il volume quasi raddoppierà.

Infornate a 190° per 30 minuti (se dovessero essere ancora pallidi a fine cottura, lasciateli altri 10 minuti) senza aprire il forno per i primi 20 minuti. Quindi, spegnete il forno e lasciateli dentro, con la porta chiusa per 10-15 minuti. A questo punto aprite leggermente la porta del forno e lasciateli raffreddare (questa operazione li renderà più croccanti). Farciteli con una tasca da pasticcere praticando un foro alla base e poneteli dentro i pirottini (questo non è obbligatorio, ma sono molto più carini così!).

La crema l'ho preparata tritando finemente un mazzetto piccolo di rucola e poi unendola alla crescenza (avrei preferito stracchino, ma non ne avevo, oppure sarebbe ottimo del philadelphia), amalgamando vigorosamente con una forchetta ed un filo d'olio d'oliva.

bignè rucolae certosa

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Le Cene del Giovedì. Capitolo 1 - Menù

A casa nostra è una consuetudine avere ospiti a cena di giovedì, insomma capita anche altre sere della settimana, ma - per un motivo o per l'altro- ci siamo trovati ad avere ospiti tutti i giovedì ormai da qualche mese. Adesso che ho il blog ho pensato fosse carino pubblicare il menù completo di ognuna di queste cene, così se qualcunio cerca delle idee per un menù ne troverà diversi più o meno completi (di solito non servo mai dall'antipasto al dolce, troppo impegnativo, ma mi riservo di farlo durante le feste).

Ecco quindi il primo menù della serie "Le Cene del Giovedì".

Antipasto/Aperitivo:
Choux con crema di certosa e rucola

Secondo:
Rotolo di tacchino con spinaci e speck

Contorno:
Patate di Hasselback

Dessert:
Cheese Cake

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domenica 7 ottobre 2007

Bavarese al cioccolato

La bavarese è la seconda parte del mio sabato in cucina, anzi in realtà la prima perchè ho iniziato da quella ma insomma... Questo è un dolce non troppo complicato da fare (giuro, basta avere un frullino elettrico, si tratta solo di frullare e frullare e frullare...e poi mischiare tutto) solo un po' lungo, ma potete prepararlo la sera prima; in ogni caso occorre tener conto che deve stare almeno 4 ore in frigorifero prima di poter essere servito.

bavarese


Ingredienti:

100 g di farina
3 uova
90 g di zucchero
30 g di burro fuso
2 cucchiai di rum
200 g di cioccolato fondente extra al 70%
12 g di gelatina in fogli
2 dl di latte
125 di zucchero
4 tuorli
4 dl di panna
50 g di cioccolato fondente o bianco per decorare

Preparazione:

Premetto che se non volete perdere tempo a fare la base potete usare un disco di pan di spagna già pronto che trovate al supermercato, non è lo stesso ma risparmierete tempo. Sbattete a lungo con un frullino 2 uova e un tuorlo con lo zucchero, finchè saranno spumosi e sollevando le fruste il composto "scriverà" (cioè formerà delle righe di pasta che tarderanno ad affondare). Incorporate la farina gradualmente, quindi il burro fuso freddo. Montate a neve l'albume con un pizzico di sale e unitelo delicatamente al composto. Rivestite la placca del forno con carta forno, stendetevi l'impasto in uno strato uniforme ed infornate a 180° (in forno già caldo, ho scordato di dirvi di accenderlo) per 15-20 minuti. Per la precisione le ricette di questo composto, detto "pasta biscotto" prevedono tempi più brevi, tipo 8 minuti, ma nel mio forno dopo 8 minuti era ancora del tutto crudo. L'importante è che resti appena dorato e morbido, NON deve diventare croccante, a dispetto del nome.

Quando sarà tiepido, staccate delicatamente la carta forno e ponetelo su un canovaccio umido. Usando il fondo di uno stampo a cerniera da 24 cm di diametro ritagliate un disco di pasta e da quella che resta ricavate dei cuori (o altre forme a piacere, ma piccole) per la decorazione. Mettete il disco di pasta sul piatto da portata e mettete sopra/attorno il cerchio metallico della tortiera apribile rivestito di pellicola trasparente. Bagnate la pasta con il rum.

Ora la crema. Mettete la gelatina a bagno in una ciotola di acqua fredda (deve ricoprire la gelatina). Scaldate il latte senza farlo bollire. Lavorate con il frullatore i tuorli con lo zucchero, anche stavolta mooolto a lungo, finchè diventano chiari e spumosi. Aggiungete il latte versandolo "a filo" e continuando a sbattere o con il frullino a bassa velocità o a mano energicamente. Trasferite il composto in una casseruolina e portatelo quasi ad ebollizione mescolando continuamente, aggiungendo appena sarà caldo la gelatina strizzata (che nel frattempo deve aver perso la rigidità ed il suo aspetto vitreo) e poi il cioccolato spezzettato. Mescolate energicamente con una frusta a mano, per sciogliere gelatina e cioccolato. Se nel frattempo dovesse iniziare a bollire, spegnete la fiamma e continuate a mescolare. Lasciate raffreddare, mescolando di tanto in tanto (si sgonfierà un pochino, ma è normale). Per accelerare i tempi potete immergere la casseruola in acqua fredda. Montate la panna in un recipiente metallico raffreddato in frigo. Quando la crema sarà fredda, incorporatevi delicatamente la panna, mescolando dal basso verso l'alto. Versate la crema sulla base lisciate la superficie con una spatola e mettete in frigo a raffreddare per almeno 4 ore.

Nel frattempo, se proprio volete stupire, preparate la decorazione. Sciogliete a bagnomaria 50 g di cioccolato fondente (o bianco se preferite), lasciatelo intiepidire. Preparate un conetto con la carta forno, stringendo la punta. Metteteci dentro il cioccolato fuso, tagliate la punta e, sopra un altro foglio di carta forno create delle griglie con due linee a zig zag che si incrociano. Come potete vedere dalla foto, le mie erano delle griglie piuttosto approssimative e abbastanza spesse, ma era la prima volta che usavo il famigerato conetto di carta e che creavo decori di cioccolato, quindi avevo paura che, se le avessi fatte più sottili, si sarebbero spezzate staccandole. Comunque, dicevamo: lasciate raffreddare e poi mettete in frigo.

Ora viene la parte difficile. Prendete la bavarese dal frigo, passate una spatola o un coltello tra la crema ed il bordo di metallo, molto delicatamente. Ora sollevate con moooolta cautela il cerchio metallico, se occorre ripassate il coltello/spatola per farlo staccare bene. Ora il dolce dovrebbe essere pronto. Dato che la pellicola avrà lasciato delle anti-estetiche grinze sul bordo, potete attaccarci i biscottini come ho fatto io; oppure lisciate la superficie con la spatola bagnata di acqua bollente. Staccate le decorazioni di cioccolato dalla carta forno ed adagiatele sulla bavarese. Ora, finalmente, potete servirla! Un consiglio, per non fare aspettare troppo i vostri eventuali ospiti, fate queste operazioni prima di cena e poi rimettete la bavarese pronta e decorata in frigo fino al momento di servirla.

bavarese fetta

Giuro, ho fatto più fatica a scrivere la ricetta che a prepararla!! Non lasciatevi scoraggiare, sembra complicato ma non lo è!

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Gnocchi con crema di zucca e fiori di zucca

Vuoi perchè era il primo sabato dopo l'esame ed ero assolutamente libera, vuoi perchè ho ancora un tremendo raffreddore e non me la sentivo di uscire, Vuoi perchè a cena aspettavamo amici, insomma ieri ho passato tutto il giorno in cucina.

Innanzi tutto ho un nuovo libro dedicato alla pasta ("Pasta Italia - 300 ricette da gustare", di Antonio Chiodi Latini e Mario Busso; grazie Elisewin!) e mi era venuta voglia di fare la pasta in casa, ma poi, non avendo la macchinetta per stirare la sfoglia e dato che non me la sentivo proprio di provare a tirarla a mano, ho optato per gli gnocchi, che mi sebravano più semplici. Impastarli è stato davvero facile ed il sapore era ottimo, ma sull'estetica devo ancora lavorarci su! Infatti, non so bene perchè, ma quando li ho fatti sembravano perfetti, ma quando è venuto il momento di staccarli dallo strofinaccio, su cui li avevo stesi, per cuocerli, hanno subito qualche trauma! Si sono un po' spappolati...erano troppo teneri e anche una minima pressione per staccarli li faceva rovinare. Non ho capito però se dipendeva dal fatto che fossero morbidi oppure dal fatto che fossero un po' appiccicosi (o se ho messo poca farina sul piano).

Questi erano i miei gnocchi prima della cottura:

gnocchi crudi

insomma, non ce n'erano due uguali, ma nel complesso non erano male!

Comunque, adesso passiamo alla ricetta, perchè estetica a parte gli gnocchi erano ottimi e il condimento credo pure. Alla fine del post vedrete il risultato finale... :-D


Ingredienti (per 4 persone):

per gli gnocchi:

700 g di patate
250 g di farina
1 uovo

per il condimento:

500 g di zucca gialla
300 g di fiori di zucca
1 cipolla
70 ml di panna liquida
olio, burro sale e noce moscata
vino bianco per sfumare

Preparazione:

Lessate le patate con la buccia. Scolatele, pelatele quando sono ancora calde (non bollenti...) e lasciatele intiepidire. Fate una fontana con la farina e mettete al centro le patate schiacciate con uno schiacciapatate (o con il passaverdure) e l'uovo. Impastate per alcuni minuti, finchè diventa consistente e liscio. Infarinate il piano di lavoro, prelevate una porzione di pasta e, facendola rotolare con le mani sul piano infarinato, formate un salsicciotto largo come un grosso dito. Ripetete l'operazione con il restante impasto, quindi tagliate i salsicciotti a tocchetti di circa due centimetri. Ora porcedete con la rigatura: purtroppo non ho fotografato il procedimento ma se cercherete su internet lo troverete di sicuro. Tenete una forchetta con i rebbi appoggiati sul piano di lavoro; prendete un pezzetto di pasta, appoggiatelo sui rebbi infarinati e strisciatelo sopra, schiacciandolo leggermente con il pollice. Sistemate gli gnocchi su un piano o su un canovaccio ben infarinato.

Adesso preparate il sugo (e se avete comprato gli gnocchi già pronti, o se preferite delle tagliatelle fresche, iniziate da qui). Pulite la zucca, privatela della buccia, dei filamenti e dei semi, lavatela e tagliatela a cubetti o bastoncini. Mettete in una padella la cipolla con una noce di burro, fatela soffriggere ed appena diventa "trasparente" unite la zucca; soffriggetela per qualche minuto, quindi sfumate con il vino bianco, salate, coprite e cuocete a fuoco moderato per 15-20 minuti (badate che non si asciughi troppo). A questo punto aggiungete la panna e grattugiate sopra abbondante noce moscata, mescolate brevemente per fare incorporare la panna e togliete dal fuoco. Frullate con un frullatore ad immersione fino ad ottenere una crema abbastanza omogenea.

Mentre cuoce la zucca, pulite i fiori di zucchina, privandoli del pistillo e delle foglioline esterne "pelose" (così dice la ricetta, io non li avevo mai cucinati in vita mia) e tagliateli a pezzetti.

Metteteli in una padella (io ho usato la stessa della zucca, che avevo frullato in un altro contenitore) con un po' di cipolla e fateli saltare per pochi minuti diciamo 5, 10 al massimo (ripeto, non me ne intendo, sono andata a occhio), salando e pepando alla fine. Quando avrete spento il fuoco, unite la crema di zucca.

Cuocete gli gnocchi in abbondante acqua salata mettendone pochi per volta e scolateli con una schiumarola (leggasi mestolo forato) non appena vengono a galla, trasferendoli nella padella del sugo. Qundo saranno tutti cotti rimettete la padella sul fuoco e mescolate brevemente (e delicatamente, per non fare un purè) per amalgamare il tutto. A piacere aggiungete del parmigiano grattugiato.

Questo è il risultato, non male vero? Ovviamente la scelta di condirli con una "crema" non è stata casuale, sapevo che avrebbe camuffato l'aspetto non proprio eccezionale!

gnocchi piatto

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venerdì 5 ottobre 2007

Plum Cake

Finalmente sono tornata!! E adesso sono un avvocato!!

Sono ufficialmente "libera" solo da un paio di giorni e da allora sono stata sempre in giro, quindi non ho avuto molto tempo per cucinare cose nuove. E quelle che avevo da postare in arretrato...hanno subito un bruuuutto incidente....mi si sono cancellate tutte le foto! Che peccato...per la cena del nostro "mezzanniversario" avevo fatto una bella cenetta ed avevamo scattato delle bellissime foto alla tavola.

Comunque, è inutile piangere sul latte versato...e infatti già ieri ho sfornato questo fragrante plum-cake. La ricetta è tratta da un ricettario Bertolini che avrà almeno 30 anni e che non mi delude mai. Dato che mia madre non voleva assolutamente cedermelo ho dovuto fare le fotocopie...è praticamente un cimelio di famiglia!! E' pieno di dolci semplici, "casalinghi" e sempre ottimi! Questa volta, ho scelto il classico plum cake, quello originale, con l'uva sultanina e, per renderlo ancora più soffice, ho ridotto un po' la quantità di burro e aggiunto lo yogurt.

IMG_3777

Scusate se sono un po' laconica oggi, ma ho una brutta influenza e faccio fatica a stare al computer Triste


Ingredienti:

200 g di farina
120 di zucchero
100 di burro
1 vasetto di yogurt bianco
55 g di uva sultanina
20 g di pinoli
3 uova
2 cucchiai di rum
la scorza grattugiata di mezzo limone
mezza bustina di lievito

Preparazione:

Mettete l'uvetta a macerare in acqua tiepida. Imburrate ed infarinate uno stampo da plum cake (il mio è 30 x 10 cm). Preparate tutti gli ingredienti e poi, come al solito, accendete il forno a 180°.

Sbattete a lungo i tuorli con lo zucchero, aggiungete il burro liquefatto freddo, il rum, la scorza di limone e lo yogurt. Incorporate gradualmente la farina setacciata. Montate gli albumi a neve ben ferma e aggiungeteli a cucchiaiate al composto, mescolando delicatamente dal basso verso l'alto. Strizzate l'uvetta, infarinatela bene, unite i pinoli e versate il tutto nell'impasto, mescolando in modo da distribuirla (la mia che sembrava così ben amalgamata è caduta tutta al fondo..). In ultimo, incorporate il lievito mescolando delicatamente. Versate nello stampo ed infornate per 40 minuti circa. Lasciate intiepidire nello stampo e poi sformatelo e cospargetelo di zucchero a velo (se piace).

Per eventuali inviti ed assaggi vi prego, venitemi a trovare se non temete i microbi che aleggiano in casa, perchè io non ho proprio la forza di uscire!!!

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