lunedì 28 luglio 2008

Insalata di cous cous

Ovvero, la mia personale interpretazione del "taboulé"; e lo so benissimo che utilizzo impropriamente questo termine, perchè il taboulé si prepara con il burghul e si condisce in modo diverso ma...io l'ho sempre chiamato così....sarà che ho imparato a prepararlo molto prima di appassionarmi alla cucina e di acquisire conoscenze più specifiche leggendo e studiando qua e là!

Per presentarvi il mio "taboulé", ho utilizzato dei "contenitori" (questo è il post delle virgolette....!) un po' particolari e commestibili (nel mio caso si tratta di peperoni, ma vanno bene anche dei pomodori belli grossi).
Anzi, devo ammettere che questa ricetta è nata proprio al contrario: ero al super e ho visto questi deliziosi peperoni, di colore arancione vivo e più piccoli del solito, che non mi era mai capitato di vedere prima (vengono dall'Olanda, pare; perdonatemi, lo so che bisogna acquistare prodotti locali, ma uno strappo alla regola ogni tanto si può fare!!!); ho deciso subito di comprarne un paio, salvo poi non sapere, una volta tornata a casa, cosa farci! Già, perchè, essendo così carini, non volevo tagliarli, ma non mi andava nemmeno di farli "imbottiti" alla maniera palermitana, perchè, cuocendo a lungo in forno, avrebbero perso il loro aspetto fresco e carnoso.
Allora, ho optato per una via di mezzo, ossia per utilizzarli come contenitori edibili per il mio cous cous!

cous_cous

Il segreto di questo "taboulé" è la salsina di pomodoro crudo, menta e basilico che uso per condirlo; me l'ha suggerita una mia amica ed è stata una vera rivelazione! Impregna ben bene tutto il cous cous e lo condisce perfettamente, evitando che le verdure e gli altri ingredienti sembrino totalmente avulsi dalla semola (che rimane sempre un po' scondita)...

Ingredienti (per 2 persone...che fanno il bis!):

250 g di cous cous a grana medio-fine
3 o 4 pomodori ramati maturi
15 pomodorini (circa)
un mazzetto di basilico
una decina di foglie di menta
1 scatoletta di ventresca di tonno sott'olio
1 piccola melanzana
1 zucchina verde 
olio, sale, pepe

per la presentazione:

2 peperoni piccoli

Preparazione:

Preparate gli ingredienti per il cous cous. Lavate i pomodori, spellateli e privateli dei semi, tagliateli a pezzi grossi e frullateli insieme ad una decina di foglie di basilico, altrettante di menta, circa 3 cucchiai di olio extravergine ed una macinata di pepe. Tenete da parte, in fresco. Lavate e tagliate a metà i pomodorini.
Lavate la melanzana e la zucchina e tagliatele, rispettivamente, a cubetti ed a fettine, poi friggetele in abbondante olio caldo; sgocciolate su carta assorbente.

Lavate i peperoni, tagliate la calotta superiore, che metterete da parte; svuotateli dei semi e dei filamenti bianchi, salateli all'interno e metteteli capovolti per circa 30  minuti. Trascorso questo tempo, passateli sotto il grill per circa 10-15 minuti, poi sfornateli e conditeli con un filo d'olio, poco sale e una macinata di pepe; lasciateli "marinare" per un'altra mezz'ora circa. Tutto questo procedimento insaporirà il peperone e lo renderà leggermente più morbido senza però cuocerlo del tutto; io lo faccio perchè non amo i peperoni completamente crudi, ma se a voi piacciono potete risparmiarvi la fatica!!!

Preparate la semola, seguendo le istruzioni della confezione (lo so, lo so, orroreeeee uso quelli precotti...! ebbene si, lo confesso!).

Alcune marche di cous cous prevedono la semplice aggiunta di acqua o brodo in quantità eguale a quella della semola. Quello che compro io, invece, prevede un procedimento leggermente più complesso, che a mio parere dà un risultato migliore, ossia un cous cous più sgranato con chicchi ben separati e senza grumi.

Versate in una ciotola il cous cous, unite 3 cucchiai di olio extravergine di oliva e amalgamate bene con una forchetta, sgranando la semola. In una capace casseruola (la confezione suggerisce antiaderente ma io, dato che si deve sgranare energicamente con la forchetta, preferisco una casseruola d'acciaio) portate ad ebollizione 250 ml di acqua e 1 cucchiaio scarso di sale. Appena bolle, versate il cous cous e mescolate delicatamente in modo che tutta l'acqua venga assorbita. Spegnete la fiamma, coprite e lasciate riposare per 2 minuti. Aggiungete, poi, 2 noci di burro e riprendete la cottura a fuoco lento per altri 3 minuti, sgranando energicamente il cous cous con una forchetta, in modo da separare bene i chicchi. Spegnete la fiamma, coprite e lasciate riposare per circa 10  minuti.

Al momento di condirlo, sgranatelo ancora con la forchetta. Aggiungete adesso la salsina di pomodoro, basilico e menta e mescolate bene. Unite poi il resto degli ingredienti: il tonno spezzettato, le verdure fritte, i pomodorini tagliati a metà o in quattro e qualche foglia di basilico spezzettato con le mani. Amalgamate bene il tutto, distribuite il cous cous nei peperoni (ve ne avanzerà un bel po'), copriteli e metteteli in frigo fino al momento di servirli. Scoprirete che il cous cous conservato nei peperoni, ne avrà acquistato un vago sapore, con un risultato davvero particolare. E potrete decidere se mangiare il peperone insieme al cous cous, oppure consumarlo alla fine...
 

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domenica 27 luglio 2008

Un mondo di premi!

A quanto pare, nonostante negli ultimi mesi fatichi a star dietro al blog, nonostante mi manchi l'ispirazione in cucina, nonostante visiti più raramente i miei blog preferiti (vecchi e nuovi, che  non ho ancora aggiunto alla mia lista di preferiti...), molti di voi continuano a seguirmi, ad apprezzarmi e persino a premiarmi! MI sembra incredibile....! Ma ovviamente la cosa mi lusinga e mi rende felice ed in qualche modo serve a darmi quella spinta che a volte mi manca per continuare ad aggiornare il blog e a sperimentare tra fornelli, forni, stampi (ne ho di nuovi carinissimi!!) e ricette.

Ho trascurato i miei doveri troppo a lungo e così corro il rischio di dimenticare qualcuno di quelli che mi hanno premiata...spero di no, ma se dovessi farlo venite pure a ricordarmelo ed aggiornerò il post.

Cominciamo con il premio Brillante Weblog,

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che mi è stato conferito da: Giorgia, del blog Le Coin Turinois, MarkoVale, di Wine...in Sicily, e Ciboulette, di Un Filo d'Erba Cipollina.

Questo è il regolamento del premio:

“Brilliant Weblog” è un premio assegnato ai siti e ai blog che risaltano per la loro brillantezza sia per quanto riguarda i temi che per il design. Lo scopo è di promuovere tutti nella blogsfera mondiale.

Queste le regole:

1. Al ricevimento del premio bisogna scrivere un post mostrando il premio e citare il nome di chi ti ha premiato, mostrando il link del suo blog.

2. Scegliere un minimo di 7 blog (o di più) che credi siano brillanti nei loro temi o design. Esibire il loro nome e il loro link e avvisarli che hanno ottenuto il premio “Brilliant Weblog”
3. (facoltativo) esibire la foto di chi ti ha premiato e di chi viene premiato nel blog.

Adesso, dunque, tocca a me nominare i miei sette premiati.

Dato l'affetto che mi hanno dimostrato in un momento per me molto difficile, ho deciso di premiare innanzi tutto coloro che me lo hanno conferito, anche se so che già lo hanno ricevuto; non è pigrizia, ma un modo per compensarli della loro assiduità nel seguirmi e per farmi perdonare se le mie visite nei loro bellissimi blog sono più sporadiche del dovuto!
Inoltre, e questa è una regola che seguirò anche per gli altri premi, desidero conferire i premi ai miei nuovi amici/lettori/frequentatori, che passano spesso a trovarmi ed alimentano il mio blog con i loro commenti.

Ecco dunque la lista dei miei nominati:
1) Giorgia, perché il suo blog è interessante e...poliglotta!
2)MarkoVale, perchè ci insegna moltissime cose sui vini siciliani..sui quali ho tanto da imparare! 
3) Ciboulette perchè oltre ad essere una brava cuoca è dolce e fresca, ed è un piacere leggerla!
4) Marcello Valentino,perchè il suo Mediterraneo in cucina è un trionfo di sapori e colori ed un inno alla cucina siciliana in modo particolare.
5) Zia Sippa, perchè è brava e simpaticissima...i suoi commenti mi fanno sempre sorridere! ed anche perchè siamo conterranee...
6) Saretta, perchè ho appena scoperto il suo blog, che ha un bellissimo titolo "Defelicitateanimi. Perchè gli antichi la sapevano lunga...", e sembra davvero interessante..e poi perchè adora la Sicilia!!
7) Camomilla, di Fior fi Frolla. Perchè è brava e simpatica e poi, le sue foto sono luminose,adoro il suo Header e poi....io ho un debole per il rosa!!!

Passiamo al secondo premio, "Yum Yum Blog Award" (credo che non esista un premio dal titolo più delizioso di questo!!!):

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che mi ha conferito Sally, di "Burro, Latte e...".

E allora, come ho detto sopra, prima di tutto lo assegno alla stessa Sally, e poi anche a: Erborina, al blog Caffeine for two, che ho scoperto solo da qualche giorno ma che mi è subito piaciuto, e a Paoletta di Anice e Cannella, perchè è davvero troppo brava, è il mio punto di riferimento per gl i impasti lievitati e perchè quando apro il suo blog non posso fare a meno di esclamare "Yum Yum" che bontà!!!!

Infine, ecco l'ultimo premio assegnatomi dalla dolcissima Pizzicotto:

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Ecco le regole:

1) Scegliere 5 blog che siano meritevoli di tale premio per creatività, design, e materiale particolare utilizzato e che diano un contributo alla comunità dei blogger indipendentemente dalla lingua
2) Ogni premio assegnato deve avere il nome dell'autore e anche il collegamente al blog
3) Ogni premiato deve esibire il premio e mettere il nome e il collegamento della persona che lo ha premiato
4) Il premiato deve mostrare il collegamento al blog di ArteyPico
5) Pubblicare le regole

Ecco qui invece la mia lista dei premiati:

1) Pizzicotto perchè il suo blog è un mondo di dolcezza, come lei;
2) Claudia Castaldi, perchè è un'artista della fotografia, oltre che dei fornelli
3) Sweetocook, di Deliziando, perchè ci delizia davvero con le sue ricette e migliora di giorno in giorno!
4) Arietta, il cui blog, che diventa ogni giorno più bello, ho trascurato per troppo tempo!
5) Il Gatto goloso, perchè con la sua raccolta di conserve, di prossima pubblicazione, ha dato un importante contributo alla blogosfera e a me in particolare, che di conserve non ne ho mai fatte ma che voglio cominciare presto, a partire dal dado fatto in casa!

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lunedì 21 luglio 2008

Tanti auguri... a me!

Dato che oggi si festeggia il mio trentesimo compleanno, doppia ricetta, ma sempre in tema dolce! Infatti, ho colto l'occasione del mio compleanno per preparare un dolcetto particolare, delle tortine con il "gelo di melone" (che poi, per i non siciliani, è il gelo di anguria!), mantenendo nel contempo la promessa che avevo fatto a Giorgia, di pubblicarne la ricetta. E già che ci siamo, vi mostro anche un'altra torta della quale vado molto fiera, la mia prima crostata alla frutta. Lo so, l'avrete fatta tutti, ma io non ci avevo mai provato e sono particolarmente contenta del risultato!

Iniziamo con le crostatine al gelo, di cui troverete sotto la ricetta completa:

Tortina_al_gelo

E questa, invece, è la crostata di frutta. Non credo occorra la ricetta, è molto semplice: ho usato la stessa frolla delle crostatine di cui sopra, spennellata con il cioccolato fuso in modo da formare un sottile strato tra la pasta e la crema, l'ho farcita con questa crema pasticcera (senza però la panna, ossia con mezzo litro di latte) e ho completato con la frutta fresca. Per finire, una spennellata di gelatina, per non far scurire la frutta.

crostata_di_frutta

Ingredienti per circa 10 crostatine al gelo:

per la frolla:

250 g di farina 00
110 g di burro
120 g di zucchero
1 uovo e 1 tuorlo

50 g di cioccolato fondente

per il gelo di melone:

1 litro di succo di anguria *
120-130 g di zucchero (dipende da quanto è dolce l'anguria)
90 g di amido di mais
alcune gocce di acqua di fiori d'arancio **
cannella in polvere
granella di pistacchi
scaglie di cioccolato fondente

* Con un litro di succo otterrete molto più gelo di quanto ve ne occorra per le crostatine; io ho ricavato oltre ad esse 3 coppettine di solo gelo; se invece volete metterlo soltanto nei dolcetti potete tranquillamente dividere tutte le dosi a metà. Se però, invece delle crostatine mignon, volete una crostata grande, allora preparate una dose intera.

** L'acqua di fiori d'arancio da noi si usa per aromatizzare alcune preparazioni, tra cui la ricotta per certi dolci e, nella mia tradizione familiare, il gelo di melone; non so se possa trovarsi fuori dalla Sicilia, in alternativa forse potreste provare un paio di gocce di estratto di vaniglia....ma non garantisco il risultato; forse è meglio non usare nulla.

Preparazione:

Devo fare una piccola premessa. I bene informati avranno notato l'assenza, tra gli ingredienti del gelo, dei fiori di gelsomino; il fatto è che nella mia famiglia non li abbiamo mai messi. La mia amica Enza in questo post, in cui ha pubblicato la ricetta del gelo (identica alla mia, salvo pochi dettagli...), ha spiegato con dovizia di particolari quale gelsomino usare e quale è invece necessario evitare!

Tornando alla ricetta, la prima cosa che dovete fare è procurarvi un'anguria ben matura e molto dolce e profumata. Per ottenere un litro di succo dovrete procurarvene una da almeno 4 Kg, forse poco di più.

Prima di iniziare con il gelo, preparate la frolla. Mescolate farina, burro e zucchero fino ad ottenere un composto sabbioso, poi unite l'uovo intero ed il tuorlo ed impastate velocemente fino ad ottenere una pasta liscia (io uso il Ken). Avvolgetela nella pellicola e ponete a raffreddare almeno mezz'ora in frigorifero.
Trascorso questo tempo, stendete la pasta su un piano infarinato ad uno spessore di circa mezzo centimetro e ricavatene dei dischi con cui rivestirete gli stampini; io ho utilizzato degli stampi da muffins in silicone, leggermente unti con burro fuso. Coprite la pasta con delle perle di ceramica (quelle che vedete nella foto....acquisto parigino....funzionano a meraviglia!!!) oppure con dei fagioli secchi ed infornate in forno caldo a 190° per circa 20 minuti. Sfornate e fate raffreddare le vostre tartellette.

Sciogliete il cioccolato a bagnomaria; sformate le tartellette e pennellate l'interno con il cioccolato. Lasciatelo raffreddare e solidificare.

Passate la polpa dell'anguria al passaverdure e raccogliete tutto il succo in una ciotola. Preparate gli ingredienti secchi. Mescolate lo zucchero e l'amido e scioglieteli con poco succo di anguria, fino a formare una specie di densa pasta, che diluirete poi con il resto del succo mescolando vigorosamente e accuratamente con una frusta a fili, per evitare la formazione di grumi che rovinerebbero il vostro gelo. Unite tre o quattro gocce di acqua di fior d'arancio. Ponete a questo punto il composto su fuoco basso e, senza mai smettere di mescolare, attendete finchè non si sarà addensato ed avrà assunto un bel colore rosso. Man mano che il gelo cuoce, noterete, dapprima, che il rosa iniziale andrà virando lentamente al rosso, poi, una volta cambiato colore, inizierà ad addensare fino a che, quando inizierà a sobbollire, avrà raggiunto la giusta densità e potrete toglierlo dal fuoco. Fatelo raffreddare sempre continuando a mescolare con la frusta, per non far formare il fastidioso "velo", quindi versatelo nelle tartellette (e/o nelle coppette individuali o nella crostata). Cospargete la superficie con un pizzico di cannella, della granella di pistacchi ed alcune scaglie di cioccolato, che ricaverete grattugiandolo con un coltello. Ultima annotazione: se preparate del gelo da servire in coppetta, senza la base di frolla, unitevi, quando sarà ormai freddo, delle gocce di cioccolato.
 

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martedì 15 luglio 2008

Torta di ciliegie (pure io!)

Questa ricetta l'ho trovata sbirciando in quell'utilissimo aggregatore chiamato Il Bloggatore. Alcuni di voi sapranno che ho cercato a lungo una ricetta di torta o plum cake con ciliegie che prevedesse una ridotta quantità di burro, dato che con il caldo non apprezzo i dolci troppo burrosi; in particolare, avevo chiesto notizie a Claudia e a Nightfairy, che avevano pubblicato delle ricette di cake con ciliegie. Quello di Nightfairy era a base di olio, ma prevedeva le ciliegie come accompagnamento, non come copertura, mentre quello di Claudia conteneva più burro di quanto io desiderassi usare. Insomma, non avevo trovato la ricetta che facesse al caso mio.
Di provare a fare da me non se ne parlava, dopo il mio ultimo fallimentare tentativo; sì perchè qualche mese addietro avevo provato a fare una torta di fragole e farina di mais senza burro, ma le fragole erano finite tutte inesorabilmente sul fondo...(forse ve la mostrerò....perchè tutto sommato il gusto era delizioso!).

Poi ho fatto un giro su Il Bloggatore ed ho visto la ricetta che tra poco vi presenterò: utilizzava la ricotta insieme al burro, in modo da poterne usare pochissimo. Era proprio quello che cercavo, così ho trascritto in fretta e furia le dosi e poi ho messo la ricetta tra quelle da provare.

Ovviamente, quando poi ho provato la torta e ho scoperto che era squisita, avevo già dimenticato su quale blog l'avessi trovata! Così oggi vi propongo questa ricetta, sperando che l'autrice si trovi a passare da queste parti per consentirmi di tributarle i dovuti onori!

AGGIORNAMENTO: l'autrice della ricetta è venuta a trovarmi per farmi sapere a chi devo questa fantastica torta: lei si chiama Simo ed il suo blog è "Pensieri e pasticci...di una mamma in cucina"! Grazie Simoooooo!!!

torta_di_ciliegie

Ingredienti:

50 g di burro
150 g di ricotta
2 uova
150 g di zucchero
200 g di farina
50 g di fecola
mezza tazzina di latte
1 bustina di lievito

500 g (circa) di ciliegie nere

Preparazione:

Imburrate ed infarinate uno stampo da 24 cm. Preriscaldate il forno a 180°. Lavate e snocciolate le ciliegie, considerando che la dose indicata è approssimativa, la quantità esatta dipende dal vostro gusto e dalla grandezza della torta; io ad esempio quando l'ho rifatta in seguito ne ho messe di più.

Con le fruste elettriche sbattete il burro morbido insieme alla ricotta ed allo zucchero, fino ad ottenere un composto chiaro e soffice. Unite poi le uova, uno alla volta, mescolando energicamente con un cucchiaio di legno o con le fruste alla minima velocità. A questo punto aggiungete la farina e la fecola setacciate insieme, alternandole con tanto latte quanto sia necessario per ammorbidire un po' il composto (non troppo, o le ciliegie affonderanno!). In ultimo, aggiungete il lievito setacciato. DIstribuite il composto nello stampo livellandolo con una spatola, quindi cospargete la superficie con le ciliegie spezzettate, premendo leggermente con le dita in modo da farle affondare un pochino. Infornate per 40 minuti, controllando la cottura con uno stecchino prima di sfornare il dolce.

La torta risulta profumata e soffice; la pasta è un po' "rustica", non dissimile, nella consistenza, dalla mia torta di mele (quella del ricettario di Nonna Papera, che ho postato tempo fa).
Mi è piaciuta tanto che l'ho fatta più volte, variando piccole cose; una volta, ad esempio, ho messo un vasetto e mezzo di yogurt bianco naturale al posto della ricotta, che in quel momento non avevo.

L'unico accorgimento da seguire, almeno quando fa molto caldo, è di consumarla al massimo entro 2 giorni, o in alternativa di conservarla in frigo, perchè la frutta, benché cotta, si deteriora facilmente.

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venerdì 4 luglio 2008

Polpettine di alici

Premessa n° 1: Forse avrei dovuto intitolare questo post "polpette di alici Cavoletto style", perchè se è vero che le polpette di sarde sono un piatto tipico dalle mie parti, è pur vero che da una ricetta di Cavoletto (erano delle polpette di pesce spada) ho preso l'idea di passarle nella granella di pistacchi, anziché nella semplice farina, e di accompagnarle con un bicchierino. Nel mio caso il contenuto del bicchierino è differente, ma l'idea di fondo della presentazione la devo a lei.
Premessa n° 2: Questa ricetta la dedico ad un'amica speciale...lei sa perché.
Finite le premesse, passo alla ricetta. Le polpette di sarde (io ho preferito utilizzare le alici, dal gusto più delicato) sono un piatto tipico dalle nostre parti (a noi siciliani piace "polpettare"...lo facciamo con le sarde, con la neonata, con la carne...). Di solito le polpette sono più grandi e leggermente schiacciate, contengono una discreta quantità di formaggio (caciocavallo in genere) ed il prezzemolo, in aggiunta alla menta. Vengono servite come antipasto o, più spesso, come secondo.
Dopo aver visto le polpette di pesce spada di Cavoletto, ho pensato di preparare le polpette di sarde, apportando una serie di varianti, sia nella ricetta che nella presentazione, per trasformare questo semplice e tradizionale piatto in un originale finger-food.
Questo è il risultato.

EDIT: con questa ricetta partecipo al contest  2011 di Kitchenqb e Pesca in Sicilia, dedicato al pesce nella cucina siciliana e mediterranea.
Polpette_di_sarde
Quella che vedete nel bicchierino è una granita di pomodoro, la cui freschezza crea un piacevole contrasto con la polpettina calda e (fritta!).
Ingredienti:
300 g di alici già pulite (calcolate circa il doppio come peso lordo)
1 albume d'uovo
un piccolo mazzetto di menta fresca
mezzo spicchio di aglio
1 cucchiaino di parmigiano
2 o 3 cucchiai di pangrattato
sale, pepe
100 g (credo ne bastino meno) di pistacchi ridotti in granella
per la granita di pomodoro:
500 g di pomodori ramati
sale, pepe, olio
menta e basilico
Preparazione:
Cominciate dalla granita di pomodoro, che deve avere il tempo di rassodare in freezer (almeno un paio d'ore).
Lavate i pomodori, quelli ramati, rotondi e sodi. Spellateli e privateli dei semi. Metteteli nel frullatore con un goccio (proprio un goccio) di olio, un pizzico di sale e di pepe e alcune foglie di basilico e menta (meglio poche all'inizio, quando frullate il tutto non devono alterare il rosso dei pomodori). Frullate velocemente, poi assaggiate per controllare la sapidità. Mettete il composto ottenuto in un contenitore e riponetelo nel freezer; mescolatelo all'incirca ogni 30 minuti, per rompere i cristalli di ghiaccio che si andranno formando. Fate attenzione che non solidifichi completamente, deve diventare appunto una granita. Se dovesse congelare troppo, mettete nel frigorifero per un po' e poi frullatela di nuovo per rendere omogenea la consistenza.
Preparate le polpette. Ci vorrà un po' di tempo, specie per pulire il pesce. Staccate la testa alle alici, tiratela in modo da aprire le alici a metà ed evisceratele; togliete quante più lische  possibile, meglio se con l'aiuto di una pinzetta, quindi sciacquatele sotto l'acqua corrente ed asciugatele con della carta assorbente. Una volta pulito il pesce (come ho scritto sopra ne dovete ottenere circa 300 g), tagliuzzatelo in minuscoli pezzettini (ho sentito dire che qualcuno lo frulla, ma io preferisco tagliarlo a coltello)  e ponetelo in una ciotola. Aggiungete l'albume d'uovo (il tuorlo coprirebbe il sapore delle alici, mentre l'albume ha un sapore quasi neutro), la menta tritata, il parmigiano, un pizzico di sale e di pepe e l'aglio, privato dell'anima centrale e tritato il più finemente possibile (meglio se avete uno schiaccia-aglio). Cominciate a mescolare ed aggiungete il pangrattato. La quantità indicata è approssimativa, dovete regolarvi in base alla consistenza che otterrete mescolando gli altri ingredienti. Il composto deve essere sufficientemente denso da poterlo maneggiare per formare le polpette, ma non deve essere troppo sodo. Formate delle polpette molto piccole, diciamo quanto una noce, e passatele nella granella di pistacchi. Friggetele in una padella con circa un dito di olio, girandole a metà cottura. Non cuociono molto, forse 4 minuti, forse meno, io vado ad occhio. Asciugatele su carta assorbente e tenetele in caldo fino al momento di servirle. Vi suggerisco comunque di cuocerle all'ultimo momento, sono più buone.
A questo punto componete il piatto. Versate la granita di pomodoro nei bicchierini ed infilzate le polpettine con uno stuzzicadenti, che porrete sopra il bicchierino (come nella foto, insomma!!!).
Con le quantità indicate dovreste ottenere circa 4-6 bicchierini di granita, ma le polpette saranno una quindicina più o meno. Potete servire le altre a parte, per fare il bis, oppure aumentare la quantità di pomodoro per la granita.

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