Ricordate il cartone della Disney, Ratatouille? Il principio base del film, che fungeva da ispirazione al topolino (ehm…ratto a dire il vero) aspirante chef era che “chiunque può cucinare”.
Lo credo anche io. Con i libri giusti, o le ricette giuste, qualche attrezzo e un po’ di pazienza chiunque può realizzare piatti buoni da gustare e magari anche belli da vedere.
E adesso, grazie alle meraviglie della rete, chiunque può pure “foodbloggare”, se ne ha voglia.
Insomma, il bello della rete è che offre a tutti gli strumenti per aprire uno spazio, un blog. Non serve essere bravi per avere un foodblog. Molti non ci credono, ma è così. Bastano tanta passione ed un po’ di faccia tosta ed anche un cuoco mediocre può avere il proprio spazio di condivisione. Che ti offre anche la possibilità di confrontarti con altri più bravi di te, di imparare e migliorare grazie all’esempio di tanti appassionati e professionisti che popolano la rete.
Chiunque può avere un foodblog. La bravura dell’autore (non solo a cucinare e fare foto, ma anche a raccontare, insegnare, intrattenere…) ne decreta il maggiore o minore successo.
Quando è nato questo blog sapevo a malapena cucinare, le foto erano “improvvisate” e prive di tecnica, insomma il blog era sinceramente brutto, eppure, quando trovavo il coraggio di raccontare in giro del mio blog, tutti pensavano che fossi bravissima! In verità, il mio spazio al principio era davvero pessimo; ma poi, proprio grazie al blog e a tutto quello che ruota attorno a questo mondo, ho imparato tanto, sono cresciuta e alla fine mi sono ritagliata la mia fettina di pubblico.
A dirla tutta, grazie a Silvana, del blog Uvaromatica, ho anche collaborato alla pubblicazione di questo libro, “In cucin@ Appunti e ricette”.
Poi ho abbandonato questo spazio per un bel po’. Perché ad un tratto ho iniziato a chiedermi se davvero valesse la pena continuare.
Non sono una che inventa ricette originali, mi limito più che altro a sperimentare ed, eventualmente, rivisitare le ricette di altri. Magari ci metto del mio, ma l’ispirazione viene molto spesso da altri. Guardando il mio archivio, vedevo “la torta di…”, “la pasta di…”. Ho iniziato a sentirmi un po’ un’usurpatrice. Così ho smesso, in parte anche perché, in fondo, non avevo più tanta voglia di fare “cucina da blog”.
Adesso, però, mi è tornata una voglia matta di cucinare, cercare ricette, comprare libri, impiattare, fotografare, assaggiare, insomma di fare tutte quelle cose che, per me, sono legate al foodblog. Perché, pur non essendo un tipo particolarmente “social” (non uso facebook, twitter, pinterest…,Instagram lo uso ma il mio album è privato), un certo tipo di cucina per me ha senso e mi dà soddisfazione solo se è destinato ad essere pubblicato. Che posso farci? Mi piace mettere in mostra il mio talento (per poco che possa essere). E così eccomi di nuovo. Anche se dovessi avere soltanto due o tre lettori credo proprio resterò qui. Cucino, dunque bloggo!!!
A proposito di ricette altrui, ecco la mia versione della torta rustica di Milena, del blog Una finestra di fronte. La “pasta matta” è stata una scoperta fantastica! Facile e veloce, è decisamente più pratica della pasta brisè o della frolla. Una mia cara amica la utilizza anche per preparare la focaccia con lo stracchino. Le patate lesse nel ripieno sono un’idea geniale. Assorbono l’eccessiva umidità di altri ingredienti e consentono di ottenere una pasta croccante; e naturalmente sono buonissime!
Ingredienti
per la pasta matta
200 g di semola di grano duro
50 g di farina 00
50 g di farina semi-integrale “petra 1”
3 cucchiai di olio
135 g di acqua
1 presa di sale
per il ripieno
4 patate medie
2 zucchine
mezza cipolla rossa
mezzo spicchio d’aglio
mezzo bicchiere di vino bianco
100 g circa di speck
100 g circa di scamorza affumicata
Preparazione
Per questa ricetta conviene lessare le patate un po’ in anticipo, in modo che siano fredde al momento di comporre la torta. Mettete le patate lavate ma non sbucciate in una pentola, copritele con abbondante acqua fredda, unite sale grosso e fate cuocere per una mezz’ora o fin quando le patate saranno tenere. Scolatele, lasciatele intiepidire quel tanto che basta per non scottarvi, quindi pelatele e schiacciatele nello schiacciapatate. Mettetele da parte (possibilmente non in frigo).
Preparate la pasta matta. Mettete la farina nella ciotola (io uso sempre l’impastatrice, la mia è il Kenwood chef major), unite l’olio, il sale ed iniziate ad impastare versando l’acqua (che non va scaldata) poco a poco. Impastate con energia, fino ad ottenere una pasta soda ma elastica e vellutata. Avvolgetela nella pellicola e fatela riposare in luogo riparato (non in frigo!).
Grattugiate le zucchine in una grattugia a fori larghi e fatele saltare in padella con la cipolla tritata e l’aglio intero; salate molto poco, sfumate con il vino bianco e portate a cottura; alla fine aggiungete le patate ed amalgamate il tutto. Lasciate raffreddare.
Dividete la pasta in due parti, una leggermente più grande dell’altra. Stendete quella più grande su un piano ben spolverato di semola fino ad ottenere un disco molto molto sottile. Se vi pare che stia attaccandosi alla spianatoia, aggiungete altra semola. Adagiate il disco in una teglia ben unta di olio, ma senza carta forno (vedrete che il risultato sarà migliore) e stendetevi sopra il ripieno di patate e zucchine, lasciando un bordo bello largo tutto intorno. Adagiate lo speck e la scamorza tagliata a fettine sottili sulle verdure. Stendete ora il secondo disco di pasta, lasciandolo leggermente più piccolo del primo, in modo che il bordo del disco inferiore sporga rispetto al disco superiore e coprite il ripieno. Chiudete piegando il bordo del disco inferiore su quello superiore, avvolgendo stretto per sigillare. Praticate dei fori lungo il bordo, diciamo quattro o cinque, ed uno al centro.
Infornate nel forno caldo, modalità statica, temperatura 200° circa (la mia amica la cuoce a 250° per meno tempo, non ho provato ma in effetti a 200° impiega davvero tanto a cuocere). Dopo circa 15 minuti, spennellate abbondantemente la superficie con olio d’oliva. Cuocete per almeno 30 minuti, o fino a che la vostra torta salata sarà croccante e ben dorata. Servite calda o tiepida.
Con queste dosi, stendendo la pasta molto sottile io ho ottenuto una focaccia bella grande usando la mia teglia da pizza (40 x 40) e sarebbe bastata tranquillamente per tre o quattro persone (noi eravamo in due ed affamati, ma ne è avanzata poco meno di metà).
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