giovedì 25 ottobre 2012

Biscotti al farro con farina integrale

Liberamente ispirati a questa ricetta de “la formula del biscotto”.

Le mie ultime manie sono la farina di farro, sia bianca che integrale, e lo zucchero integrale di canna.  Lo zucchero integrale è stato una scoperta sorprendente (ho provato quello che viene dall’Equador, e quello prodotto nelle filippine, chiamato “mascobado”).Avevo usato altri tipi di zucchero di canna, ma mai questo integrale. Ha un profumo squisito, e una consistenza “morbida”, non cristallina che mi ha conquistata. E adesso lo uso molto di più dello zucchero normale, sia nel caffè, sia in molti tipi di dolci e biscotti.E non tanto per ragioni di salute (che sarà pure integrale, ossia meno lavorato, ma pur sempre zucchero è, e contiene più o meno le stesse calorie e gli stessi principi nutritivi, come spiegato qui), proprio per questioni di gusto.

La farina di farro desideravo provarla da tempo, ma non sapevo bene come utilizzarla.
L’altro giorno l’ho comprata e ho scoperto che, specialmente quella bianca, è molto versatile ed è perfetta per frolle e biscotti. Ho letto da qualche parte che è anche un po’ più “dietetica” della farina 00 di grano tenero,poiché il farro dovrebbe essere un cereale meno calorico del grano, più povero di glutine e dotato di un elevato potere saziante (tutte queste notizie non pretendono di avere attendibilità scientifica, le ho trovate googlando “farina di farro”!!). Da quando l’ho acquistata, è diventata protagonista dei miei biscotti del mattino, in varie versioni. Anche perché, potenza della suggestione, mi sembra davvero che mi bastino solo due biscotti sentirmi sazia! Questi sono i primi che ho provato.

La ricetta cui mi sono ispirata è indicata in testa al post; diciamo però che l’ho un bel po’ cambiata nei contenuti. Ho tolto il limone, messo il cioccolato, aggiunto la farina integrale e usato il burro appena ammorbidito invece che fuso. La forma, invece, l'’ho mantenuta, perché è comoda e velocissima da realizzare, non serve nessuno stampo, solo una forchetta!

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Ingredienti (per una trentina di biscotti):

170 g di farina di farro bianca
60 g di farina di farro integrale
80 g di zucchero di canna integrale (per me questo)
mezzo cucchiaino di lievito
1 pizzico di sale
1 uovo
100 g di burro morbido
35 g di gocce di cioccolato (facoltative)
polvere d’arancia e di vaniglia q.b.

Preparazione.

Mescolare le farine, lo zucchero, il lievito, il sale e le gocce di cioccolata. Unire gli aromi e il burro un po’ morbido ed iniziare a lavorare con il mixer o planetaria o con la punta delle dita fino ad ottenere delle piccole briciole. Unire l’uovo e lavorare velocemente fino ad ottenere la classica palla di impasto. Da quel che ho potuto constatare io, non occorre riposo in frigo. Prelevate delle porzioni di impasto e formate delle palline grandi come una piccola noce (circa 13 g). Disponetele sulla teglia rivestita di carta forno e schiacciatele leggermente con i rebbi di una forchetta. Per la cottura: la ricetta originale prevede cottura in forno a 180° statico, per 15-20 minuti. IO ho deciso di seguire le istruzioni del mio super forno e li ho cotti in modalità statico-ventilato, 170° per 10 minuti. In ogni caso, attenzione a non farli scurire troppo!

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domenica 14 ottobre 2012

Torta di ricotta, mele e uvetta

Dal libro “Torte di mele” – Guido Tommasi Editore.

Rieccomi!
Mentre scrivo, Lazzaro (il mio lievito madre, così battezzato perché, dopo mesi di incuria, è inaspettatamente e miracolosamente resuscitato…ma ve ne parlerò meglio la prossima volta) si sta “scaldando” per preparare il primo pane dopo più di un anno (vi racconterò come va a finire) e, se faccio in tempo prima che M. si svegli, devo fotografare dei biscottini che ho preparato ieri, semplici, niente di sofisticato, ma buonissimi; anche di questi vi racconterò in seguito.

Insomma, per ora ho di nuovo voglia di cucinare, compatibilmente con il pochissimo tempo che mi rimane per farlo e con i rimorsi della mia coscienza, dovuti al fatto che, in verità, avevo programmato di mettermi a dieta, per buttare giù gli ultimi chili rimasti dalla gravidanza che mi fanno sentire decisamente fuori forma (con funesti riflessi sul mio umore e sulla capacità di scegliere cosa mettermi ogni santo giorno prima di andare a lavorare…). Ma non si può avere tutto. Perciò, in attesa di trovare la forza per mettermi a dieta, mi rimetto ai fornelli, perché mi fa sentire di nuovo bene. Comincio dai dolci, che per me sono più facili, ma mi riprometto di dedicarmi un po’ anche al salato, giusto per offrire agli amici che vengono a trovarci settimanalmente qualcosa di diverso dalla pizza (che non ne potranno più…specialmente G. e B.)!!

La ricetta di oggi sa di autunno, anche se qui, fatta eccezione per gli ultimi due giorni, sembra che l’estate non voglia andar via.
Il libro da cui è tratta è davvero delizioso, appartiene alla categoria dei libriccini monotematici, ma, a differenza di altri, non l’hanno riempito di ricette stravaganti per raggiungere l’adeguato numero di pagine. Tutte le ricette sono semplici, buone, come ti aspetti che debbano essere delle ricette di torta di mele, senza essere mai banali.
E le foto…solo per quelle meriterebbe di essere acquistato! Niente “bianchi-che-più-bianchinonsipuò” alla Donna Hay (che, per carità, io adoro, ma non si adatterebbero alle torte di mele), ma scenari eleganti e un po’ country, o “rustici”, di cui è protagonista, oltre alle torte, il legno. Ti viene da pensare alle cucine di una volta.
E poi, ho appena scoperto che è dei calycanthi…anzi delle calycanthe! Vi servono altre garanzie?

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Ingredienti

250 g di ricotta
200 g di farina
50 g di amido di frumento (mais per me)
150 g di zucchero (per me di canna semi-raffinato)
3 uova
1 bustina di lievito
3 mele golden
il succo di mezzo limone
3 cucchiai di uvetta

Preparazione

Lavate e sbucciate le mele,tagliatele a piccoli cubetti e raccoglietele in una ciotola con il succo di limone e l’uvetta.
Preriscaldate il forno a 180°. Separate i tuorli dagli albumi. Montate con le fruste elettriche la ricotta con lo zucchero, unite i tuorli, la farina e l’amido setacciati insieme (va bene anche se usate solo farina) ed il lievito, anch’esso setacciato. Infine, unite gli albumi montati a neve ben soda, avendo cura di cominciare unendone una generosa cucchiaiata mescolando per rendere simile la consistenza dei due composti, quindi proseguite unendoli poco per volta mescolando delicatamente dall’alto verso il basso per non smontarli. Versate l’impasto in una tortiera da 24 cm di diametro e cuocete a 180°, forno statico, per circa 45-50 minuti. La torta, alla prova dello stecchino, risulterà leggermente umida, ma così deve essere, quindi non fatela cuocere troppo.

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domenica 7 ottobre 2012

Due torte speciali

 

Ehilà! C’è mica nessuno? Perchè volendo, dopo sette mesi di assenza, lo capirei pure se non passasse più nessuno da queste parti.

Incredibile come voli il tempo. Ma tant’è. Non sto a snocciolare scuse sui motivi della mia lunga assenza. La verità nuda e cruda è piuttosto amara: Moscerino ha appeso le padelle al chiodo, se mi passate l’eufemismo. In altre parole, qui non si cucina proprio più niente, salvo le pappe per mia figlia (che mangia da gran gourmet, con l’aiuto delle ricette tratte da un fantastico libro che mi ha regalato la mia amica G., “Il cucchiaino d’argento”, vale a dire la versione per bebé del celeberrimo manuale di cucina). Non solo. Diciamo che Moscerino proprio non si ricorda più come si faccia a cucinare. Qualche tempo fa, mio marito mi ha chiesto di organizzare una cena per una coppia di amici con cui dovevamo sdebitarci. Non potete immaginare il mio sgomento. Non mi veniva in mente nulla da preparare e, quando finalmente ho messo insieme un menù riesumando vecchie ricette del blog, non vi dico che ansia preparare tutto e soprattutto….che ciofeche mi sono venute!!!!!!
L’unica cosa che mi riesca decentemente è la pizza, ma credo sia tutto merito del mio super forno. E la scorsa domenica ho preparato, dopo più di un anno, delle brioches; per qualche specie di miracolo mi sono venute bene. Diciamo che sui dolci ancora me la cavo, se non punto a ricette troppo difficili.
Ma se mi chiedeste di preparare un piatto salato, anche semplice, sappiate che mi procurereste settimane di incubi. Vi giuro, a volte mi dispero pensando (senza falsa modestia) a quanto ero brava. Ma che mi è successo????? Sob!!! Ormai anche mettere insieme pranzo e cena mi angoscia (anzi, si accettano suggerimenti…cose semplici però!!).

Ho fatto solo due cose degne di nota, le due torte decorate in pasta di zucchero che sto per mostrarvi. Ci ho messo un secolo per decidermi a pubblicarle, perché si vedono i nomi delle persone per cui le ho fatte. Ma poi mi sono convinta. Non è che sia proprio bravissima con la pasta di zucchero, ma mi sono divertita un sacco a confezionarle. Ho fatto due corsi per imparare le basi della sugar art e poi mi sono cimentata. Certo, le torte, a guardarle bene, sono piene di imperfezioni, e le basi della prima sono venute un po’ asciutte (per la torta piscina ho usato un semplicissimo pan di spagna al cioccolato che si è mantenuto morbidissimo), ma hanno fatto la loro figura.

Spero vi piacciano. Chissà, magari nei prossimi giorni ci vedremo con qualche ricetta vera.

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lunedì 5 marzo 2012

Biscotti con farina integrale (tipo Digestive)

Dopo la sfilza di muffin e cupcakes, mi sono data ai biscotti ed, in particolare, ai biscotti preparati con farine diverse dalla solita 00. I primi sono stati questi.

Dopo aver fatto la cheesecake, mi sono avanzati un bel po’ di quei famosi biscotti britannici chiamati Digestive, prodotti dalla Mc Vitie’s, ed ho scoperto di trovarli deliziosi, specie per la colazione, accompagnati da un bicchiere di latte o da una tazza di cremoso cappuccino.
Ebbene, volevate che non provassi a prepararli in casa? Del resto, l’ossessione di riprodurre in casa i prodotti industriali è uno dei segni distintivi di un foodblogger.
Leggendo la lista degli ingredienti (i miei erano i classici, senza nessuna aggiunzione, ma in seguito ho provato a fare anche quelli con i fiocchi d’avena, ma ve ne parlerò la prossima volta), mi sono accorta che si tratta (almeno apparentemente!) di semplici biscotti con una parte di farina integrale. Cercando in rete, ho trovato un blog (la cucina di Cuochella), che ne proponeva la ricetta e l’ho subito provata, modificandola un po’ (seconda caratteristica di ogni foodblogger che si rispetti: la mania di modificare sempre ogni ricetta).
Ho ottenuto dei biscotti deliziosi, anche se non proprio uguali a quelli industriali (del resto, quello speciale retrogusto dovuto ai non meglio identificati “aromi” usati nell’industria dolciaria, secondo me è impossibile da riprodurre!).

Secondo me, benché Cuochella, nel creare la ricetta, abbia rispettato le proporzioni tra gli ingredienti indicate sulla confezione, e nonostante io abbia già aumentato la dose di farina integrale, bisognerebbe utilizzarne ancora di più, perché conferisce ai biscotti un gusto ed una consistenza tutta particolare. La prossima volta ci proverò e vi farò sapere. Intanto, eccovi la ricetta, nella versione modificata da me; qui trovate quella originale.

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Ingredienti

180 g di farina 00
100 g di farina integrale
140 g di burro salato *
80 g di zucchero di canna
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 pizzico di sale
2 cucchiai di latte

* la ricetta originale prevedeva la margarina, che ha un gusto leggermente salato. Volendola sostituire con il burro, ho preferito usare quello salato e vi consiglio di fare altrettanto, perché il burro normale finirebbe per alterare il gusto dei biscotti.

Preparazione

Miscelate in una ciotola (per me nel Kenwood) le due farine ed il lievito setacciato. Unite lo zucchero di canna ed il pizzico di sale. Aggiungete il burro salato ben freddo ed impastate fino ad ottenere delle piccole briciole. Aggiungete i due cucchiai di latte (non di più) e lavorate il tutto piuttosto velocemente, quel tanto che basta ad ottenere una pasta omogenea. Avvolgerla nella pellicola e farla riposare in frigo per circa 20 minuti.

Accendete il forno a 160°. Stendete la pasta piuttosto sottile, diciamo 3 mm, e ritagliate i biscotti nella foggia che più vi piace. Se volete renderli simili agli originali, utilizzate un tagliapasta tondo da 7 cm. Io ne ho fatti un po’ tondi ed un po’ rettangolari, e mi sono divertita ad utilizzare lo stampino con i caratteri personalizzabili, di cui mi ero totalmente dimenticata e che è saltato fuori durante il trasloco (sorvoliamo sul fatto che per una cosa che ho “ritrovato”, ce ne sono almente dieci che mancano all’appello nella casa nuova, ma che devono pur essere da qualche parte!!)! Cuocete i biscotti per circa 20-25 minuti, finché saranno dorati (occhio a non farli bruciare però!), quindi sfornarli e lasciarli raffreddare su una gratella per dolci. Conservarli una volta freddi in una scatola di latta. Si mantengono croccanti abbastanza a lungo; non so quanto di preciso perchè qui sono finiti in un baleno!

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martedì 14 febbraio 2012

Cheesecake classica

Ricetta di Donna Hay, dal libro Classici Moderni vol. 2.

Oggi è il 14 febbraio. La cosa è rimarchevole, dal mio punto di vista, non perché sia San Valentino, quanto piuttosto perché siamo già a metà febbraio; vale a dire che è passato già un mese e mezzo dall’arrivo di M. e che molto, troppo, presto dovrò organizzarmi per tornare a lavoro. L’idea mi deprime. Intendiamoci, io amo il mio lavoro e, benché adori passare del tempo con mia figlia, non ho mai pensato di fare la mamma a tempo pieno. Solo, mi sembra davvero troppo, ma troppo presto per ritornare alla mia vita di sempre e lasciare M. a qualcun altro!!! Purtroppo, però, in quanto libera professionista non posso permettermi il lusso di assentarmi dal lavoro per tre mesi interi, o magari di più, e non solo per ragioni economiche.
La cosa più strana è che non mi aspettavo che fare la mamma e la casalinga mi piacesse tanto! Abituata ad una vita iper attiva, quando sono tornata a casa con la bimba ero convinta che mi sarei annoiata presto, o che i famigerati primi mesi di vita di M. (mesi che tutti mi descrivevano come devastanti, benché, per carità, bellissimi)  mi avrebbero fatto desiderare di tornare a lavoro.
Ed invece, io non mi sento affatto stanca, anzi, sto vivendo questi giorni come una splendida vacanza. Cucino dolci, ho del tempo per me e mi godo mia figlia. L’unica cosa che mi secca è il freddo, che mi impedisce di andare in giro con M. tanto quanto vorrei.
Capite bene perché non abbia la minima voglia di tornare a lavorare! Mi sento come un bambino all’approssimarsi della fine delle vacanze estive!

Va beh, torniamo alla cheesecake. E’ già la terza ricetta provata da questo libro ed è il terzo successo. Entusiasta delle precedenti ricette che avevo sperimentato, ho deciso di abbandonare la mia solita ricetta di cheesecake (che trovate qui) e di affidarmi, ancora una volta, a Donna Hay.
Mi incuriosiva soprattutto la presenza della ricotta in una ricetta di cheesecake definita dall’autrice “classica”; secondo la mia esperienza, infatti, le classiche cheesecake sono preparate con il Philadelphia e/o la panna acida!
Ebbene, classica o no, questa cheesecake, grazie alla ricotta, che rende il gusto più…”morbido”, è piaciuta proprio a tutti, sia agli appassionati delle cheesecakes, sia a chi, come mio marito, proprio non l’avevano mai gradita.

cheesecake

Con questa ricetta partecipo al contest "The Foodbook - il libro è servito" di Polvere di Peperoncino in collaborazione con Bibliotheca Culinaria.

Ingredienti (per uno stampo da 24 cm di diametro)

per la base
110 g di biscotti secchi (per me i Digestive, e ne ho messi 150 g)
75 g di farina di mandorle
60 g di burro fuso

per il ripieno
1 cucchiaio e mezzo di maizena
1 cucchiaio e mezzo di acqua (ne ho messi 3)
330 g di philadelphia
460 g di ricotta (per me di pecora)
4 uova
330 g di zucchero
1 cucchiaio di scorza di limone grattugiata finemente
60 ml di succo di limone (per me 50 ml)

Preparazione

Preparate la base. Rivestite uno stampo a cerniera con carta forno, bagnata e strizzata per farla aderire meglio alle pareti della tortiera. Tritate finemente i biscotti nel mixer, unitevi la farina di mandorle ed il burro fuso e mescolate per amalgamare il tutto. Rivestite con questo composto il fondo della tortiera, schiacciando con il dorso di un cucchiaio o con le mani per livellarlo bene. Mettete lo stampo in frigorifero.

Scaldate il forno a 160°. Mescolate la maizena con l’acqua; otterrete un composto liscio e “colloso”. Secondo me con solo un cucchiaio e mezzo d’acqua risultava eccessivamente denso e, temendo che non si amalgamasse alla crema, ho aggiunto altra acqua (in totale ne ho usati circa 3 cucchiai). Frullate il formaggio morbido nel mixer (io ho usato la frusta a K del Kenwood) per un paio di minuti, unite la ricotta e seguitate a frullare fino ad ottenere un composto omogeneo e cremoso. Aggiungete il composto di maizena ed acqua, le uova, lo zucchero, il succo e la scorza del limone  e continuate a frullare finché il composto è perfettamente liscio. Versatelo sulla base di biscotti, livellate bene e cuocete per un’ora e 10 minuti o fino a quando la crema si sarà rassodata. Per maggior sicurezza, potete fare la prova stecchino in un angolino (perché rimane il buco!); dovrà uscire pulito, non appiccicoso. Sfornate  e lasciate raffreddare nello stampo. Raffreddando, il dolce si “siederà” al centro. Tranquilli, è normale, persino nella foto del libro appare così. Una volta fredda, mettete la cheesecake in frigo fino al momento di servirla. Servitela ricoperta da una salsa a vostra scelta (cioccolato, come nella foto, caramello o frutti di bosco).

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martedì 7 febbraio 2012

Muffins ai mirtilli

Ricetta di Donna Hay, ancora dal libro Classici Moderni vol. 2.

Questa volta vi propongo dei muffins, i più classici che si possano immaginare, quelli ai mirtilli, nella versione proposta da Donna Hay nel libro di cui sopra.

Spero non vi stanchiate di vedere ricette dolci, perché per ora, dopo quasi un anno di “astinenza” (leggasi mancanza di voglia e di ispirazione) e con la scusa delle visite per la casa nuova e la bimba, preparo praticamente un dolce diverso al giorno! E tutti meritano di essere pubblicati!
In effetti, ho anche un bel po’ di ricette salate che giacciono in archivio (pensate che di alcuni piatti che ho fotografato non riesco più nemmeno a ricordare la ricetta…..), ma al momento non mi ispirano quanto i dolci appena sfornati, quindi rassegnatevi ad una overdose di zuccheri!

Torniamo alla ricetta, ancora tratta dal libro Classici Moderni vol. 2, che mi sta dando grandissime soddisfazioni. Vi si prevede l’uso della panna acida, davvero introvabile in questo periodo di autotrasportatori in agitazione, quindi l’ho sostituita con un mix di panna fresca, yogurt naturale compatto e qualche goccia di limone. Credo che la panna acida, con la sua consistenza densa e cremosa, dia un risultato diverso e probabilmente migliore, ma anche così i muffins sono ottimi, provare per credere.

muffins_mirtilli

Per una volta, come vi dicevo nello scorso post, ho trovato ed utilizzato mirtilli freschi (e qualche lampone avanzato dall’ultima ricetta), ma vanno benissimo anche quelli surgelati (comunque difficili da trovare qui dalle mie parti) e persino i mix di frutti di bosco surgelati.

Con questa ricetta partecipo al contest "The Foodbook - il libro è servito" di Polvere di Peperoncino in collaborazione con Bibliotheca Culinaria.

 

Ingredienti (per circa 12 muffins medi)

270 g di farina
2 cucchiaini di lievito
170 g di zucchero
250 ml di panna acida (o di miscela panna e yogurt)
2 uova
1 cucchiaino di scorza di limone
vaniglia q.b.
80 ml di olio
150 g di mirtilli freschi o surgelati

Preparazione

Scaldate il forno a 180°. Setacciate insieme la farina ed il lievito. Unite lo zucchero ed un pizzico di vaniglia e mescolate il tutto. Mettete in un’altra ciotola la panna acida (o il mix di panna e yogurt), le uova, la scorza di limone e l’olio e sbattete con una frusta a mano finchè il composto è omogeneo. Incorporatelo agli ingredienti secchi e mescolate il tutto, ma solo fino a che gli ingredienti si saranno amalgamati, senza lavorare troppo l’impasto. Unite i mirtilli e date un’ultima mescolata. Dividete il composto in 12 stampi da muffins da 125 ml di capacità riempiendoli fino a circa un dito dal bordo. Infornate per circa 20 minuti, verificando la cottura con uno stecchino. Una volta freddi, spolverizzate a piacere con zucchero a velo.

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mercoledì 1 febbraio 2012

Cupcakes con panna ai lamponi

Ricetta di Donna Hay, tratta dal libro Classici Moderni volume 2.

Ancora un dolcino, ancora cupcakes, la mia ultima ossessione. Da quando è nata la piccola M. non faccio altro che cucinare (e mangiare anche, purtroppo!!!) dolci, specie muffins e cupcakes, che si preparano in un attimo e mettono allegria.
La scelta è caduta su questi dolcetti con i lamponi poiché l’altro giorno, pur nel corso del famigerato sciopero degli autotrasportatori, al mio supermercato ho trovato degli splendidi lamponi e mirtilli freschi
Questa volta la ricetta è di Donna Hay, dal suo libro forse più celebre, “Classici Moderni vol. 2”, un libro davvero stupendo, pieno di ricette splendide, che giaceva abbandonato nella mia libreria da almeno nove mesi, in attesa di essere utilizzato.
Ho deciso di modificare un poco la ricetta, aggiungendo i lamponi anche dentro l’impasto (che invece, Donna lasciava neutro) e modificando la lavorazione.
Non sto nemmeno a precisare che i cupcakes sono favolosi, soffici e profumati, con quel ricciolo di panna condita con i lamponi in cima che li rende assolutamente irresistibili! D’altronde si sa che Donna Hay è una garanzia. E vogliamo parlare delle sue foto? Adoro quella luminosità un po’ azzurrina che riesce a dare. Io ho provato a ricrearla, ma la mia foto tende assai più al grigio, sigh! Ma confido di migliorare, devo ancora imparare a conoscere la luce della mia nuova casa e trovare l’angolo migliore per allestire il “set”.

cupcakes lamponi

Ingredienti (per circa 6 cupcakes medi)

84 g di burro morbido
2 uova
133 g di farina 00
1 cucchiaino di lievito
100 g di zucchero
40 g di latte
vaniglia q.b.
100 g di lamponi (freschi o surgelati)

per la panna ai lamponi

125 ml di panna da montare
150 g di lamponi
zucchero a velo q.b.

Preparazione

Questo è il procedimento che ho seguito io, ma, come vi accennavo sopra, quello indicato nel libro è diverso (fondamentalmente, mette tutti gli ingredienti insieme nel mixer).

Preriscaldate il forno a 180° in modalità statica. Setacciate la farina ed il lievito insieme ed unite un pizzico di sale. Sbattete con le fruste elettriche il burro morbido con lo zucchero ed i semi della vaniglia, fino a che sarà spumoso. Unite le uova e sbattete ancora, fino a che saranno ben incorporate. Aggiungete la farina setacciata con il lievito, mescolando con un cucchiaio di legno, quindi unite il latte. Infine, aggiungete i lamponi (o frutti di bosco misti, freschi o surgelati), mescolando delicatamente per non spappolarli.

Distribuite l’impasto in stampi da muffins da 125 ml di capacità e cuoceteli in forno statico per circa 20 minuti. Sfornateli e lasciateli raffreddare.
Nel frattempo, montate la panna con lo zucchero a velo, quindi mescolatela con i lamponi leggermente schiacciati con un cucchiaio. Io ho montato la panna ben densa, perché volevo si mantenesse in frigo, ma lasciandola leggermente più morbida (non liquida, solo più…cremosa) otterrete una decorazione esteticamente più gradevole.
Quando i cupcakes saranno freddi, rimuovete la calottina usando un coltellino affilato, riempite la cavità con la panna ai lamponi e ricoprite con la calottina precedentemente rimossa. Decorate infine con un lampone fresco.

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martedì 24 gennaio 2012

Cupcakes alla carota

Nella mia nuova (provvisoria) vita di mamma e casalinga, trovo di nuovo il tempo e la voglia di cucinare qualche dolcino.

Come questi cupcakes alla carota, visti sul sito del La Ciliegina Sulla Torta un milione di anni fa, appuntati tra le ricette da provare e preparati soltanto ieri, con delle modifiche, fatte un po’ per renderli più vicini al mio gusto ed un po’ per sopperire alla mancanza di alcuni ingredienti nella mia dispensa. Essenzialmente, ho sostituito il cocco con la farina di mandorle e le noci con le nocciole. Non ho provato la versione originale, ma con queste varianti sono deliziosi, sia con la crema che senza. Anzi, per la verità io li preferisco senza frosting, ed infatti ne ho messo solo un ciuffetto, con il risultato che me ne è avanzato tantissimo. La prossima volta, farò metà dose.

Cupcakes

Ingredienti (per circa 12 cupcakes medi)

per i cupcakes

100 g di uova pesate senza guscio (circa 2)
100 g di zucchero di canna
75 g di olio di semi
100 g di farina 00
100 g di carote grattugiate
10 g di lievito
50 g di farina di mandorle *
50 g di nocciole tritate **
un cucchiaino raso di cannella
un pizzico di sale

*cocco nella ricetta originale
**noci nella ricetta originale


per il frosting

100 g di philadelphia a temperatura ambiente
50 g di burro morbido
25 g di zucchero a velo

Preparazione

Per prima cosa, preparate gli ingredienti. Le uova devono essere a temperatura ambiente e, come ho scritto negli ingredienti, vanno pesate senza guscio. Poiché 100g corrispondono a meno di due uova, io ho sbattuto con una forchetta due uova e poi ne ho versate in una ciotola 100 grammi. Per quanto concerne le carote, se le pesate prima di grattugiarle, calcolatene un po’ di più, diciamo 120 g, e poi ripesatele una volta che le avrete mondate e grattugiate.

Mescolate insieme la farina setacciata, il lievito, la farina di mandorle e la cannella. Sbattete con le fruste elettriche le uova con lo zucchero, l’olio ed il pizzico di sale, fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Incorporatevi delicatamente, con un cucchiaio di legno o una spatola, gli ingredienti secchi precedentemente preparati. Unite, infine, le carote grattugiate e le nocciole.

Dividete l’impasto nei pirottini, riempiendoli fino a 3/4. Infornate in forno preriscaldato a 170° per 20 minuti (fate la prova stecchino). Sfornate e lasciate raffreddare.

Nel frattempo, preparate il frosting. Sbattete il burro morbido e lo zucchero, fino a che saranno soffici e ben montati, quindi aggiungete il philadelphia e continuate  a montare fino ad ottenere un composto omogeneo e spumoso. Decorate i cupcakes ormai freddi, con l’aiuto di una sac a poche o magari di un cucchiaino.

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lunedì 23 gennaio 2012

Nuova vita…

Ecco colei che da qualche settimana occupa tutte le mie giornate, la mia piccola M., che ha salutato il mondo con gli occhi ben aperti ed un sorriso (e lo so che i neonati non dovrebbero sorridere, ma credetemi, lei lo faceva, ho anche una foto che lo dimostra!).

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A seguire anche una nuova ricetta. Lei mi fa venir voglia di cucinare dolci, in attesa del momento in cui potrò cucinare per lei e con lei!! Sorriso

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