Per la serie: “a volte ritornano”, eccomi qui, a lottare strenuamente per tener vivo questo blog. Non so cosa mi sia preso (ed ormai sarete pure stufi di sentirmelo ripetere, visto che più o meno in tutti gli ultimi post vi ho propinato le mie sconsolate riflessioni sullo stato comatoso di questo povero sito), ma trovo sempre più difficile mantenere in piedi tutto questo (le foto, la luce, il piatto e, soprattutto, le ricette…).
Non è che non sia felice, ma non ho più voglia di cucinare per il blog. Sarà la mancanza di tempo, sarà che mi vedo ingrassata, ma ormai mi sono data senza ritegno (e senza troppi rimpianti) ad una cucina super light e super semplice, che praticamente contempla come unico metodo di cottura la piastra, per carne e pesce, e la bollitura o il vapore per verdure ed affini. Di dolci, poi, nemmeno l’ombra. Mi concedo soltanto le fette biscottate (che vi ho già proposto in ben tre versioni, qui, qui e qui) e la pizza il sabato sera. Capirete bene che c’è poco da pubblicare in una simile scelta di alimenti!
Intendiamoci, ogni tanto sfoglio sospirando i miei adorati libri di cucina e sogno di preparare le delizie che vedo…ma questi pensieri non si traducono più in azione! Anche ieri, mentre sfogliavo il libro di Cookaround, La cucina degli italiani, per cercare la ricetta della crema di oggi, contemplavo la selezione di dolci e pensavo a quanto sarebbe bello se qualcuno, in questo momento, cucinasse per me i canestrelli, o la torta alla ricotta, o magari una bella mousse. Ma nemmeno per un attimo mi ha sfiorato l’idea di fiondarmi in cucina a prepararmeli da sola!
Poi, però, ho letto queste parole, nel blog di un amico scrittore, in un post intitolato “Perché muore un blog” : “Un blog muore per inedia, di norma.
Qualcuno, gente di carattere, a un certo punto pone fine all'agonia staccando la spina con un colpo secco.
Altri, sentimentali dal cuore di marzapane, come il sottoscritto, non se la sentono di ricorrere all'eutanasia, e ne contemplano inerti lo stato comatoso per mesi o anni.
Perchè muore in blog? Per mille motivi diversi. (…)”.
E mi è venuta voglia di dare un colpo di “defibrillatore” al mio blog, pubblicando una nuova ricetta. Perché quelle parole, così tremendamente calzanti anche al mio caso, mi hanno fatto male. Forse, dopo tutto, non sono ancora pronta a lasciarlo morire…ma ho bisogno anche del vostro aiuto!
Tanto per farvi un’idea della situazione del mio archivio: questa ricetta risale esattamente ad un anno fa. La crema proviene dal libro di cui sopra, l’idea di metterla in un rotolo di bisquit è, una volta tanto, esclusivamente mia.

Ingredienti
per la pasta biscquit (la stessa che ho pubblicato qui)
100 g di farina
3 uova
90 g di zucchero
30 g di burro fuso
per la crema alla fragola
2 uova intere
latte q.b. per raggiungere mezzo litro
130 g di zucchero fine (Zefiro)
30 g di farina 00
4 vaschette di fragole (2 nella ricetta originale, ma a me sembravano poche)
3 cucchiai di zucchero semolato
2 cucchiai di sciroppo di fragole
1 limone non trattato
per farcire e decorare
2 cucchiai di rum
1 vaschetta di fragole
zucchero a velo per spolverizzare
Preparazione
Preriscaldate il forno a 180°. Sbattete a lungo (anche 10 minuti) con un le fruste elettriche o con la planetaria 2 uova e un tuorlo con lo zucchero, finchè saranno spumosi e sollevando le fruste il composto "scriverà" (cioè formerà dei nastri di pasta che tarderanno ad affondare). Incorporate la farina gradualmente, quindi il burro fuso freddo. Montate a neve l'albume con un pizzico di sale e unitelo delicatamente al composto con una spatola, avendo cura di non smontare l’impasto. Rivestite la placca del forno con carta forno, stendetevi l'impasto in uno strato uniforme ed infornate a 180° per 15 minuti. Per la precisione le ricette di questo composto, detto "pasta biscotto" prevedono tempi più brevi, tipo 8 minuti, ma nel mio forno dopo 8 minuti era ancora del tutto crudo. L'importante è che resti appena dorato e morbido, NON deve diventare croccante, a dispetto del nome.
Quando sarà tiepido, staccate delicatamente la carta forno, ponetelo su un canovaccio umido ed arrotolatelo stretto.
Frattanto, preparate la crema. Frullate le fragole con i 3 cucchiai di zucchero semolato, mettetele in un pentolino e fatele bollire per una decina di minuti, con la scorza del limone (lasciata in grossi pezzi, in modo da poterla poi rimuovere). Togliete dal fuoco, versate in un recipiente graduato ed aggiungete tanto latte quanto ne occorrerà per arrivare a mezzo litro di composto. Unite lo sciroppo di fragole.
Montate le uova con lo zucchero ed un pizzico di sale fino ad ottenere una crema spumosa e bianca, aggiungete la farina setacciata, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto. A questo punto, unite poco alla volta i due composti (uova montate e fragole e latte).
Mettete il tutto in un pentolino su fiamma bassissima e fate addensare mescolando continuamente con una frusta a fili, fino ad ottenere la consistenza di una crema pasticcera.Togliete la scorza di limone e mescolate fino a completo raffreddamento, oppure mettete la crema a raffreddare in un recipiente, ponendovi della pellicola trasparente direttamente a contatto con la crema (questo impedirà la formazione della fastidiosa “pellicina”).
Quando la crema sarà sufficientemente fredda, prendete la pasta bisquit, srotolatela sempre con l’aiuto del canovaccio, spruzzatela con il rum e stendetevi sopra la crema alla fragola. Tagliate le rimanenti fragole a pezzetti e distribuitele sopra la crema. Arrotolate di nuovo tutto e lasciate riposare il rotolo in frigo almeno due ore. Al momento di servire, spolverizzate con abbondante zucchero a velo.
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