domenica 24 febbraio 2008

Meme: sei cose che amo. E un pizzico di New York...

Elisabetta ha deciso di "costringermi" a farvi sapere qualcosa in più sul mio conto coinvolgendomi in questo meme, perchè, dice, io non amo molto parlare di me. Anche Fiordisale mi ha invitata, perchè ha detto che le piacerebbe conoscere le mie risposte. Dato che non mi pare carino ignorare l'ennesimo invito, proverò ad elencare sei cose che amo fare o dire...ma diciamo che troverete il mio meme molto sintetico!

1) amo trovare la colazione già pronta quando mi alzo al mattino. Prima ci pensavo sempre da sola, adesso invece....ed è una piccola coccola con cui iniziare bene la giornata. 
2) amo comprare e sfogliare libri di cucina, segnando le ricette che vorrei provare...in genere quando ho un nuovo libro faccio una lista di quel che vorrei fare prima e poi cerco di pensare a chi possa offrire le varie pietanze...mi piace pensare di cucinare per gli altri! 
3) amo avere la casa piena di amici, mi piace che la nostra porta sia sempre aperta...anche se a volte mi stresso perchè non ho messo in ordine, o non ho fatto pulizia....ma sto imparando ad improvvisare una parvenza di ordine sempre più in fretta!
4) amo il weekend...la libertà di poter decidere se oziare un po', oppure fare mille cose...tutte piacevoli però...arrivando a sera stanchissima e felice (in genere scelgo la seconda opzione!) 
5) amo le passeggiate in moto, senza una meta, e fermarsi nel primo posto che sembri carino...danno un grande senso di libertà...e poi capita di scoprire posti che altrimenti non avresti mai trovato.  
6) giocare le avventure grafiche...che poi sarebbero un tipo particolare di videogiochi.

Bene, adesso che ho scritto questa stringatissima lista di cose che mi piacciono, vi mostro un piccolo assaggio di quel che abbiamo visto a New York, durante le feste.
Non ho il talento narrativo di altri blogger, per descrivere luoghi, cose e sensazioni, o forse non ho ancora trovato la giusta ispirazione, ma desideravo mostrarvi alcune foto....le trovate QUI, nell'album "New York City Capodanno 2007" (già, per qualche oscura ragione mio marito ha scritto 2007 invece che 2008 e non si è ancora deciso a correggerlo!). Ah, le foto ovviamente non le ho scattate io...ma vi assicuro che qualcuna carina l'ho fatta anch'io...al prossimo viaggio ne scatterò di più, promesso!
Una delle foto ritrae un bicchiere di vino rosso; è stata scattata in un incantevole ristorantino provenzale, Paradou, nel cuore del Meatpacking district.  Il meatpacking district è un ex distretto industriale trasformato in quartiere alla moda, con diversi ristoranti molto noti e frequentati.
Uno di questi è Pastis, reso celebre, tra le altre cose, dalla serie tv "Sex & The City" (sono stata anche lì, locale carino, gente alla moda, ma un po' troppo chiassoso, dovevamo alzare tanto la voce per parlare tra noi...e la cucina non era nulla di eccezionale, non cattiva, ma nemmeno niente di che); un altro, proprio di fronte a Pastis, è questo Paradou che è uno dei posti più carini dove abbia mangiato a NY. 
Mi è piaciuto già al primo impatto visivo: una porta azzurra, che spiccava sul muro di mattoni rossi. Il locale è piccolissimo, con sette o otto tavoli al massimo, fatti con vecchie cassette di vini francesi, così come il bancone. Le luci soffuse e la compita gentilezza del maitrè e del barman contribuiscono a conferire al locale un'aria intima, per quanto sempre connotata da un'innegabile  "charme". In attesa di sederci abbiamo bevuto un bicchiere di Bourgogne al bancone...assaporando l'atmosfera tranquilla del locale. Tutti parlano sottovoce, camerieri compresi e quasi si dimentica di trovarsi nella caotica Manhattan, a pochi passi da un chiassoso e frequentatissimo ristorante alla moda.
Il menù era particolare e quello che abbiamo ordinato mi è piaciuto molto. La cura nella composizione del piatto era tipicamente europea, gli abbinamenti di sapori originali ma non troppo e abbastanza vicini al nostro gusto. 
Certo, resto convinta che la cucina francese che viene proposta a Manhattan sia ben diversa da quella che si gusta in Francia, così come accade per la cucina italiana (o supposta tale) che viene offerta in tanti locali, anche celebri, della "grande mela", ma nel complesso ho adorato questo posto e mi andava di parlarvene....nel caso doveste trovarvi a NY... 
Adesso che ho preso l'abbrivio vorrei parlarvi di altri posti, dei Cosmopolitan che ho bevuto, di Soho...ma il tempo è tiranno ed è ora di andare a dormire! Chissà, forse un'altra volta...

2 commenti:

ComidaDeMama ha detto...

Le fotografie di New York di tuo marito sono belle. E i ritratti delle persone e quelle di Palermo sono stratosferici. Immagino sia un fotografo professionista, in ogni caso, bravissimo!

Moscerino ha detto...

grazie Comida, sono felice che ti siano piaciute! io adoro i suoi scatti, ma credevo di essere di parte...
sai una cosa strana? ho trovato più emozionante New York vista attraverso i suoi "occhi", cioè attraverso le sue foto, di quanto non mi sia sembrata dal vero!