lunedì 12 dicembre 2011

In Cucin@…ci sono anch’io!

Torno dopo una lunga assenza per un fine parzialmente egoistico, ossia promuovere l’uscita del libro che mi ha vista coinvolta insieme a tantissimi altri foodblogger italiani. So che non è carino ritornare solo per farmi pubblicità, ma vi prego di essere comprensivi…in fondo quale foodblogger non sarebbe orgoglioso di aver dato il proprio contributo alla stesura di un libro di ricette???

Il libro si chiama “In Cucin@”, Appunti e Ricette. E’ concepito un po’ come un diario di cucina, suddiviso per stagioni e per argomenti, e raccoglie le ricette di numerosi blogger di varie regioni italiane. Il merito di tutto ciò va a Silvana, alias Uvetta, del blog Uvaromatica, oltre che ovviamente alla casa editrice, Arsenale editore, che ha creduto nel suo progetto e ci ha dato l’opportunità di realizzare il libro. E visto che sto facendo una clamorosa pubblicità, permettetemi di dire che costa anche davvero poco e potrebbe essere un perfetto regalino di Natale!!! Potete trovarlo direttamente sul sito dell’Arsenale Editore, oppure nelle librerie (se non lo trovaste, potrete sempre richiederlo).

copertina

Ancora non riesco a credere di essere stata invitata a partecipare, specie considerando che nell’ultimo anno il mio blog è rimasto praticamente inattivo; per questo, voglio ringraziare pubblicamente Uvetta/Silvana per avermi coinvolta in questo progetto.

Che altro dire? Beh, se vi interessasse sapere che fine ho fatto, potrei dirvi che casa mia sembra un campo profughi, perché venerdì trasloco e che entro un paio di settimane una micro-moscerina arriverà a far compagnia a me ed a mio marito.
Ammiro profondamente le numerose foodblogger (come Anna, o Silvia – che, peraltro, ha delle novità interessanti in tema di libri-) che hanno continuato a cucinare e a scrivere nei mesi della gravidanza, o subito dopo la nascita del pargolo/a. Io proprio non ce l’ho fatta, benché abbia avuto una gravidanza splendida. Semplicemente, ho smesso di cucinare cose particolari, ho mangiato molto sano e, tra il lavoro, che ho abbandonato solo oggi, ed i lavori per la casa nuova, non ho proprio più avuto voglia di dedicarmi al blog.
Poiché voglio essere realista e credo a tutti coloro che mi dicono che i primi tre mesi siano una specie di tunnel in cui tutte le proprie forze ed attenzioni sono risucchiate dal nuovo arrivato, non faccio promesse sulla data del mio ritorno, ma…vi assicuro che tornerò. Fino ad allora, spero compriate il libro e, leggendolo, pensiate un pochino a me!!

Tanti auguri a tutti!

mercoledì 29 giugno 2011

Crostatine ciliegie e mandorle

Ricetta tratta (con modifiche) da Sale & Pepe giugno 2011.

Questa ricettina è frutto della mia ultima settimana di rinnovato estro culinario…purtroppo già miseramente conclusa, ma che mi ha lasciato ancora un paio di ricette da mostrarvi.

La voglia di cucinare è di nuovo scarsina, troppo caldo, troppe cose da fare, troppa stanchezza. Eppure la sento che è lì, pronta a riemergere…
Sono nuovamente attratta da libri e riviste di cucina, e, ogni volta che apro il frigo, il mio lievito madre fa capolino dal suo barattolo come per dirmi “guarda come sono vivo e pimpante per ora, posso fare meraviglie se mi usi”!
Se il prossimo fine settimana riuscirò a ritagliarmi una mezza giornata, ho già in mente due ricette con il lievito madre che voglio assolutamente provare.

Ma torniamo alle crostatine. Le ho preparate per S. e S., ma (senza nulla togliere loro) in realtà desideravo solo una scusa per provarle, perché dopo aver visto l’originale sul numero di giugno di Sale & Pepe (si trattava, in effetti, di una crostata grande, anzi una pie, preparata con la pasta brisee….) non vedevo l’ora di provare questa versione monoporzione che mi era subito venuta in mente. Infatti, a prescindere dai cambiamenti che ho apportato alla ricetta, l’idea delle ciliegie che spuntavano dal reticolo della crostata mi aveva conquistato, e gli stampini in carta forno che vedete in foto giacevano nel mio armadietto da troppo tempo in attesa di essere usati!
A proposito, concedetemi una piccola parentesi su questi stampini: sono comodissimi! Io non sono brava con le frolle e prima di scoprirli odiavo fare le crostatine…nonostante imburrassi ogni singolo anfratto degli stampi metallici, mi si attaccavano sempre facendomi ammattire al momento di sformarle. Adesso, invece, preparare crostatine è un gioco da ragazzi. Gli stampi usa e getta li ho trovati in un unico negozio a Palermo (che, peraltro, in realtà vende elettrodomestici…), perciò se qualcuno di voi li avesse visti altrove me lo dica per favore, ho il terrore di esaurirne la scorta e non trovarli più!!!

crostatine ciliegie

Leggi la Ricetta...

domenica 12 giugno 2011

Crescioni alle bietole

Ricetta tratta (e liberamente modificata) da Sale & Pepe di Giugno 2011.

Nonostante le settimane trascorse, comprensive di lungo ponte del 2 giugno, non sono riuscita a trovare il tempo per scrivere un post come si deve, nonostante abbia diverse ricettine nuove nuove da proporvi (finalmente pare che mi sia tornata la voglia di cucinare…ho preparato un sacco di cose buone in questi giorni!).

Stasera finalmente trovo cinque minuti per condividere con voi la mia ultima scoperta in fatto di piatti unici veloci-gustosi-sfiziosi!
Come ho scritto in cima al post, ho visto questi “crescioni” sull’ultimo numero di Sale & Pepe ed è stato amore a prima vista! Sfogliavo la rivista in studio, durante una breve pausa caffè, quando ho posato gli occhi su questa ricetta; è bastato un attimo per decidere che li avrei preparati per pranzo, benché avessi davvero poca mozzarella e non potessi uscire a comprarla.

Io non li avevo mai sentiti nominare, ma pare che i crescioni siano un piatto tipico in romagna, un’alternativa alla classica piada farcita a crudo. Si tratta di una sorta di calzoni, preparati però con la pasta delle piadine (e qui sta la genialità del piatto, la pasta delle piadine ha dei tempi di preparazione decisamente più brevi di quella dei calzoni, il che consente di prepararli in qualsiasi momento senza doverci pensare per tempo). I tradizionali crescioni sono farciti con erbe di campo, tra cui il crescione che dà loro il nome, e mozzarella o altro formaggio fondente. Io li ho fatti con biete (surgelate…ve l’ho detto che ho deciso di preparali proprio all’ultimo momento!), acciughe e mozzarella, ma mi riprometto di provarli con i salumi, con lo stracchino e gli spinaci, con le verdure grigliate e la scamorza affumicata… Insomma, è facile capire che si prestano ad infinite varianti e sono così buoni e facili che diventeranno un nuovo tormentone in casa mia!

Per la pasta delle piadine io non ho seguito la ricetta di Sale & Pepe, ma mi sono affidata alla mia tradizionale, che ho usato per queste. Però ho seguito il suggerimento di dare due giri di pieghe all’impasto.

crescioni2

Leggi la Ricetta...

domenica 29 maggio 2011

Pizza al piatto con lievito madre

Ricetta di Antonella Scialdone, tratta dal libro “La pasta madre”.

Lo stato di abbandono del blog prosegue più o meno inalterato, anche se pochi irriducibili continuano a seguirmi affettuosamente (grazie!!), mentre io passo il mio tempo libero su internet tentando di scegliere gli elettrodomestici per la mia nuova cucina. Già, perché qui in casa di Moscerino ci sono un sacco di novità, tra cui una nuova casa in arrivo, comprensiva di una nuova (fa-vo-lo-sa) cucina, la cui configurazione, però, mi sta facendo sudare le proverbiali sette camicie, anche in virtù del fatto che i miei gusti in materia di arredamento divergono irrimediabilmente da quelli di mio marito (o i suoi dai miei??). Qui non si parla d’altro che di materiali, colori, piani di lavoro e, soprattutto, elettrodomestici.

Mentre questo progetto prende corpo (lentamente e faticosamente), io sogno il rinnovato estro culinario che (si spera) giungerà grazie alle tredici funzioni del mio forno.
In attesa di provare l’abbinamento tra la funzione “pizza sottile” ed il kit pietra refrattaria + pala per infornare, di cui il forno sarà provvisto, mi esercito nella preparazione di questa pizza, che, anche senza tutte le suddette dotazioni tecnologiche, ha ben poco da invidiare alle pizze di molte pizzerie!
Anche se richiede un po’ di tempo e di programmazione (ma non fatevi scoraggiare…), questa è la miglior pizza che abbia mai fatto; se avrete l’accortezza di stenderla per benino e di cuocerla a calore infernale (meglio ancora se con la pietra refrattaria) otterrete un risultato davvero molto simile alla pizza da pizzeria, non troppo spessa, leggera, soffice e croccante allo stesso tempo.
Per dovere di cronaca, confesso che la prima volta che l’ho preparata non mi è venuta affatto bene, facendomi fare una pessima figura con gli amici che avevo invitato ad assaggiarla; è venuta troppo dura, sembrava quasi una pizza surgelata! Adesso che ho più esperienza posso dire che l’insuccesso è dipeso dalla mia ancor scarsa confidenza con il lievito madre e con la pietra refrattaria, che usavo quella sera per la prima volta. Vi racconto questo perché, se mai non dovesse riuscirvi al primo tentativo, DOVETE riprovarla, promesso??

pizza_lm

Leggi la Ricetta...

giovedì 19 maggio 2011

Patate a sfincione (take away!)

Oggi pubblico quella che considero probabilmente una delle peggiori foto mai apparse su questo sito pur mostrarvi quell’oggetto geniale che vedete sullo sfondo e di darvi la ricetta delle patate a sfincione, gentilmente preparate per voi…e per noi…dalla mia mamma.
L’oggetto è un nuovo prodotto, Pyrex 4 in 1 plus, che, da quando mi è giunto a casa, gentile omaggio della ditta produttrice, è balzato nella mia personale top ten delle “caccavelle” irrinunciabili. Perché? Adesso vi spiego.
Come già vi ho accennato, per adesso non ho affatto voglia di cucinare, seguo (non tanto per scelta etica, quanto per inguaribile pigrizia) una dieta decisamente salutare e salutista, composta essenzialmente da cibi alla griglia, lessi o al vapore. In mezzo a tanta (salutare, per carità!) monotonia, le uniche gradite variazioni giungono (nemmeno tanto di rado in verità…e per fortuna) dalla cucina di mia madre, che, afflitta dal perpetuo dubbio che io non mangi abbastanza mi chiama almeno un paio di volte a settimana per dirmi : “ti ho preparato qualcosina da mangiare, così non devi pensare a cucinare…vieni a prenderla?”, dove il “qualcosina” è invariabilmente qualcosa di ripieno, calorico e buonissimo, che, nelle giornate di sua massima ispirazione, include un pasto completo per almeno 4 persone, dall’antipasto al dolce!
E qui entra in gioco la teglia che vedete in foto. Da quando è arrivata ha soppiantato le precarie e decisamente non agevolmente trasportabili teglie di alluminio usa e getta (avete presente quelle che si accartocciano miseramente al più piccolo urto…). La cosa funziona così per noi: io le porto la suddetta teglia vuota e pulita, dentro la sua graziosa borsetta termica da trasporto, e lei me la rende poco dopo piena di ogni sorta di delizie (non so, una pasta al forno, uno sformato di riso, delle coscette di pollo alla cacciatora, delle sarde a beccafico…), con l’ulteriore comodità che la medesima teglia serve per cuocere le pietanze (in forno, o nel microonde), per trasportarle mantenendone la temperatura, nonché, all’occorrenza, per congelarle o conservarle in frigo. E’ perfetta anche per portarsi il pranzo a lavoro, per portare qualcosa a casa di amici, o per un pic-nic…. Insomma, davvero una gran comodità!
Questa volta, come vi dicevo, è tornata piena di “patate a sfincione”, un piatto tradizionale in casa mia (e credo tipicamente siculo) che dovete assolutamente provare se amate le patate.
patate a sfincione_s



Leggi la Ricetta...

venerdì 6 maggio 2011

Rotolo con crema pasticcera alla fragola

Per la serie: “a volte ritornano”, eccomi qui, a lottare strenuamente per tener vivo questo blog. Non so cosa mi sia preso (ed ormai sarete pure stufi di sentirmelo ripetere, visto che più o meno in tutti gli ultimi post vi ho propinato le mie sconsolate riflessioni sullo stato comatoso di questo povero sito), ma trovo sempre più difficile mantenere in piedi tutto questo (le foto, la luce, il piatto e, soprattutto, le ricette…).

Non è che non sia felice, ma non ho più voglia di cucinare per il blog. Sarà la mancanza di tempo, sarà che mi vedo ingrassata, ma ormai mi sono data senza ritegno (e senza troppi rimpianti) ad una cucina super light e super semplice, che praticamente contempla come unico metodo di cottura la piastra, per carne e pesce, e la bollitura o il vapore per verdure ed affini. Di dolci, poi, nemmeno l’ombra. Mi concedo soltanto le fette biscottate (che vi ho già proposto in ben tre versioni, qui, qui e qui) e la pizza il sabato sera. Capirete bene che c’è poco da pubblicare in una simile scelta di alimenti!

Intendiamoci, ogni tanto sfoglio sospirando i miei adorati libri di cucina e sogno di preparare le delizie che vedo…ma questi pensieri non si traducono più in azione! Anche ieri, mentre sfogliavo il libro di Cookaround, La cucina degli italiani, per cercare la ricetta della crema di oggi, contemplavo la selezione di dolci e pensavo a quanto sarebbe bello se qualcuno, in questo momento, cucinasse per me i canestrelli, o la torta alla ricotta, o magari una bella mousse. Ma nemmeno per un attimo mi ha sfiorato l’idea di fiondarmi in cucina a prepararmeli da sola!

Poi, però, ho letto queste parole, nel blog di un amico scrittore, in un post intitolato “Perché muore un blog” : “Un blog muore per inedia, di norma.
Qualcuno, gente di carattere, a un certo punto pone fine all'agonia staccando la spina con un colpo secco.
Altri, sentimentali dal cuore di marzapane, come il sottoscritto, non se la sentono di ricorrere all'eutanasia, e ne contemplano inerti lo stato comatoso per mesi o anni.
Perchè muore in blog? Per mille motivi diversi. (…)
”.

E mi è venuta voglia di dare un colpo di “defibrillatore” al mio blog, pubblicando una nuova ricetta. Perché quelle parole, così tremendamente calzanti anche al mio caso, mi hanno fatto male. Forse, dopo tutto, non sono ancora pronta a lasciarlo morire…ma ho bisogno anche del vostro aiuto!

Tanto per farvi un’idea della situazione del mio archivio: questa ricetta risale esattamente ad un anno fa. La crema proviene dal libro di cui sopra, l’idea di metterla in un rotolo di bisquit è, una volta tanto, esclusivamente mia.

Crema_paticcera_fragola_s

lunedì 21 marzo 2011

Le piccole cose: il pane “cafone” con lievito madre

Ho sempre voluto che in questo blog si parlasse solo e soltanto di cucina. Niente cronaca, niente politica, niente attualità. “Se questo blog deve essere il mio quaderno di ricette virtuale”, – mi dicevo- “non ha senso che ospiti argomenti diversi dalla cucina”. D’altro canto, quando mai, sfogliando un libro  di cucina, ci si trova a leggere di politica?

Ultimamente, però, mi riesce davvero difficile venir qui a parlare allegramente di cucina. Tra disastri naturali, catastrofi nucleari incombenti e guerre ormai davvero troppo vicine a casa mia, proprio non me la sentivo di parlare di cibo.
E così, per non tradire lo spirito del mio blog parlando di argomenti che esulano dalla cucina e dal cibo, ho taciuto.

Oggi, però, ho cambiato idea, perché credo che in tempi come questi sia più che mai necessario stringersi attorno i propri affetti e dedicarsi ai passatempi preferiti, coltivare la quotidianità (che mai appare così cara come quando la sentiamo minacciata), godere delle piccole cose. Come preparare il pane, ad esempio. Che regala un piacere semplice eppure unico. Benché a volte mi pesi, sotto sotto adoro accudire il mio lievito madre, nutrirlo e poi utilizzarlo per creare cose come questo pane, fragrante e genuino, da condividere con il mio amore.

Lo so che è solo una pagnotta e non c’è mica da commuoversi, eppure vi giuro che quando l’ho sfornata mi sono sentita come un’artista che abbia appena dato vita ad un capolavoro. Mi  sento come la mamma del Mulino Bianco, moglie e casalinga perfetta, sempre bellissima e sorridente, che prepara con amore la tavola per i propri cari. Con la rilevante differenza che io i prodotti non li tiro fuori da una confezione, ma li sforno con le mie mani!

pane_cafone_s

La ricetta proviene pari pari (salvo il dimezzamento delle dosi) dal mio ultimo libro-feticcio, la mia passione del momento, quello che sfoglio e consulto continuamente: La pasta madre, di Antonella Scialdone. Questo pane è senza ombra di dubbio il miglior pane che abbia fatto fino ad ora con il lievito naturale. Nel prepararlo, ho seguito il suggerimento che Antonella è stata così gentile da lasciarmi qui, che mi ha permesso di avere un delizioso pane appena sfornato per il pranzo della domenica, senza dovermi alzare all’alba.

Questo pane, o meglio, un pane simile a questo, faceva parte del menù di Natale, del quale temo non finirò di narrarvi prima del prossimo anno…

Leggi la Ricetta...

domenica 27 febbraio 2011

Fette biscottate al cacao (con lievito madre)

Interrompo la mia maratona culinaria (è da ieri che sono chiusa in cucina, in preda ad uno dei miei raptus, che mi inducono a recuperare in due giorni tutto quello che non ho cucinato in una settimana intera!), per “rinfrescare”, oltre al mio lievito madre, il mio povero e trascuratissimo blog. Intendiamoci, non è che lo trascuri perché cucino troppo, semmai il contrario. Più trascuro il blog, con tutto quel che ci sta attorno (comprese le visite ai miei blog preferiti), meno mi vien voglia di cucinare.
Per fortuna, però, bastano due chiacchiere con un’amica, che mi racconta quello che ha preparato in questi giorni, per farmi venir voglia di mettermi in pari. E così, tra ieri ed oggi, ho cucinato un pane con il lievito madre, dei dolcetti al cacao e queste fette biscottate.
Le fette sono sempre quelle con lievito naturale tratte dal libro di cui vi ho già parlato: La pasta madre, di Antonella Scialdone (io lo adoro, è davvero ben fatto, tutto quel che ho provato fino ad ora mi è riuscito benissimo…il che non è poco, considerando che si tratta di preparazioni con lievito madre!). Solo che stavolta ho voluto provarle in versione bi-gusto. La ricetta orginale propone l’abbinamento con l’orzo (potete vederle qui, realizzate da Cristina), ma io non l’avevo in casa e così ho pensato di sostituirlo con il cacao. Anzi, a dire il vero, l’idea di usare il cacao è stata di Cristina. Ed è un’idea fantastica, perché ci sta benissimo!!! Peccato solo che non sia riuscita a schiacciare bene gli impasti prima di arrotolarli, ottenendo di conseguenza un disegno appena accennato sulle fette, invece della bella spirale che si vede nel libro. Uffa!
Scusate la foto un po’ buia, ma non ho saputo aspettare di avere una luce migliore per fotografarle: dovevo pubblicarle subito perché sono troooooppo buone!!! Già pregusto la colazione di domani, che sarà esattamente come la vedete qui sotto: caffè, fette biscottate al cacao e frutta fresca! Buona e sana, non vi pare?
fette biscottate al cacao_s_thumb[2]

Leggi la Ricetta...

domenica 13 febbraio 2011

Carciofi “in piedi”

Questi carciofi vengono dritti dritti dalla cucina di mia madre. E dato che sono davvero buonissimi, ho pensato di pubblicarli, benché abbia postato una nuova ricetta soltanto ieri.

Noi (o forse dovrei dire lei?) li abbiamo sempre chiamati “carciofi in piedi”, perché di fatto vengono disposti “in piedi” l’uno vicino all’altro nel tegame, durante la cottura, ma a Palermo credo siano più noti come carciofi imbottiti, o carciofi alla villanella.
Sono adatti sia come antipasto che come ricco contorno e qui nella mia città (ed in genere in Sicilia) sono davvero molto diffusi.

carciofi_in_piedi_s

Come spesso accade con i piatti poveri della tradizione locale, ogni città, per non dire ogni famiglia, ha la propria versione, che apporta varianti più o meno significative alla preparazione di base. 

In questa versione, ad esempio, manca un ingrediente che quasi tutti usano: il formaggio. Di solito, infatti, al ripieno viene aggiunto del caciocavallo fresco, o del primosale; un formaggio dal sapore deciso (che io non amo, ragion per cui a casa mia non si usa). Inoltre, noi li facciamo “in bianco”, mentre molti aggiungono un pizzico di salsa di pomodoro, sia al ripieno, sia in cottura. In compenso, oggi mia madre ci ha messo qualche pezzetto di mortadella, che, non l’avrei mai detto, ma ci sta una meraviglia!

Insomma, questa volta noi li abbiamo ok, ok…le li ha fatti così.

Leggi la Ricetta...

sabato 12 febbraio 2011

Cestini di polpette speziate

Ecco finalmente il secondo piatto preparato per la cena della Vigilia di Natale. Chi non ha seguito i post precedenti, penserà che io sia rimasta indietro di un paio di mesi, ma chi mi segue saprà che sto pubblicando, seppur lentamente, le ricette delle pietanze preparate la vigilia di Natale.

Come per i ravioli, anche queste polpette sono state ripreparate la settimana scorsa appositamente per immortalarle e poterle pubblicare! Rispetto alla versione della Vigilia, però, ci sono alcune differenze: qui mancano la marmellata di cipolle di Tropea, che è fondamentale per la buona riuscita della ricetta, e le polpette di pesce spada ai pistacchi, che spero di potervi mostrare presto (non appena le rifarò!).
Dovendole rifare, ho approfittato dell’occasione per perfezionare la ricetta. In particolare, questa volta i semi di papavero li ho uniti nell’impasto delle polpette, anziché spargerli sui cestini, e ho optato per una cottura in forno, che ha reso le polpette assai più leggere.

Questi cestini, che avevo già preparato tantissimo tempo fa, agli albori della mia passione culinaria (li trovate qui, sebbene quasi mi vergogni di quelle vecchie immagini), li ho visti su un vecchio numero di Cucina Italiana.

cestino_polpette_s

A proposito di riviste di cucina… (vi tocca un post-pistolotto bello lungo…ogni tanto concedetemelo!). Giorni fa, ho preparato due ricette tratte da una rivista di cucina (non quella indicata sopra); nessuna delle due è riuscita come mi aspettavo, o come promettevano le belle immagini patinate. Non che le ricette fossero del tutto inattendibili, o magari sbagliate, ma necessitavano di piccoli (o grandi) aggiustamenti che solo una certa esperienza in cucina mi ha permesso di intuire. Fossi stata una principiante, non credo sarei riuscita a capire cosa fare.

E questo mi ha fatto riflettere sull’utilità dei food blog. In genere, le ricette tratte da un blog sono piuttosto affidabili e lo sono perché, spesso, sono state già testate o modificate dall’autore del blog, che ha provveduto ad operare quei piccoli aggiustamenti di cui sovente abbisognano le ricette. E poi un blog garantisce un costante rapporto con l’autore, cui si possono fare domande, esprimere dubbi o, persino, dare suggerimenti su come migliorare la preparazione. L’autore di un blog non teme di rivelare le difficoltà che ha avuto, i tentativi falliti, l’ingrediente “x” che gli ha dato un buon risultato, o quello che, invece, si è rivelato inadatto alla preparazione. I food blog parlano di cucina in un modo nuovo, eppure antico. Hanno reinventato quello che una volta era il passaparola tra le mamme, le nonne, le vicine di casa. Sono come la fusione dei quaderni di famiglia di migliaia (milioni?) di persone. Raccolgono esperienze individuali, che diventano collettive grazie alla rete, rendendo quelle stesse ricette, che troviamo sui libri e sulle riviste di cucina, “vive”. Penso sia questa una delle ragioni del successo dei food blog; e penso sia uno dei pregi della multimedialità.

Certo, il lato negativo è che diventa sempre più difficile rintracciare le versioni originali, ci sono talmente tante stratificazioni intorno ad una ricetta, che si fatica a capire come fosse in origine…ma questa è un’altra questione. E ve la risparmio, che per oggi ho sentenziato anche troppo, per i miei standard! Occhiolino

E, dunque, finalmente, torniamo alla ricetta.

Leggi la Ricetta...

domenica 30 gennaio 2011

Fette Biscottate con Lievito Madre

Interrompo la serie di post dedicati alla mia cena della Vigilia (di questo passo sarà Pasqua prima che io finisca di pubblicare le ricette di Natale…), per pubblicare queste fette biscottate.
Da quando ho iniziato a farle in casa, sono diventate la mia passione, le preparo tutte le settimane e spariscono in un baleno. Dopo essermi specializzata nella ricetta con il lievito di birra (la trovate qui), ho deciso di provare ad usare il lievito madre. Soprattutto perché, con tutta la fatica che mi costa tenerlo, curarlo e rinfrescarlo, devo pur trovare qualcosa da farci, non vi pare??
Il pane non sempre riesco a farlo, perchè i lunghissimi tempi di lievitazione non mi consentono quasi mai di sfornarlo in tempo utile per la cena. Crackers e grissini sono buonissimi, ma non riesco a conservarli tanto a lungo (a voi quanto durano?), e non li consumo abbastanza spesso. Così la scelta è caduta sulle fette biscottate.
Le fette biscottate, ormai, sono divenute la mia colazione preferita, hanno pochissimi grassi, poco zucchero e, almeno in questa ricetta, non contengono nemmeno uova. Quindi, sono perfette, oltre che per la colazione, anche come snack per ogni momento della giornata. Con questa ricetta, poi, ho ottenuto una consistenza ideale, croccante e friabile, esattamente uguale a quella delle fette biscottate industriali!
Per la ricetta mi sono affidata al mio nuovo libro “La Pasta Madre”, di Antonella Scialdone, una blogger (il suo sito è PAPPA-REALE.net) veramente esperta in materia di lievitazione naturale (la ricetta originale prevedeva l’orzo in metà impasto, ma io non l’ho usato).
Unica nota negativa? I tempi!!! Come in tutte le preparazioni con il lievito madre, purtroppo. Perciò, armatevi di pazienza e cercate di incastrare i vostri impegni tra una lievitazione e l’altra. Domenica scorsa ho iniziato alle 11 del mattino e ho sfornato i filoncini attorno all’ora di cena. Poi, incapace di attendere le 12 ore di riposo previste prima della biscottatura, le ho affettate e biscottate verso le 22,00, terminando quasi a mezzanotte.
Oggi (ho iniziato ad impastarle alle 10, con il lievito rifrescato ieri sera) dovrei infornarle verso le 17.30, ma ho un battesimo alle 16 e davvero non so come fare!
Fette biscottate_LM_s

Leggi la Ricetta...

domenica 23 gennaio 2011

Ravioloni ripieni di bieta e scamorza con crema di ricotta

Dopo tanta attesa, pubblico il primo piatto che ho servito alla cena della vigilia.

Sappiate che c’è una ragione se ci ho messo così tanto. Ricordate che, nel post dedicato al menù, vi ho detto di aver fatto pochissime foto, di cui non ero per nulla soddisfatta? Ebbene, per non essere costretta a pubblicare foto che non mi soddisfaceva appieno, ho deciso di rifare i piatti cucinati quella sera. Non è detto che rifaccia proprio tutto, ma intanto oggi a pranzo abbiamo mangiato di nuovo questi ravioli..e non è stato un gran sacrificio!

Con l’occasione, ho fatto qualche modifica, variando il ripieno (scamorza affumicata invece che bianca), le quantità (ho aggiunto più scamorza) e la forma (delle grandi mezzelune, invece che dei ravioli tondi, di circa 5 cm di diametro).
Ancora non sono perfettamente soddisfatta della quantità di scamorza; la ricetta originale ne prevede 100 g su 400 di bieta, io ne ho usati la prima volta il doppio, oggi ho usato tanta bieta quanta scamorza, ma proverò ad aumentarla ancora, per avere un ripieno più “filante”.

L’idea di questi ravioli proviene dal libro “Cookaround, la cucina degli italiani”, Castelvecchi editore, e precisamente dalle Caramelle ripiene di bieta e scamorza che ci sono a pagina 90. Io ho utilizzato quel ripieno, che mi è parso subito buono, originale ed anche semplice, ma ho modificato sia la pasta, sia le proporzioni del contenuto.

Ecco quindi la mia versione, che tiene conto anche delle varianti apportate oggi.

ravioli_1_s

Leggi la Ricetta...

domenica 9 gennaio 2011

Panini semidolci (Sorelle Simili)

Ecco finalmente la prima ricetta del mio menù di Natale.
Sono certa che molti di voi già conosceranno questi strepitosi e versatili panini, così semplici da essere veramente alla portata di tutti, anche di chi non ha un’impastatrice. La pasta diventa liscia e vellutata in men che non si dica, è davvero un piacere lavorarla ed i panini, seguendo i consigli dati dalle sorelle Simili nel loro libro Pane e roba dolce (un vero must have per qualsiasi appassionato di lievitati), si conservano benissimo e possono essere preparati con largo anticipo.

Come forse avrete letto, io li ho farciti con tre diversi ripieni: zucchine grigliate e tonno affumicato; ricotta, pomodori secchi e marmellata di cipolle; speck, scamorza affumicata e radicchio al forno.

panini_semidolci_s

Ma andiamo con ordine. Intanto vi do la ricetta, poi vi dico come li ho conservati.
Ah, un’ultima cosa, io ho fatto delle pezzature medio-grandi, da 50 grammi, ma forse avrei potuto farli anche più piccoli, diciamo da 30 grammi, ottenendo proprio dei piccoli panini da mangiare in un sol boccone.

Leggi la Ricetta...

lunedì 3 gennaio 2011

Il Menù di Natale

Prima che finiscano le feste, come promesso, vi racconto il menù della Vigilia.
Premetto che a casa nostra non ci sono tradizioni da osservare a proposito delle pietanze natalizie, quindi ho potuto scegliere liberamente cosa cucinare.

Volevo un menù semplice eppure particolare, senza piatti troppo elaborati ma che comunque riservasse delle sorprese. Per evitare di trovarmi il 24 a dover cucinare un mucchio di cose, riducendomi distrutta a fine serata, ho scelto pietanze che potevo preparare con largo anticipo e poi surgelare, riservando per l’ultimo momento soltanto la cottura o la farcitura.

Il menù della vigilia di Natale, rigorosamente annotato sul mio libro degli ospiti, è stato questo:

libro_degli_ospiti copia

Panini semidolci delle sorelle Simili farciti con:

1. Tonno affumicato e zucchine grigliate
2. Speck, scamorza affumicata e radicchio al forno
3. Ricotta, pomodori secchi e marmellata di cipolle

Ravioli ripieni di biete e scamorza, conditi con ricotta fresca

Cestini di polpette speziate, con marmellata di cipolle

Pane fatto in casa con lievito madre

Insalata di lattuga, finocchi ed arance

Cassata al forno (cioè, crostata di ricotta, per i non siciliani!).

Leggi la Ricetta...