lunedì 24 dicembre 2007

sabato 22 dicembre 2007

Auguri...e Muffin glassati al cioccolato e nocciole

Questo credo sarà l'ultimo post dell'anno, perchè sono in partenza (destinazione New York) e tornerò dopo Capodanno. Quindi, colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che sono passati e passeranno da queste parti per le visite, per i commenti, per l'apprezzamento dimostratomi. Mi raccomando, non mi abbandonate, io torno eh! Ci rivedremo verso la Befana...
Il mio è un blog piuttosto "giovane", eppure ho già "incontrato" tantissime persone e ne sono molto felice. Ho imparato tantissimo, sulla cucina, sull'uso del pc, sulla fotografia (anche se ancora mi avvalgo della collaborazione di mio marito); insomma, posso dire che questa esperienza mi abbia arricchita ed è anche merito di tutti gli altri bloggers che mi hanno dato consigli e suggerimenti.
Quando ho iniziato non avevo idea di quanto potesse essere bello conoscere (sia pure solo virtualmente) tante persone diverse, magari anche lontane da me (penso in modo particolare e con speciale affetto a Comida), che condividono la mia passione per la cucina. Spero di poterne incontrare ancora tante, e di poter approfondire gli affetti e la stima che stanno iniziando a nascere con qualcuno (Enza ed Elisabetta e Lenny, e Lo Zucchino d'oro, e...ma quanti siete?); spero, magari, di riuscire ad incontrare qualcuna di queste persone (penso prima di tutto a Bian, ma anche a Viviana, a Cocò, e a Claudia...), come so che è già accaduto tra altri food-bloggers.
A tutti quanti adesso, voglio augurare un sereno Natale ed un felice anno nuovo. Abbandonerò con nostalgia il 2007, che è stato davvero uno degli anni più belli di tutta la mia vita, ma se il 2008 sarà bello anche solo la metà di quest'anno, mi riterrò fortunata! E a tutti voi auguro un anno meraviglioso come è stato questo per me!
Adesso basta con i discorsi, eccovi i miei muffins! Ah, a proposito di imparare...questa foto l'ho scattata IO!!!

muffin glassato3

La ricetta base proviene dal solito "Libro d'oro del cioccolato", ma ho aggiunto le nocciole e la glassa al cioccolato, e sostituito il burro con olio e yogurt, ottenendo dei muffins morbidissimi, che si sono mantenuti tali per diversi giorni.

Ingredienti (per circa 10 muffins grandi):

150 g di farina
30 g di cacao amaro
40 g di nocciole
1 vasetto di yogurt bianco naturale
90 ml di olio
125 g di zucchero
1 uovo
1 cucchiaino e mezzo di lievito
90 ml di latte
un pizzico si sale
per la glassa:
50 g di cioccolato fondente
una noce di burro

Preparazione:

Come tutti i muffins hanno una preparazione davvero velocissima e semplice. Preriscaldate il forno a 180°. Preparate una teglia da muffins, imburrandola o mettendo i pirottini di carta.
In una citola mescolate la farina, lo zucchero, il cacao, il lievito ed il sale. In un'altra ciotola sbattete, con una frusta a mano, l'uovo, lo yogurt, l'olio ed il latte per un paio di minuti. Versate questo composto sugli ingredienti secchi e mescolate bene con un cucchiaio di legno. In ultimo, unite le nocciole tritate grossolanamente e mescolate per evitare che cadano tutte al fondo. Distribuite il composto negli stampini e cuocete a 180° per 25 minuti. Controllate la cottura con lo stuzzicadenti.
Lasciateli raffreddare per 5 minuti, poi toglieteli dagli stampini e fateli raffreddare completamente.
Preparate la glassa sciogliendo il cioccolato a bagnomaria con il burro. Fate raffreddare leggermente il composto, poi spennellatelo sui muffins (io ho usato un cucchiaino) e fate raffreddare finchè avrà acquistato consistenza.

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giovedì 20 dicembre 2007

Spezzatino di pollo alla paprika...insipida

Si, questo spezzatino avrebbe dovuto essere alla paprika, ma, avendola usata in diverse occasioni e nei modi più disparati, mi sono resa conto che quella che ho acquistato io (del tipo dolce) è TOTALMENTE INSIPIDA!!!! E allora ho deciso di conferire un po' di carattere allo spezzatino tentando un accostamento di sapori un pochino diverso dal solito; infatti ho deciso di aggiungere peperoni e mela. Il risultato è stato buono...piacevole l'accostamento frutta/verdura e nel complesso piuttosto leggero.

spezzatino mela peperone

Ingredienti (per 2-3 persone):

400 g di petto di pollo a cubetti 
1 peperone verde
1 mela golden (o verde)
1 cipolla bianca
1 carota
2-3 cucchiai di paprika
brandy
olio, sale, pepe

Preparazione:

Riducete la cipolla e la carota in un trito finissimo, meglio se usando il mixer. Scaldate un cucchiaio di olio e 3 di acqua in una padella capiente (io ho utilizzato un wok e mi sono trovata bene) e rosolate il trito di cipolla e carota per un paio di minuti; unite il peperone tagliato a dadini non troppo piccoli, rosolatelo per un minuto, poi unite un altro po' d'acqua (diciamo mezzo bicchiere) e fatelo cuocere a fiamma media per 10 minuti.
Trascorso questo tempo (il liquido dovrebbe essere quasi asciugato), mettete i cubetti di pollo, rosolateli in modo che prendano colore su tutti i lati, quindi bagnateli con un po' di brandy. Aggiungete ancora mezzo bicchiere d'acqua, la paprika, e fate cuocere per 4-5 minuti; infine, unite la mela tagliata a cubetti e terminate la cottura (occorreranno circa altri 5 minuti). Regolate di sale e di pepe e servite ben caldo.
N.B.: I tempi di cottura dipendono in gran parte dalla tenerezza del peperone  (e dal grado di cottura che preferite) e dalla dimensione dei cubetti di pollo; diciamo che, se si vuole il peperone ben cotto, il pollo va aggiunto quando il peperone è già a metà cottura.

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mercoledì 19 dicembre 2007

Scaloppine di orata e tortino di patate e pannarello

Oggi una ricettina leggera leggera, per concedere una pausa al nostro fisico provato dagli eccessi alimentari di questo periodo!

 scaloppine di orata copia

 
Questo piatto è semplicissimo, davvero nulla di nuovo, solo forse la cottura del pesce, che ho preso dal libro di Sadler, "Menù per quattro stagioni". Lì la scaloppina era di dentice e servita su dei finocchi stufati, che sarebbero stati pure più leggeri, ma io finocchi non ne avevo e ho improvvisato...
Il pesce con le patate...ho scoperto l'acqua calda, starete pensando!! Giuro, in realtà, non pensavo che avrei fotografato e presentato questo piatto. L'ho fotografato solo per provare le foto con i miei nuovi sfondi colorati (la ricetta è di un po' di tempo fa)! E diciamo che lo posto solo perchè mi piace la foto e poi perchè, in questo periodo di feste e grandi mangiate ho pensato fosse utile anche una cosa un pochino più leggera!
E dunque, eccola qui.

Ingredienti (per 2 persone):

2 filetti di orata (o dentice, branzino, ecc.)
4 patate medie
50 g di pannarello (o altro formaggio a vostra scelta)
olio, sale, pepe
una manciata di pangrattato
salvia

Preparazione:

Oggi spiegazione ultra rapida, per una volta. Dunque, tagliate le patate a fette spesse circa un centimetro; cuocetele in acqua bollente e salata per circa 5 minuti (non devono diventare tanto morbide da rompersi). Ungete due stampini usa e getta (io ne ho fatti 4, due a testa...ma avevamo particolarmente fame!) e coprite il fondo con un po' di pangrattato, poi componete i tortini alternando le fette di patata con i pezzetti di formaggio e terminate con un altra manciata di pangrattato ed un filo d'olio. Infornate per 10-15 minuti.
Per le scaloppine di pesce: preparate i filetti (o fateli preparare dal vostro pescivendolo) lasciando la pelle; praticate alcune incisioni nella carne, in modo da permettere al calore di penetrare più velocemente e spennellate i filetti di olio.
Scaldate una padella e cuocete i filetti per circa 2 minuti per parte, cominciando dal lato della pelle (un solo minuto se il filetto è piccolo), poi terminate la cottura in forno per 7-8 minuti (nel mio forno...magari nel vostro meno), aggiungendo alcune foglie di salvia fresca e, se occorre, un filino di olio. Il filetto deve restare morbido, non deve seccare.
Servite il tutto ben caldo, disponendo la scaloppina di orata sopra il tortino di patate (io non l'ho fatto ma...ripeto, non credevo avrei postato questa ricetta!!).

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lunedì 17 dicembre 2007

"S" come....

"S" come...semplici. "S" come...squisiti. "S" come...???
Sono dei biscotti semplicissimi, super veloci da preparare, friabili e dolci...una vera delizia!Il gusto ricorda molto i !"canestrelli"...ed infatti la ricetta suggeriva di servirli cosparsi di zucchero a velo (io non l'ho aggiunto perchè li trovavo già perfetti così!), proprio come i celebri biscotti. La ricetta proviene da una vecchia pubblicazione uscita in edicola a fascicoli alcuni anni fa, "Finalmente dolci".
AGGIORNAMENTO: Elisabetta mi ha fatto sapere (lo leggete nel suo commento, in fondo al post) che questi biscotti ad "s" sono tipici a Venezia e si servono con il vino dolce a fine pasto, in qualsiasi locale. Mi sembrava giusto dirlo a chi, come me fino ad un minuto fa, non lo sapesse!
SECONDO AGGIORNAMENTO: grazie al contributo de Lo Zucchino d'oro con la conferma di Elisabetta ho scoperto che questi biscotti si chiamano "buranei" (e pare siano deliziosi mangiati per le calli veneziane...ma ci accontentiamo delle ambientazioni locali per il momento! dovessi tornare a Venezia mi ricorderò di comprarli!!!)

biscotti a s

Ingredienti (per circa 25 biscotti):

100 g di burro
50 g di zucchero
2 tuorli
140 g di farina
la scorza di mezzo limone
1 albume
zucchero a velo q.b.
un pizzico di sale

Preparazione:

Vi ho accennato sopra che la preparazione di questi biscotti è veramente rapida, in più la pasta non richiede riposo, quindi vi occorrerà per prepararli praticamente il tempo che impiega il forno per raggiungere la temperatura! Mentre li preparavo pensavo che, essendo facili da formare, sarebbe divertente prepararli insieme ai vostri bambini...

Accendete il forno a 180°.
Lavorate con le fruste elettriche il burro ammorbidito, poi unite a cucchiaiate lo zucchero, continuando a sbattere finché avrete ottenuto una crema soffice e bianca. Unite i tuorli uno alla volta, poi regolate la velocità del frullatore al minimo ed incorporate la farina a cucchiaiate, a cui avrete in precedenza unito il pizzico di sale. Infine, unite la scorza di limone grattugiata.
Otterrete non proprio una pasta, quanto piuttosto un'insieme di briciole, che compatterete impastandole velocemente con le mani. Diciamo che la riuscita dell'impasto ed il procedimento per formare le "S" sono molto simili a quelli dei bretzel.
Una volta ottenuta una pasta liscia, prendetene un mucchietto grande circa come una noce, poi rigiratelo con il palmo della mano sul piano di lavoro, formando un salsicciotto (i miei erano di 15 cm, ma se li farete più grandi otterrete dei biscotti più grandi; solo abbiate cura di non farli troppo spessi, altrimenti alterereste la consistenza) spesso come un dito (circa eh!); piegatene le estremità ricavandone la "s" e disponetela sulla placca del forno rivestita di carta forno. Proseguite fino ad esaurimento dell'impasto. Non occorre distanziare molto i biscotti nella teglia, perchè non gonfiano quasi per niente. Quando tutti i biscotti saranno pronti, sbattete l'albume con una forchetta e spennelate i biscotti, quindi spolverizzateli con abbondante zucchero a velo setacciato.
Cuoceteli a 180° per 15-20 minuti (io dopo 15 minuti ne ho preso uno con una spatola e ho controllato a che punto fosse e, dato che era ancora troppo morbido, li ho lasciati altri 5 minuti).
Quando saranno pronti, dopo un paio di minuti toglieteli dalla teglia con una spatola (attenzione, sono davvero molto friabili e fragili finchè sono caldi!) e metteteli a reffreddare; l'ideale sarebbe una griglia, ma se non ne avete una va bene anche un piatto, un vassoio, insomma l'importante è toglierli dalla teglia calda!
Prima di servire, se lo desiderate, spolverizzate con altro zucchero a velo.

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domenica 16 dicembre 2007

Bretzel al cioccolato

Anche io sono stata colta dalla "biscottite" (leggasi smania di sfornare biscotti) dilagante nella blogosfera! Ho segnato almeno dieci ricette di altri foodblogger che vorrei provare (specie un paio di Cavoletto e tutte quelle di Tulip!), ma -giusto per non riproporvi biscotti già fatti da altri, di certo meglio di me!- ho deciso di provare, a partire dalla prima pagina, TUTTi (o quasi) i biscotti proposti nel mio "Libro d'oro del cioccolato", provvidenzialmente munito di un'apposita sezione dedicata interamente ai biscotti!
Ah, a proposito, se avete da suggerirmi un bel libro dedicato ai biscotti ve ne sarei molto grata; e se poi qualcuno avesse conservato il librino sui biscotti che qualche anno fa si scaricava gratuitamente dal sito (o dal forum, non so bene...) di Cucina Italiana (quello citato da ComidaDeMama, da cui ha preso le Margherite di Stresa), e me lo volesse mandare via mail, sarebbe un meraviglioso regalo di Natale!!!!

bretzel al cioccolato

Ingredienti (per circa 28 biscotti):

300 g di farina
20 g di cacao amaro
1 cucchiaino di lievito
180 g di burro
180 g di zucchero
1 uovo
50 g di mandorle
un pizzico di sale
Per decorare:
100 g di cioccolato bianco

Preparazione:

Setacciate la farina ed il cacao in una ciotola, aggiungete il lievito ed il sale. Tritate finemente le mandorle nel robot, insieme ad un paio di cucchiai di zucchero prelevati dal quantitativo pesato per i biscotti.
Lavorate il burro e lo zucchero con le fruste elettriche fino ad ottenere una crema. Unite l'uovo, poi incorporate gli ingredienti secchi e le mandorle tirtate. Facendo tutto con il frullatore (la prima volta ho usato le fruste per montare, la seconda quelle a gancio, vanno bene entrambe) alla fine otterrete un impasto molto polveroso, sabbioso direi, e non compatto, che dovrete alla fine lavorare brevemente con le mani, in modo da compattarlo e renderlo omogeneo. Dividete la pasta in due parti, formate due pallottole apppiattite, avvolgetele nella pellicola e mettetele a riposare in frigo per 30 minuti. Io, per far prima, le ho messe in freeezer per 15 minuti.
Scaldate il forno a 180°. Preparate due piastre rivestite di carta forno. Dividete la pasta in pezzetti grandi come una grossas noce, circa, poi formate con ciascuna dei rotolini piuttosto sottili e lunghi 30 cm. Non vi servirà infarinare il piano di lavoro, la pasta non attacca e si lavora molto facilmente. Date ad ogno rotolino la forma del bretzel, rigirando le due estremità, incrociandole tra loro ed attaccandole poi vicino al centro della striscia (come nella foto...lo so non è facile spiegare come si fa, l'immagine è più eloquente). Proseguite così per tutto l'impasto. Mettete i biscotti sulle piastre, a circa 2,5 cm l'uno dall'altro e cuoceteli per circa 15 minuti a 180°. Fateli raffreddare su una griglia.
Quando saranno freddi, potete decorarli a piacere con il cioccolato bianco fuso a bagnomaria; io ho formato delle linee mettendo il cioccolato fuso in un conetto di carta da forno. Ma potete anche immergere metà di ciascun biscotto.

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giovedì 13 dicembre 2007

Le ricette per S. Lucia: le arancine

Meglio tardi che mai...
Che padrona di casa negligente che sono!! Prima ho lanciato l'iniziativa e poi sono stata l'unica a non postare niente fino ad ora!!!! E ormai mi hanno battuto sul tempo anche nel raccontarvi la storia... :-(
Beh, intanto queste sono le mie arancine, alla carne e al burro.

arancine vert

Per quanto riguarda storia e tradizione...avrei voluto parlarvi della carestia e del miracolo della nave colma di frumento, ma lo ha già fatto egregiamente Bian nel suo post sulla "Cuccia per festeggiare Santa Lucia".
Avrei voluto raccontarvi della sua qualifica di protettrice della vista e degli occhi, ma lo ha fatto sempre Bian, ma anche Viviana, nel suo post "Di Santa Lucia e di Promesse..." (in cui pubblica, anche lei, le arancine!).
Avrei voluto pararvi della tradizione di altre regioni, secondo cui Santa Lucia porta doni ai bambini, aiutata da un asinello, ma ci ha già pensato Adrenalina, che ha addirittura citato le notizie presenti su Wikipedia, e ci ha raccontato che si usa lasciarle del cibo...e infatti lei ha preparato i "Dolcetti di Santa Lucia o Lussekatter".
Avrei voluto dirvi che Santa Lucia è una festa molto sentita anche in Svezia, ma anche questo l'ha detto Adrenalina.
Le arancine le ha pubblicate anche Enza in "memorandum", e ha raccontato anche lei un po' di storia...
Le arancine le aveva già postate anche Andrea Matranga nel suo post intitolato, appunto, "arancina palermitana"
Altro aggiornamento: Excalibur, di "Essenza indivisibile" ci ha portato la sua cuccìa

Che vi posso dire di nuovo io???
Sulle origini della nostra tradizione, di non mangiare pane e pasta, della cuccia, del riso e della carestia non posso aggiungere nulla.
Posso dirvi che è diventata protettrice della vista perchè, secondo la tradizione cristiana, durante il martirio si strappò gli occhi, ed infatti viene spesso raffigurata con in mano una tazza contentente i suoi occhi (ok, questo è un pochino inquietante...).
Posso dirvi che in passato si festeggiava la notte del 21 dicembre, per il solstizio di inverno, da cui l'adagio "Santa Lucia, la notte più lunga che ci sia".
E posso dirvi qualcosa di più sulla tradizione nordica, per gentile concessione di una cara signora svedese che me la raccontava spesso da bambina: in ogni famiglia, la figlia maggiore si sveglia alle quattro del mattino per preparare caffè e dolci che servirà poi, vestita con tunica bianca cinta da una fascia rossa, alla propria famiglia ancora a letto; le altre figlie invece si vestiranno con tunica bianca cinta da una fascia bianca. Ed ogni anno viene scelta una ragazza che rappresenta Santa Lucia per tutta la Svezia: la ragazza viene incoronata dal vincitore del premio Nobel per la letteratura.
Infine, posso ricordarvi una bellissima canzone di Francesco De Gregori, intitolata appunto Santa Lucia, che -se non conoscete- vi suggerisco di ascoltare...

E adesso, finalmente, vi do la mia ricetta!


Ingredienti (per circa 25 arancine, in totale):

Per quelle al burro, che hanno forma allungata:
500 g di riso carnaroli o arborio
una bustina di zafferano
una cipolla
1,5 litri circa di brodo leggero
40 g di burro
olio, sale, pepe
un tuorlo (conservate l'albume)
parmigiano grattugiato a piacere
100 g di prosciutto cotto alle erbe, tagliato a dadini
100 g di scamorza bianca
pangrattato e l'albume per la panatura

Per quelle con carne, che sono rotonde:
150 g di ragù piuttosto denso di carne mista, maiale e vitello e con i pisellini
500 g di riso
mezza bustina di zafferano
20-30 g di burro
100 g di scamorza bianca
parmigiano grattugiato a piacere
un tuorlo (conservate l'albume)
pangrattato ed albume per la panatura

Preparazione:

Per quelle al burro:
Io le faccio con il risotto e non ci metto la besciamelle, nella mia famiglia non si usa. Preparate un risotto, soffriggendo la cipolla in poco olio, fate tostare il riso, poi sfumate con il brodo e portate a cottura aggiungendo man mano il brodo bollente. Fatelo cuocere un poco più del solito, non deve essere scotto, ma nemmeno troppo al dente. E ricordatevi di non mescolarlo troppo, perchè il riso perderebbe l'amido, che invece aiuta a mantenere in forma le arancine. Quasi a fine cottura unite lo zafferano, poi mantecate con il burro e il parmigiano, lasciate appena intiepidire e poi unite il tuorlo.
Appena il riso sarà freddo, preparate le arancine mettendo un primo strato di riso nel palmo della mano, che terrete concava; formate un piccolo avvallamento al centro, poi mettete i cubetti di prosciutto e scamorza (diciamo 3 e 3); quindi, prendete un altro po' di riso, appiattitelo contro il bordo della pentola e poi mettetelo sopra il condimento, lavorate leggermente il tutto, formando una grossa "polpetta" allungata, ma arrotondata alle estremità (non a punta, come i supplì per intenderci).Fate attenzione a sigillare il condimento all'interno.
Proseguite fino ad esaurimento del riso.

Per quelle alla carne:
Io queste le faccio con il riso bollito e condito successivamente e dentro metto anche la mozzarella o scamorza. La ricetta del ragù non la metto, di solito lo preparano mia madre, mia suocera o mio marito, insomma non mi sono mai cimentata! CIò che conta è che sia più denso del solito, quindi occorre usare meno pomodoro e ci vanno i pisellini. QUando il ragù è pronto, separate la carne dal sugo.
Lessate il riso il acqua bollente e salata, finchè non sarà un po' più cotto del normale (diciamo un minuto in più rispetto al tempo di cottura), mescolandolo pochissimo, quanto basta per non farlo attaccare. Quindi scolatelo e conditelo con burro, parmigiano, lo zafferano sciolto in un poco di acqua tiepida,il sugo del ragù e infine il tuorlo.
Preparate le arancine come ho descritto sopra, mettendo dentro prima un cucchiaino di carne del ragù e poi qualche cubetto di scamorza.

Per la panatura: prendete un grande foglio di carta, versatevi abbondante pangrattato. Montate gli albumi a neve. Passate le arancine prima nell'albume a neve, stendendolo con le mani su tutta la superficie, poi nel pangrattato. Questo dell'albume è un trucco che mi ha insegnato mia suocera...mia madre non lo usa, spesso le passa solo nel pangrattato eppure non le si aprono mai...e pensare che le frigge in padella! (io uso la friggitrice...gran comodità!)

Sperando di non aver dimenticato nulla ve le faccio rivedere...qui si nota meglio la differenza di forma. Per essere le mie prime arancie, sono molto orgogliosa!!!!
Che altro?? Grazie a tutti quelli che hanno partecipato a questa piccola raccolta, se ho dimenticato qualcuno ditemelo!

arancine orizz

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martedì 11 dicembre 2007

"Crocchè" di latte

crocchè di latte

Lo so che dovrei lasciare in vista il post sulle ricette di S.Lucia, ma avevo ricevuto un gentile invito da Cocò al suo "PRANZO DELLE FESTE" organizzato insieme a Cuocapercaso, e non potevo esimermi dal partecipare! Ho deciso di portare queste "crocchè" (crocchette se preferite...), che a casa dei miei genitori non mancano mai durante le feste.
A dir la verità mia madre le ha sempre preparate anche per S.Lucia, ma diciamo che "barava", infatti prevedono l'uso della farina che, secondo la tradizione, nei piatti cucinati per S.Lucia, non si dovrebbe usare! Perciò, non potrò inserirla nella mia raccolta.
Si tratta di un piatto semplice e goloso, che di solito piace proprio a tutti; è un perfetto aperitivo, o antipastino, se accompagnato con delle verdurine in pastella. Un'idea in più è servirle dentro dei piccoli cartocci fatti con carta alimentare scura, come fanno nelle friggitorie qui, oppure, se non riusciste a reperirla, fatti di carta forno. Ovviamente andrebbero mangiate appena fritte, lasciandole riposare quel tanto che basta perchè non siano bollenti, ma si possono friggere anche con un paio d'ore di anticipo e poi "ravvivare" e scaldare nel forno molto caldo.


Ingredienti (per circa 25 crocchè):

100 g di farina
50 g di burro
mezzo litro di latte
un uovo
parmigiano grattugiato
sale, pepe, noce moscata

Preparazione:

La preparazione è abbastanza facile, parte da una besciamelle molto soda; uno dei segreti per una perfetta riuscita è proprio trovare la giusta consistenza della besciamelle; inoltre, bisogna lasciarla indurire per alcune ore, diciamo che va preparata a pranzo per poi fare le forme la sera, prima di cena.
Fate sciogliere il burro in un pentolino, su fuoco basso, poi unite gradualmente la farina, mescolando con una frusta e tenete sul fuoco finchè assume un bel color nocciola, quindi aggiungete lentamente il latte, "a filo", mescolando energicamente con la frusta per sciogliere tutti i grumi. Fate cuocere fino a quando prenderà il bollore e comincerà a gonfiarsi, salate, pepate e insaporite con una bella grattata di noce moscata.
Togliete dal fuoco, fate intiepidire leggermente mescolando per un paio di minuti e poi aggiungete il tuorlo dell'uovo (tenete da parte l'albume, vi servirà) e del parmigiano grattugiato; la quantità precisa non ve la so dire, mia madre va molto ad occhio, mentre io, che non lo amo, ne metto sempre pochissimo.
Lasciate raffreddare completamente.
Dopo alcune ore, prendete l'albume che avevate tenuto da parte e battetelo con una forchetta fino a renderlo leggermente schiumoso (non deve montare..basta che si gonfi un po'). Preparate un grande foglio di carta, e copritelo di pangrattato, meglio se piuttosto grossolano, al limite ricavatelo triturando nel robot del pancarrè tostato. Adesso siete pronti per preparare le crocchè.
Bagnate il palmo delle mani con l'albume sbattuto, poi prelevate un po' di composto dal pentolino e dategli una forma allungata rigirandolo tra le mani, facendolo intridere con l'albume. Non importa che la forma sia precisa, la aggiusterete quando le passerete nel pangrattato. Quando la crocchè sarà formata, lasciatela cadere nel pangrattato. Ripetete l'operazione fino ad esaurimento della besciamella, avendo cura di bagnare ogni volta le mani con l'albume, serve a dare consistenza alle forme.
Quando avrete terminato la besciamella, panate le crocchè, prima rigirandole nel pangrattato, poi prendendole in mano una per volta, insieme ad una manciata di pangrattato, per aggiustare la forma. Io le faccio allungate, grandi come un grosso pollice, all'incirca, ma immagino possano farsi anche tonde...
Friggetele in abbondante olio caldo, e scolatele con delicatezza, per non farle rompere. Questa volta io, per la prima volta, le ho fritte nella friggitrice, a 180° per 2 minuti circa.

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lunedì 10 dicembre 2007

A.A.A.: le ricette per S. Lucia. Invito ai food-bloggers siciliani (E NON...)!

Questa sarà una settimana intensissima per me, le pratiche continuano ad accumularsi sulla mia scrivania, Natale si avvicina ed io devo sbrigare moltissime commissioni e devo organizzare il necessario per la partenza (destinazione New York!). Questo per dirvi che non avrò tanto tempo per visitare i miei blog preferiti :-(
Ma oggi volevo lanciare una proposta ai (per la verità "alle", penso a Bian, a Viviana... uomini non ne conosco...ma l'invito è aperto a tutti!) food-blogger siciliani: poichè giovedì 13 dicembre è la festa di S. Lucia (sulla quale spero di fornire ai non siciliani le dovute notizie in un prossimo post, in breve non si mangiano prodotti a base di farina...pane, pasta, ecc.), ho pensato di preparare alcuni piatti tipici (arancine, "crocchè" di patate e di latte, gatò....) e di postarli per farli conoscere a tutti.
Per la verità, di solito non osservo più di tanto questa tradizione, che, come spesso accade per le feste popolari, si trasforma in un'occasione per concedersi peccati di gola, mascherandoli come atti di devozione ;-P
E poi mia madre era la regina incontrastata delle arancine e nessuno doveva disturbarla durante la preparazione!
Quest'anno, finalmente, ho una cucina tutta mia e ho voglia di cimentarmi in questi piatti più tradizionali.
Che ne dite di partecipare anche voi?? Per venire incontro ai nostri impegni, ho deciso di rimandare la pubblicazione al week end, quindi abbiamo una settimana di tempo. Sarebbe carino confrontare le ricette, vedere le varie rivisitazioni e personalizzazioni...insomma, io ho lanciato l'idea, se volete partecipare pubblicate la vostra ricetta e poi lasciatemi un commento qui!
Ci rivediamo a fine settimana con le mie ricette per S. Lucia!

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domenica 9 dicembre 2007

Tea Time

Alcune domeniche fa abbiamo organizzato un tè qui a casa con una dozzina di amici; io adoro i tè pomeridiani, sono un'occasione gradevole per stare in compagnia, non occorre troppo tempo per organizzarli e riempiono le domeniche invernali, quando piove e non si ha voglia di stare fuori. Mi piace accogliere gli ospiti con il profumo di un dolce appena sfornato...mi piace mettere nelle loro mani infreddolite (giuro, anche da noi ogni tanto fa freddo!!!) una tazza di tè bollente...insomma trovo che sia un bellissimo "rito", che spero di ripetere spesso quest'inverno.
Per accompagnare il tè, questa volta ho preparato uno strudel, servito praticamente appena sfornato (lo stesso che ho postato qui), una ciambella di pere e cioccolato e dei biscottini, dei cookies.
Cominciamo con la ciambella...

ciambella pere e cioccolato2

E questi sono i biscottini...

cookies con gocce


La ciambella è la versione "nera" di quella che ho postato qui con pere e cioccolato bianco. L'aspetto è un po' diverso, oltre che per il colore, anche perchè ho usato uno stampo diverso, in silicone...ma devo ammettere di preferire quello tradizionale!

Ingredienti (per una ciambella da 24 cm di diametro):

220 g di farina
120 g di cioccolato
mezza bustina di lievito
120 g di burro
100 g di zucchero
3 uova
1,2 dl di latte
sale
2 pere

Preparazione:

La preparazione è quasi la stessa dell'altra ciambella, tranne per il fatto che, questa volta, ho mescolato il lievito alla farina, come suggeriva la ricetta...diciamo che è meglio non farlo, non so perchè ma la lievitazione non è mai perfetta quando faccio così!
Preriscaldate il forno a 180°.
Imburrate ed infarinate lo stampo (o ungetelo leggermente se è di silicone). Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria e poi lasciatelo intiepidire. Mescolate la farina, un pizzico di sale ed il lievito (meglio aggiungerlo alla fine, dopo gli albumi). Con le fruste elettriche montate il burro con lo zucchero finchè sarà chiaro e spumoso; aggiungete i tuorli, uno alla volta, sempre lavorando con le fruste. Adesso utilizzate un cucchiaio di legno ed aggiungete il cioccolato fuso, poi, gradualmente, la farina, alternandola con il latte. Montate a neve gli albumi ed incorporateli al composto mescolando delicatamente dal basso verso l'alto. Se non lo avete mescolato alla farina, aggiungete il lievito. Sbucciate le pere e tagliatele a fettine sottili. Versate metà del composto nella teglia, sovrapponete le fettine di pera e poi coprite con il restante impasto; oppure, versate tutto il composto e mettete le pere come copertura, disponendole a raggiera. Questa volta io le ho messe sopra, mettendo un po' meno latte in modo da ottenere un impasto abbastanza denso da impedire che affondassero, ma sono ottime anche messe all'interno.

Adesso passiamo ai biscottini:

COOKIES CON GOCCE DI CIOCCOLATO.

Anche questi biscotti sono presi da "Il libro d'oro del cioccolato", sono tra quelli che ho preparato più spesso; normalmente ci metto le nocciole tritate e come cioccolato uso quello in tavolette spezzettato, ma questa volta non ho messo nocciole e mi sono convertita alle gocce di cioccolato, che sono molto più carine da vedere! Certo, mi domando come siano fatte dato che, se uso pezzetti di cioccolata, in forno si sciolgono, mentre le gocce restano tutte perfettamente tonde...però non c'è niente da fare...sono più belle!

Ingredienti (per una ventina di biscotti):

150 g di farina
150 g di gocce di cioccolato
60 g di zucchero
40 g di zucchero di canna
mezzo cucchiaino di lievito
125 g di burro
1 uovo grosso
mezzo cucchiaino di essenza di vaniglia
1-2 cucchiai di latte
un pizzico di sale

Preparazione:

Preriscaldate il forno a 180°. Setacciate la farina, il lievito e un pizzico di sale in una ciotola. Lavorate il burro morbido con lo zucchero bianco e quello di canna con le fruste elettriche, fino ad ottenere un composto cremoso. Incorporate l'uovo e la vaniglia. Aggiungete il composto di farina e tanto latte quanto basta ad ottenere una pasta liscia. Infine, unite le gocce di cioccolato e mescolate bene. Distribuite la pasta su una placca coperta di carta forno, utilizzando un cucchiaino (non mettete troppo impasto, formate delle piccole noci ben distanziate tra loro, perchè cuocendo si allargano molto..). Fate cuocere per 12-15 minuti o fino a quando saranno dorati. Lasciateli intiepidire sulla piastra per 3 minuti, poi trasferiteli su una griglia e fateli rafferddare completamente.

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mercoledì 5 dicembre 2007

Pappardelle con crema di peperoni e zucchine

pasta crema peperoni e zucch

Vi sembra di aver già visto questa ricetta QUI? Sbagliato! Quella era con crema allo zafferano, qui la crema è di peperoni; si, insomma, è sempre gialla, ma il sapore è completamente diverso!
La crema di peperoni che ho usato per questa ricetta l'ho presa da un nuovo libro di cucina, "Menù per quattro stagioni" di Claudio Sadler, scritto con la collaborazione di Roberta Schira. Il libro è bellissimo e le presentazioni superbe, ma pecca nelle spiegazioni, davvero troppo sintetiche. Diciamo che devi sapere un bel po' di cose di cucina per poter seguire le sue ricette... Tuttavia, è un bellissimo libro e contiene molti spunti interessanti, che io, poi, combino in modo diverso in base alle mie esigenze.
Questa crema di peperoni (beh, non proprio questa...l'ho modificata un po'!), ad esempio, viene servita come antipasto, abbinata con broccoletti, insalata di cipolle e burrata a pezzetti (un piatto davvero scenografico e tutto sommato semplice), ma io, che sono sempre in cerca di nuovi condimenti per la pasta, l'ho utilizzata così.

Ingredienti (per due persone):

200 g di pappardelle
2 zucchine medie
1 peperone giallo carnoso
mezza cipolla bianca
mezzo bicchiere d'acqua circa
1 cucchiaino di paprika dolce
2 filetti d'acciuga sott'olio
2 formaggio cremoso (facoltativo)
olio, sale

Preparazione:

Lavate il peperone e tagliatelo a cubetti non troppo grandi. Tritate la cipolla.
Scaldate in un pentolino due cucchiai d'olio extravergine di oliva, fatevi sciogliere i filetti d'acciuga e poi rosolatevi la cipolla ed il peperone insieme (per cercare di alleggerire il soffritto...) per due minuti; aggiungete l'acqua, la paprika, salate e fate cuocere per circa 15 minuti, sorvegliando continuamente, per evitare che bruci o si attacchi. Se dovesse tendere ad attaccare, aggiungete ancora pochissima acqua; il peperone deve cuocersi, ma non deve restare troppo liquido nella pentola, altrimenti dovrete toglierlo prima di frullare, al fine di non pregiudicare la consistenza della crema. Quando il peperone sarà cotto, frullatelo con un frullatore ad immersione ed aggiungete, se volete, il formaggio cremoso. Io l'ho messo per caso, giusto per provare come stava, e per rendere un pochino più vellutata la crema.
Lavate le zucchine e tagliatele a fettine sottili, soffriggetele in una grande padella (in modo da non sovrapporle se possibile) con un velo d'olio per circa 7minuti (non devono spappolarsi).
Cuocete le pappardelle, scolatele al dente e fatele saltare nella padella delle zucchine, insieme alla crema di peperoni.
Contrariamente a quel che si dice dei peperoni, questa pasta è risultata molto delicata e la crema non aveva affatto un gusto aggressivo.
Ho provato questa pasta anche con i broccoletti al posto delle zucchine, era davvero buona e bella, con il verde dei broccoletti che si stagliava contro la pasta gialla, ma non l'ho fotografata! Il procedimento della crema, comunque, è uguale, ho solo aggiunto delle cime di broccoletti (quelli che io chiamo sparacelli) cotte a vapore.

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lunedì 3 dicembre 2007

Biscottini natalizi alle spezie (di Nightfairy)

Non resisto...ho mille ricette arretrate, ma questo fine settimana mi sono dedicata a questi biscottini e ne vado così fiera che non posso aspettare! Il merito è tutto di Nightfairy, non solo in quanto autrice delle ricette originali sia dei biscotti che della pasta di zucchero per decorarli, ma soprattutto per i suoi preziosi consigli e per le risposte alle mille domande che le ho rivolto!
Vi chiederete perchè tutto questo entusiasmo immagino..beh, vedete, io con i biscotti (e con le frolle in generale) ho sempre avuto grossi problemi: non riuscivo mai a fare dei biscotti croccanti, o che mantenessero la forma nel passaggio dal piano di lavoro alla teglia, o che non si liquefacessero durante la cottura, diventanto un'unica massa informe. E vi giuro che ne ho provate di ricette....
Ma questa volta, finalmente, ci sono riuscita (con qualche peripezia, naturalmente, mica è andato tutto liscio subito!). In più, mi sono cimentata anche nella decorazione con la pasta di zucchero, che mi ha fatto tornare bambina, facendomi ricordare quando giocavo con il pongo o il "das"! Insomma, per me è stato un sudato trionfo! Naturalmente, adesso che ho imparato a farli, ho in mente di comprare -in occasione del mio prossimo viaggio a New York- la formina per fare proprio gli omini di biscotto, come i suoi "gingerbread cookies"! E sarà dura aspettare fino a Natale e trattenermi dall'ordinarli su e-bay!
Devo suggerire a Nigthfairy di partecipare con i suoi biscotti all'iniziativa "Aspettando Natale" di Francescav, di cui trovate il logo a destra; i biscotti sono deliziosi e molto natalizi!
E dunque, dopo avervi stordito con le mie chiacchiere...eccoli!

biscotti tagliata


Rispetto alla ricetta di Nightfairy io ho ridotto le dosi, sia per i biscotti che per la pasta di zucchero, ed ho utilizzato il miele al posto del golden syrup. Unico piccolo difetto: temendo che risultassero troppo "piccanti" ho messo meno spezie di quante ve ne scriva qui sotto...ed erano troppo poche! Profumati si, ma non abbastanza!

Ingredienti (per circa 2 teglie di biscottini):

200 g di farina
100 g di zucchero
75 g di burro
100 g di miele di acacia biologico
1 tuorlo
un pizzichino di sale
mezzo cucchiaino raso di cannella
una punta di cucchiaino di noce moscata
due chiodi di garofano ridotti in polvere
mezzo cucchiaino abbondante di zenzero in polvere
quant'è metà di mezzo cucchiaino?
diciamo 1/4 di cucch.no di lievito
1/4 di cucchiaino di bicarbonato

Ingredienti per la pasta di zucchero:
(me ne è avanzata più di metà con queste dosi)

4 g di gelatina in fogli (2 fogli)
30 g di glucosio
25 g (circa) di acqua
270 g di zucchero a velo
coloranti alimentari in polvere

marmellata per attaccarla ai biscotti

Preparazione:

Per i biscotti:
Con le fruste elettriche montate il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema bianca e morbida, unite il miele, le spezie, il tuorlo ed, infine, la farina setacciata, alla quale avrete unito in precedenza il lievito ed il bicarbonato.
Quando sarà tutto amalgamato (non lavorate troppo, perchè anche le fruste riscaldano la pasta), formate una palla che avvolgerete nella pellicola e farete riposare in frigo un paio d'ore (Nightfairy suggeriva solo mezz'ora, ma con i miei precedenti volevo andare sul sicuro).
Trascorso questo tempo, prendete la pasta e stendetela con il matterello su un foglio di carta forno leggermente infarinato ottenendo una sfoglia di 3 mm di spessore (che, metro alla mano, vi dico che non sono pochissimi...infatti prima l'avevo stesa più sottile, ma i biscotti non sono sopravvissuti al trasferimento nella teglia e ho dovuto ricominciare!!!!). Tagliate i biscotti e disponeteli sulla placca forno rivestita di carta forno; ecco, questa per me è una fase drammatica, perchè già quando tolgo i ritagli di pasta e cerco di sollevare i biscotti (con una spatola sottilissima) si deformano tutti :-(
Allora ho provato un altro metodo: metto la sfoglia già nella teglia, ricavo i biscotti e tolgo solo la pasta in eccesso. Risultato: i biscotti si deformano lo stesso e nella teglia ce ne entrano si e no 10! Quindi sono passata al metodo 3: stendo la sfoglia, poi la metto 10 minuti in frigo in modo che si rassodi, e poi taglio i biscotti.
Poi dovrete impastare i ritagli (attenti, essendoci il miele nella pasta diventa un po' appiccicosa lavorandola), stendere di nuovo la pasta e ricavare altri biscotti fino ad esaurimento.
Vi giuro, per me è stato un dramma ma alla fine ce l'ho fatta! Ma ho notato che la pasta si era ammorbidita moltissimo ed allora, per non rischiare di rovinare tutto, ho deciso: HO LASCIATO LE TEGLIE CON I BISCOTTI TAGLIATI IN FRIGO TUTTA LA NOTTE!!! La mattina dopo, appena sveglia, ho acceso il forno, a 190°, e quando ha raggiunto la temperatura li ho infornati per 10 minuti. Appena sfornati li ho messi a raffreddare su una griglia. Perfetti, profumati e croccanti!

Una volta freddi (veramente il giorno dopo) li ho decorati con la pasta di zucchero che si prepara così:

Mettete in ammollo nell'acqua la gelatina, poi quando ha perso rigidità, mettete il tutto sul fuoco bassissimo e fate sciogliere la gelatina, senza farla mai bollire! Unite il glucosio, mescolate per sciogliere anch'esso e togliete dal fuoco. Mettete nel mixer lo zucchero a velo, unite il liquido precedentemente preparato ed azionate fino ad avere una pasta omogenea e lavorabile.
Per colorarla: mettete un po' di colorante il polvere sulla pasta e lavoratela con le mani fino a farlo assorbire, in modo che la pasta risulti colorata in modo uniforme. Stendetela su un foglio di carta forno, con le mani o con un matterello (preferibilmente in silicone, quello in legno si attacca) e ricavatene le decorazioni che preferite; io le ho fatte utilizzando le stesse formine usate per i biscotti.
Vi assicuro, è divertentissimo! E' un po' come giocare con il pongo!!
Per attaccare le decorazioni ai biscotti io ho utilizzato un sottilissimo velo di marmellata, steso con l'aiuto di uno stuzzicadenti.

biscotti dettaglio copia

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domenica 2 dicembre 2007

Mini Quiches con Zucca e Pannarello

Queste piccole crostatine le ho preparate in occasione di una cena improvvisata e, costretta a far presto, ho dovuto utilizzare una pasta brisè pronta(ebbene si, lo confesso)! Non è male, solo non è diventata abbastanza corccante e friabile, mi è rimasta troppo morbida. Ma forse ho solo sbagliato i tempi di cottura...Ma vi assicuro che è perfetta per le emergenze...aprite il frigo, la stendete, anche in uno stampo grande, e ci mettete dentro qualsiasi cosa vi suggerisca la vostra fantasia o il vostro frigo!
Quando le preparavo, mio marito ha sospirato con aria afflitta: "un'altra ricetta con la zucca, sigh!". QUesto per dire che io la zucca la compro quasi ogni volta che faccio la spesa, la metto ovunque (tranne nei dolci, almeno fino ad ora, ma proverò...)!!
Dato che mi sono piaciute molto, ho deciso di riproporvele con la ricetta della pasta brisè di Giallozafferano, con cui mi trovo piuttosto bene...insomma, nei limiti in cui io possa trovarmi bene con frolle e brisè...con cui ho un rapporto di amore-odio!
Il pannarello è un formaggio a pasta morbida, bianchissimo, e con superficie alveolata, dal sapore molto dolce e delicato; mio marito, che ama qualsiasi formaggio, specie se di gusto deciso, lo definisce "un formaggio inutile, di quelli praticamente senza sapore che piacciono a te"! A me comunque è piaciuto!

quichezucca


Ingredienti (per 4 piccole quiches):

per la pasta brisè:
200 g di farina
100 g di burro
70 ml di acqua molto fredda

per il ripieno:
350 g di polpa di zucca
1 cipolla
1 uovo
3 cucchiai di latte
100 g di pannarello
noce moscata
olio,sale e pepe

Preparazione:

Nel mio caso la preparazione ha saltato questa prima fase, dedicata alla pasta brisè, dato che la mia era pronta, ma vi posto il procedimento nell'ordine esatto.
Questa ricetta di pasta brisè mi piace perchè prevede l'ausilio del frullatore, il che mi aiuta a non rovinare l'impasto lavorandolo troppo!
Mettete nel frullatore la farina, il burro a pezzi freddo di frigo, un pizzico di sale e frullare il tutto fino ad ottenere un composto dall'aspetto sabbioso e farinoso. In alternativa, dovrete sfregare il burro e la farina con la punta delle dita, con un movimento simile a quello che si usa per indicare i "soldi", fino ad ottenere il predetto composto sabbioso.
A questo punto, disponete il composto ottenuto sul piano da lavoro (la ricetta consiglia di usare una superficie di metallo, vetro o marmo, basta che sia fredda, ma io non ho nessuna di queste...) nella classica forma a fontana ed impastate il tutto velocemente aggiungendo poco alla volta l'acqua fredda fino ad ottenere un impasto compatto, sodo ed abbastanza elastico.
Una volta pronta, avvolgete la vostra pasta brisè in un foglio di pellicola da cucina e lassciatela riposare in frigo per almeno 40 minuti.
Nel frattempo preparate il ripieno.
Scaldate due cucchiai di olio in una padella, soffriggete brevemente la cipolla, quindi aggiungete la polpa di zucca tagliata a dadini, fatela rosolare mescolandola per un minuto, poi bagnate con mezzo bicchierino d'acqua e fate cuocere per circa 15 minuti. Al termine della cottura, salate, pepate e profumate con una grattatina di noce moscata.
Preriscaldate il forno a 180°.
Stendete la pasta ad uno spessore di circa 3 mm e ricavatene quattro dischi, del diametro desiderato, ed usateli per rivestire gli stampi da crostatina. Bucherellate il fondo con una forchetta.
Disponete sopra il ripieno di zucca; sbattete l'uovo con il latte e versatelo nelle quiches sopra il ripieno. Avrete notato che, rispetto ad una quiche "doc", manca la panna, ma trattandosi di emergenza, non ne avevo a disposizione!
Completate con un paio di fettine di pannarello o altro formaggio a piacere e cuocete in forno caldo per 30 minuti circa, finchè la pasta apparirà dorata e crocccante.

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