domenica 21 febbraio 2010

Bomboloni con la “crema gialla”

Bentrovati! FInalmente, dopo tanto tempo, torno a fare capolino da queste pagine virtuali. Grazie a tutti i miei vecchi e nuovi “fans” (che volete, mi sarò montata la testa!) per i bellisimi commenti e le “minacce” (visto Benedetta? Sono tornata, prima che tu venissi a prendermi! eh eh eh”), e scusate se sono stata assente così a lungo. Diciamo che ultimamente mi sono dedicata ad altri progetti e ho cucinato pochissimo (ho persino servito agli amici che passavano da casa per cena cose che gli avevo già preparato in passato…praticamente una bestemmia per ogni food blogger che si rispetti…”ché alle cene bisogna sempre sperimentare cosine nuove e lasciare tutti a bocca aperta!”). In compenso ho cenato un sacco fuori…e ho scoperto (o ri-scoperto) qualche localino davvero interessante, chussà, magari uno di questi giorni ve ne parlo..hai visto mai passaste da (o abitaste a) Palermo.

Ho fatto questi bomboloni (o krapfen, o iris, perchè mica ho capito bene come si distinguono, con le uova, senza le uova, con la patata…)per soddisfare due richieste di mio marito. La prima era: “Mi fai i bomboloni? Li hai fatti solo una volta e sono così buoooniiii….”; e la seconda era: “Torni a pubblicare qualcosa? Non voglio che abbandoni il blog!”.
In effetti, questi bomboloni li avevo fatti quando avevo appena aperto il blog, ma poi, non ricordo come o perché, avevo perso le foto e non li avevo mai pubblicati. Mi ero ripromessa di rifarli, ma nel frattempo sono passati due anni, perché dolci fritti (e fritture in generale) non ne faccio praticamente mai.

Ma, finalmente, eccoli qui. La ricetta proviene da una vecchia collana uscita in edicola anni fa, chiamata “Finalmente Dolci”, ma ho cambiato il procedimento, adottando i trucchi imparati con l’esperienza sugli impasti lievitati (tipo tenere il lievito separato dalle uova, queste dallo zucchero, unire i grassi all’ultimo, ecc). Si tratta sempre di un impasto diretto, ma il risultato sarà migliore di quello che otterreste mettendo tutti gli ingredienti insieme come suggeriva la ricetta originale.
Una parte li ho farciti con la crema, una parte li ho lasciati vuoti ed alcuni li ho fatti a forma di ciambellina, per riutilizzare i ritagli senza lavorare troppo l’impasto.

bomboloni_s

La crema merita una piccola premessa. Giorni fa chiacchieravo con mia madre di cucina e, non so come, siamo finite a parlare di creme; così le ho raccontato di aver visto una crema (quella, ormai celebre, di Paoletta) preparata con le uova intere. A quel punto lei si volta verso di me e, rivolgendomi uno sguardo carico di disapprovazione e di orgoglio ferito, mi dice: “E allora? E’ una vita che  io faccio la crema con le uova intere! E’ quella che noi a casa chiamiamo “crema gialla”, per distinguerla dalla classica crema pasticcera”.

E, d’improvviso, mi ricordo! E’ vero! Lei ha sempre usato le uova intere o, al massimo, un uovo intero ed un tuorlo. Già perchè lei non ama gli sprechi, ma non è mai stata il tipo che, per consumare gli albumi avanzati da qualche altra ricetta, come appunto la crema pasticcera, si metteva a sfornar meringhe o torte degli angeli o roba così. Lei aveva le sue ricette tradizionali. Punto. E quindi nella crema le uova si mettono tutte intere, al limite puoi mettere un tuorlo in più perchè “tanto a cena faccio la frittata e con un albume in più viene più leggera”, oppure perché “quello lo tengo da parte così vi faccio due (ma propio due eh, giusto per sfizio) carciofi fritti con la mia pastella speciale, solo con l’albume”!

Pertanto, quando ho deciso di farcire i bomboloni con la crema, non potevo che scegliere la sua! Non foss’altro che per riparare al torto che le avevo fatto! Sapete una cosa? La sua “crema gialla” è proprio squisita! Il gusto è più…”leggero”, non so come spiegarvelo, dovete provarla!

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